martedì 30 marzo 2010

ELEZIONI: EXPLOIT DEL TM

brevissime in cronaca

il TM, con la politica dei due forni, si afferma sia al nord, appoggiando Bossi e la sua idea di secessione padana, che al sud, con l'appoggio al simbolo della Rinascita, quel Nichi Vendola malvisto dalla nomenklatura pariolina

pare che casini, buttiglione, cesa, tabacci e rutelli abbiano sfidato il TM nella speranza di carpirne i segreti sul rettangolo sintetico...

mercoledì 24 marzo 2010

''Bestemmie? Vogliamo libertà d'espressione" - Il sindacato mondiale dei calciatori contro la Figc

ROMA - Punire i bestemmiatori nel calcio è una violazione della libertà d'espressione. Il sindacato internazionale dei calciatori FifPro contesta le norme severe volute dalla Federazione italiana. "Come chiunque altro i giocatori hanno il fondamentale diritto di espressione - sostiene sul sito dell'organizzazione l'avvocato olandese Wil van Megen -. Ognuno ha il diritto di dire ciò che vuole, anche se può essere spiacevole". Il legale critica aspramente la Figc, che ha introdotto l'espulsione e la prova televisiva per giocatori e allenatori blasfemi. "In base alle norme nazionali e alla legislazione internazionale, la libertà di espressione può essere rivista soltanto con un atto del Parlamento - si legge sul sito -. Il potere di una federazione sportiva non può essere esteso ai diritti fondamentali". "Se la Figc vuole punire - conclude -, lo può fare solamente con l'appoggio del Ministero della Giustizia. Ma (...) nessun governo ha fatto qualcosa del genere negli ultimi 100 anni". Van Megen sostiene di aver difeso con successo un giocatore olandese espulso per una bestemmia e che ora in Olanda al massimo gli arbitri mostrano il cartellino giallo. La soluzione per la FifPro è semplice: educazione, non repressione. E ricorda come i calciatori italiani si siano lamentati per le squalifiche. "Hanno perso una buona occasione per tacere", replica lapidario alla FifPro il presidente del Coni Gianni Petrucci, ispiratore delle nuove regole della Federcalcio. "E' giusto vietare le bestemmie, sono un atto volgare", dice il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini, ex calciatore, cattolico e con un fratello prete. Un altro credente famoso, Giovanni Trapattoni, ricorda cosa diceva ai giocatori che bestemmiavano: "Ma se sei un somaro, cosa c'entra Dio?". Il ct della cattolicissima Irlanda si chiede: "Vietiamo il fumo in panchina e poi consentiamo questo?". Sorpreso il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri. "Non l'avevo mai considerata dal punto di vista della libertà d'espressione - ammette -, ma non penso che usare un linguaggio blasfemo sia giusto. Ci vuole educazione". "Non scomodiamo i diritti umani, è una questione di buon senso", dice monsignor Claudio Paganini, cappellano del Brescia. Che ha sentito bestemmiare anche il buddista Roberto Baggio, quando giocava nelle rondinelle. Ma nemmeno lui, come i suoi colleghi, "ha mai invocato la libertà d'espressione".

martedì 23 marzo 2010

KO tecnico

Il leader apocrifo del Teatro viene costretto a riscrivere la formazione dieci volte prima di trovare la cinquina imbattibile. Un pezzo alla volta, l'illuminazione:
fuori i profeti
fuori i cacacazzi
fuori i casinari
fuori gli assenti
dentro cattiveria grinta, concretezza.
Ecco dunque che il Teatro di razza, costretto a non poter esprimere il proprio valore da baroni in condizioni improponibili, ritrova gioco, ordine, furia agonistica e piega i canarini come stagno arroventato sull'incudine, costringendoli a quello che non si ricorda a memoria d'uomo: la resa prima del fischio di Hamidi! Ebbene sì, il capitano creativo, un ritrovato Metronomo che tanto bene farebbe ai suoi, si ferma e ordina ai compagnucci di uscire dal campo alle 9,58, sul risultato di 12-3. Inutile fare un altro passo sull'erba sintetica, meglio correre dalla a casa e leccarsi le feritucce.
E dire che avevano pure scelto la palla con cui giocare. Di fronte a un signor pallone nuovo di zecca portato da Ivanhoe, avevano piagnucolato fino a ottenere di giocare con il super santos sgonfio fornito dai raccattapalle del Mohammed Hatta Stadium. (poi, sotto la doccia, tutti hanno dichiarato che avrebbero preferito l'altro pallone, ritrattazione degna del nostro presdelcons)
Si interrompe l'incantesimo, Serusuke torna a segnare aprendo le marcature, poi comincia la pioggia di fuoco. C'è stata partita? si, perché prima di dilagare i Nostri danno tutti gli aiuti che possono ai marrani: segnano, e riprendono un golletto meschino. Raddoppiano, e Ivano decide che un pallone morbido su cui è in anticipo non lo prende di mano, ci va di piede, cincischia e praticamente lo butta in porta. Nuovo fantaggio, e Fiordello inventa un numero circo acquatico in porta, palla che ballonzola, lui alza un'aletta tipo pinguino e, opplà, la palla passa sotto. Poi però basta; si accendono i reattori e il Teatro decolla, Gigi e compagni li sentono passare da tutte le parti, senza praticamente vederli. La fine è nota.
Pagellone:
Umberto: il pastore tedesco tiene a bada il suo gregge, si intende con i compagni, si propone per il passaggio (il tiro, naturalmente no). 7+
Tanzini: la boa mobile fa un gran comodo al Teatro, perché gestisce i palloni in area avversaria, dialoga e segna. In copertura finge di aiutare un po', ma si sa... 7+
Serusuke: ritrova subito i gol, e come Chen terrorizza tutto l'occidente caino; bene la sua armata, sa quando il suo movimento può essere premiato e lo fa regolarmente. Si fa scoppiare i polmoni perché sa che a difendere sono massimo in tre. 7,5
il pallone calciato da Fiordello
Fiordello: la boa immobile oggi ha il piedino di biscottino Plasmon inzuppato nel latte. Almeno Leo, se sbaglia da solo a 20cm dalla porta, tira un fischione impazzito, lui no, va a piazzare la boccia con un colpo di stecca lento come una Cristal Ball al vento. Esilaranti i riflessi sul gol che prende in porta: può forse un teatrante in una giornata di gloria come questa uscire con un voto negativo? no. 3
Ivano: sbaglia un paio di gol fatti, ne inventa uno per la Finanza. Può un giocatore che fa questi pasticci prendere la sufficienza? aho, ma stiamo parlando di Ivano! insieme a due frivolezze, tanta tecnica, sostanza, corsa e... ricorda quasi Serusuke! 8,5

appello finale. Preghiamo la redazione dei siti juventini di riammettere i post di Plotino; sta riempiendo di spam il blog del Teatro, facendogli perdere credibilità. Riprendetelo con voi, è dei vostri, anche se non si capisce. Lui è proprio bianconero, non lo lasciate languire sui campi nerobiancuti.

venerdì 19 marzo 2010

Una brusca frenata infrange le certezze teatranti

Inutile negarlo: negli occhi dei Teatranti si legge lo smarrimento, lo sconforto, il dubbio.
Il vero Teatro è quello spumeggiante e toni della scorsa stagione (e dell'inizio del 2010), sembrano chiedersi quegli sguardi, o quello lento, impacciato ed impreciso degli ultimi 2 match?
Lunedì si potrebbe avere un parziale responso a questo inquietante interrogativo che, so per certo, turba le vostre notti, ma il Teatro si presenterà senza i due combattenti più battaglieri (oltre che gli unici due che nell'ultimo turno hanno fatto centro, salvando parzialmente l'onore dei Bianconariciuti).
Saprà il Team rialzarsi senza l'ausilio di Vasco e Leo?
Saprà Ivanhoe costruire (o ricostruire) la diga che negli ultimi match ha fatto la fortuna delle orde bianconerute?
Riusciranno Bebo e il Fiordello a fare 3 metri?
Le risposte a questi inquietanti interrogativi l'avrete nella notte di lunedì, se avrete la fortuna di trovare un prezioso tagliando per il grande match contro chi altri se non, ancora, la Finanza Creativa?
Ma se la speranza di un pronto riscatto è il futuro, a noi tocca, purtroppo, anche analizzare un recentissimo passato che talvolta, e solo talvolta, per fortuna, può anche essere amaro.
Dira cosa non ha funzionato nel match di lunedì scorso è piuttosto semplice: tutto.
La partita è andata spedita fino al 6 a 0 per loro, con almeno 5 reti regalate con retropassaggi errati e cambi di gioco orizzontali scontati e prevedibili, che hanno cagionato la subitanea fine del match. A questa jattura si è aggiunta una inusitata imprecisione sottoporta: Vasco (2 volte), Leo, Seru, Bebo, hanno fallito occasioni favorevolissime per riaprire il match, mentre dall'altra parte Cic32, Pashquale, Peppe Oraora maramaldeggiavano, sorretti dal Chino e da Eto'ocadabra.
Quando Vasco si è girato come una saetta sparando all'angolino il pallone che ha violato per la prima volta la porta canarina, il match era già virtualmente chiuso.
Dal 6 a 1 si è passati così al 9 a 4 finale, senza sussulti e senza scossonidegni di nota.
Lo scoramento dei tifosi che hanno, comunque e come sempre, sostenuto i nostri colori e solo alla fine del match hanno ritirato gli onorati striscioni è stato un momento di infinita tristezza di questo lunedì da dimenticare.

Il giorno dopo ecco cosa ha scritto "L'Equipe", che ha intervistato il Coach.

Il Coach: «Infortuni? Alcuni specialisti stanno studiando i nostri campi. Ogni volta che scelgo la formazione il giorno prima, poi devo correggerla. La tensione favorisce le ricadute. Ma so che centreremo i nostri obiettivi»
TTT, 16 marzo - Una rapida analisi della situazione, nel chiuso dello spogliatoio del Mohamed Atta Colosseum. Sotto accusa l’improvviso calo di attenzione che ha azzerato tutti gli ultimi progressi del Teatro Municipal. Un evento talmente inspiegabile che il tecnico ha ritenuto opportuno liquidarlo in pochi minuti. «Meglio metterci una pietra sopra», aveva già spiegato il Barbuto Condottiero, ospite di Controcampo, la sera prima. Anche perché davanti al tecnico, ieri mattina, c’erano giocatori disorientati, quasi sotto choc. «Quando nessun giocatore riesce ad avvicinare gli standard di rendimento, significa che è stata una giornata nera per tutti, da accantonare in fretta. Ora si riparte. Il Teatro dei primi dieci secondi contro la Caina è stata spettacolare».

PAGELLONE

Bebo (C): Il Capitano capitaneggia. Guida da par suo la squadra verso il suo destino: non corre, non pressa, non s'incazza, non stoppa un pallone. Una sagoma. 4

Serusuke: Il kamikaze bianconeruto si schianta contro il muro caino. Uno degli ultimi ad arrendersi, anche se lo fa senza colpo ferire. 4,5

Vasco : Il migliore dei peggiori. Il meno peggiore, almeno. Segna 3 delle quattro reti teatrali, ma prima si mangia almeno un paio di occasioni molto agevoli. Non riesce a dare il consueto apporto nel momento del delirio collettivo: ai fuoriclasse come lui questo è inderogabimente richiesto. 5-

Leo: Un combattente verace, che però affonda nel disastro tattico. La lucidità sottoporta non è certamente il suo forte, e lo dimostra sbagliando un gol a porta vuota, ma almeno segna un gol andando a contrastare Cic32 con la consueta generosità. 4,5

Fiordello: vedi Bebo, senza fascia e sbagliando un pò di meno, ma solo perchè ha toccato meno palloni (anche la sagoma, poi, se vogliamo, è, nel suo caso, un pò più larga nel girovita). 4

mercoledì 17 marzo 2010

terzotempo diabolico n.37

Dato che il Teatro è un'orda barbarica, che non fa prigionieri, ma ultimamente nemmeno spogliatoio solidale, l'obiettivo è chiaro; fallito il tentativo di rifilare il coach ai finanzierotti, per tornare alla vittoria bisogna costringerlo a un turno di riposo. Ecco dunque che mentre il capitano dorme da piedi (dorme comunque), Leo dorme tra i pali, Serusuke dorme nei retropassaggi, e Fiordello non sa manco dove dorme, l'ebbro errante ordisce la trama: il terzo tempo deve fiaccare il colitico sofferente fino alla resa; dunque, camuffata come cena d'eccellenza, viene preparata la percussione vincente sulla cistifellea:
dopo il solito mojito - consigliato da un gastroenterologo di Lunghezza - e la tortona rustica con carciofi coltivati sul greto dell'Aniene, ecco il piatto magistrale: polenta con sugo di cinghiale toscoumbromarchijano, cucinato, bisogna riconoscere, in modo divino. I sorrisi si allargano, le ganasce altrettanto, ma Vasco, che aveva commesso l'errore di bissare l'antipasto anienico, crolla sulla tavola a metà scifetta, anche il primo bicchiere di rosso è mezzo pieno. Se lo sapesse Michela, cambierebbe serratura al portone di casa; amo', nun te riconosco: una porzioncina così l'avrebbe finita anche Gaia giocando al Nintendo sula tazza del cesso. L'ultimo sussulto d'orgoglio del colosso di Pieve si vede sul superalcolico: il cuoco finge di non sentire, e si fa richiedere tre volte un boccale di Zabov incandescente. Quello che ci voleva per radere al suolo la flora batterica del talebano di Tortretteste. Non riesce nemmeno a ruttare: è costretto ad alzarsi in piedi, e viene accompagnato alla macchina dal Fiordello, l'unico che non abbia battuto ciglio di fronte alla sua gavetta di rancio sublime (in realtà, l'unico che abbia pasteggiato con gli avanzi del coach è Serusuke, perché è l'unico che ha consumato calorie in campo, visto che la bestemmia brucia poco). L'annuncio per la prossima cena è frutti, tanti frutti di mare....

mercoledì 10 marzo 2010

La madre di tutte le infamie!

Nella notte di lunedì, i miliardi di spettatori che hanno presenziato al Big Match delle 21, hanno attonitamente dovuto assistere allo spettacolo più bieco della storia del calcetto moderno: il Coach, da solo contro tutti, a tenere alto il vessillo del Bene, mentre i suoi presunti seguaci non hanno avuto nessun problema a saltare il fosso, ed a schierarsi con le armate dell'odio e del male.
Come novelli Saruman, quelli che un tempo avevano combattuto le orde di Sauron, ora ne diventavano sgherri, e come orchi si rovesciano sull'unico portabandiera rimasto.
Ma anche uno solo può fare la differenza, anche se è fiaccato dalla malattia, anche se il suo grande cuore gli impedisce di infierire e si lascia intenerire quando ha il coltello pronto per il colpo di grazia, anche se i suoi (ex) seguaci ora si accaniscono su di lui come iene assetate di carcasse, anche se il nostro Eroe, per opporsi alle orde sataniche, si avvale di quelli che un tempo erano stati dal Teatro (quando il Teatro era tale) affrontati e vinti.
A tanto si deve spingere il Coach: a reclutare quattro Caini, quattro avventurieri disposti a tutto per la gloria di poter indossare una volta nella vita la maglia del Teatro.
E l'occasione della loro vita si materializza e li trasfigura in un'invincibile armata!
A nulla serve la prestazione maiuscola di Ivanhoe, che segna tutti e tre i gol della sua squadraccia: ad ogni colpo i Nostri reagiscono, con rinnovato vigore e crescente applicazione.
Nell'arco di una sola partita il Coach riesce a forgiare questa massa informe fino a renderla prima squadra, poi Squadrone.
E quando Seru, Leo, Fiordello, financo Bebo, si appropinquano alla porta del Teatro, vengono ogni volta respinti con perdite!
Non passa lo straniero!
3 a 3 il risultato finale. Un altro pareggio, ma un'innegabile vittoria morale.

PAGELLONE

Vasco (Coach, Capitano e Re): Plasma la squadra come e meglio del solito. Un vero condottiero, anche se il suo cuore di Babbo gli impedisce di affondare la prole degenere. 8

Pasqhuale: Accentra troppo il gioco, ma è tecnicamente sempre al di sopra della media. Segna la rete del definitivo pareggio su assist del suo Leader. 7

El Chino: Il suo ritmo compassato trae in inganno anche Ivanhoe, quando si avventa su di lui prima di insaccare la prima rete dei Nostri. 6,5

Attila: L'unno si adopera in ogni zona del campo, con la consueta grinta, ma anche con qualche momento di imprevedibile verve. 6,5

il Gemello del Gol: Non segna, ma agisce fisicamente sugli avversari, annientandone le velleità. 6,5

terzotempo twitter, n.36

SI E' MANGIATO; SI E' BEVUTO; SI E' RUTTATO. IN SEI







pane fatto in casa con 'nduja e mojito







lasagne ai carciofi e vino rosso





plum cake e vin santo

terzo tempo elettorale, n.35

Indietro: il pagellone è talmente in ritardo che tra un po' rischia di non potersi presentare, di essere polverinizzato per sopravvenuto nuovo match. Ma l'Italia si sa, è il paese dove tutto s'aggiusta.


diamo quindi i voti della tavola:
Fiordello: si avventa feroce sul risotto di carciofi, ma lo distribuisce con generosità in parti uguali. 7
Vasco: cura la colite con mojito e frittatone ai porri, un vero cogl.. condottiero. E richiede pure il zabov caldo. 8
Bebo: da buon capitano, fa il compitino, prende tutto, ma senza esagerare. Però crolla sul tavolo molto prima del solito. 7-
Ivano: si vede che oggi ha voglia di giocare, e parte benissimo. Rifiuta però schifato lo zabov superaddizionato, e non prende nemmeno un moscatello di Pantelleria. sembrerebbe quasi... mah, quello lo avrebbe scritto il coach. 6+
Serusuke: sarebbe da 9, se non sbagliasse le proporzioni, e cuocesse un risotto che risulta risicato. Eppure dovrebbe conoscere i suoi atleti... E il pane fatto in casa, è addirittura del giorno prima, onta e disonore. Però, ha il gran merito di ritornare ai fasti dell'antipasto calabro-cubano, con bruschetta alla 'nduja (per Vasco con mozzarellina). 8+++

mercoledì 3 marzo 2010

Il rovescio della medaglia

C'eravamo abituati troppo male.
Ovvero bene.
Insomma.... Era facile prestare la ma prosa asciutta ed essenziale alla descrizione delle gesta di un manipolo di eroi che contro ogni logica era adusa ad affrontare quel plotone di masnadieri senza regole che risponde al nome di Finanza Creativa, e li sconfigge maschiamente e romanamente sul campo, col petto 'n fuori e la rosa in bocca.
Ma a volte, purtroppo, (e, per fortuna, non troppo spesso), gli schiavi si ribellano ed alzano il capoccione, invocando una affrancamento che mai diverrà realtà, sgomitano, spingono, ed ottengono l'unico risultato di far imbufalire il Padrone.
Ed è proprio in questi momenti che diventa difficile, per il vostro Coach di fiducia, cercare le parole per spiegare ai fedelissimi del Teatro Municipal, che per motivi sicuramente gravissimi non hanno potuto seguire in diretta le gesta dei proprio paladini, i motivi di una mancata vittoria.
Potrei dire che il Coach era febbricitante, con l'intestino squassato da ribalda colite (indotta, dicono i maligni, un caffè taroccato servitogli al bar della caserma da mano canarina), e che nonostante questo non se l'era sentita di lasciare per due settimana di fila i suoi sottoposti senza una guida.
Potrei aggiungere che il Capitano rientrava da un viaggio-studio sulla movida spagnola, ed un generoso come lui sicuramente non ha lasciato a quei cabrones neppure una goccia di rum, risentendo però di questo sforzo titanico però nel match di lunedì sera.
Ci sarebbe da dire che Ivanhoe smaniava di affondare il coltello caldo del suo destro portentoso nel burro della porta caina, ma la smania, almeno inizialmente, l'ha un pò frenato, imbrogliandone le movenze feline.
Come non menzionare, poi, il fatto che il Fiordello ha compiuto l'ultima corsetta il giorno della cresima, ed anche se la sua classe infinita gli consente di segnare gol strepitosi, è pur vero che quando l'avversario gli passa a fianco con la palla, la sua reazione è ormai limitata all'ingiuria verbale.
Ed anche Seru, che dalla sinistra generalmente riesce ad affondare ed a segnare almeno un gol, l'altra sera è rimasto a secco (malidetto manfuito).
Ed allora la cronaca a cosa serve? Ve la risparmio, e vi dico solo che il match è terminato 4 a 4.

PAGELLONE:

Bebo (C): Il Capitano ritorna dalla terra dei tori con l'umore della mucca. Incide poco. 6--

Serusuke: Ogni centravanti che si rispetti, se non segna è qusi inutile. Lui non segna (e gioca pure sulla fascia). 6-

Vasco: Senza forze, se non quelle che gli consentono di scagliare i suoi portentosi bestemmioni. Se ci fosse già stata la prova tv, avrebbe beccato 6 lustri di squalifica. 6-

Fiordello: Segna il gol della serata, con una volèe di destro all'angolino, ma fa veramente poco altro. 6--

Ivanohe: Segna un Hat Trick, ma è comunque anche lui un pò sottotono. 7