martedì 12 luglio 2011

sugli scudi, du scudi de mojito, terzotempo n.64

Dobbiamo essere comprensivi: gli sproloqui del coach, la sua omofobia, la sua voglia di spaccare tutto e tutti più del solito - sintomo di impotenza psicosessuale - nascono da un malessere profondo, e hanno come cornice temporale il momento in cui si sta per accollare una nuova boccuccia di rosa da sfamare, e alla quale insegnare tutto il repertorio di moccoli che la Pieve non le può trasmettere per osmosi. Come si può chiedergli di non deragliare mai? come è possibile pretendere che porti in campo e sul blog la calma dei forti, quando di forte è rimasto solo il rodimento di coglioni? la sua buona volontà va saputa interpretare, va intuita dietro la cortina di smadonnamenti che la nascondono, ma non a occhi vigili come i nostri. La sua buona volontà si nota dalle piccole cose, come quella di voler resuscitare un blog morto e defunto con un post tardivo e velenoso che possa scuotere l'ambiente, e ridare linfa vitale al solipsismo dialettico del Teatro, riportandolo a vette inarrivabili per qualsiasi finanzierotto, pur coi piedi boni.
Infatti NOI siamo comprensivi. Non gli chiediamo di farla finita, di appendere gli inutili scarpini al chiodo, insieme a tattiche e schemi posticci (segno tangibile della nefanda frequentazione di Benny), spiegandogli come sia ora di dedicarsi al ramino. Ce lo teniamo così com'è, come si fa con un fratello, che non si sceglie, ci capita e si protegge.
E nel momento di difficoltà gli diamo la sensazione di poter contare su aiuto e solidarietà, in campo, a tavola, nella stesura di uno straccio di pagellone, onde non abbia a ricadere nella retorica antivendoliana.
Cominciamo dal resoconto della vittoria, la solita, quella che conta, quando i piedi sono messi in sicurezza sotto al tavolo:
























Vedere per credere, i numeri dell'ebbro errante continuano a stupire e a incantare dentro e fuori dal campo. Peccato che in campo non vengano valorizzati, ma abbiamo detto che oggi non punzecchiamo il toscoumbro.
Pagellone:
tzaziki, 8
cipolle gratinate, 9+
pomodori col riso 8
pomodori al pesto di menta 8++

Intanto, la piovretta finanzierotta, tenta di mettere le mani sul bottino della stagione schierando un redivivo marescialCicala, in sostituzione di Etocadabra. La partita è in bilico, i canarini non sfondano, quindi incaricano il killer di affondare piedibboni Fiordello; sembra non bastare, perché il GranTeatro rimonta e guerreggia; poi la birra finisce, i cecchini gialloverdi cominciano a tirare dalla propria area di rigore, e portano a casa un risultatino misero e infamante.
Pagellino:
Bebo: duro a morire, tiene serrate le fila e si propone con attimi di dinamismo di anche 15 secondi consecutivi. Timore per le retrovie caine. 7+
Leo: i soliti piedi, ma una generosità straripante, il nostro wowboy armato di due winchester tacchettati. 7
Fiordello: con lui per tutta la partita, avremmo fatto carne di porco. Purtroppo il porco si stira il prosciutto, e cede dopo metà gara. Seguirà profonda riflessione estiva. 7 di stima
Serusuke: per essere infortunato, corre, propone e si propone. Vasco non lo capisce e non lo sostiene, ma lui ha spalle grosse, e sa capire. 7
Vasco: il solito, grande coach, quasi indefinibile. Senza di lui si vince; ma senza di lui, il teatro muore. Cosa conta di più? 5 di stima,
e tanti auguri




lunedì 11 luglio 2011

Manica de froci! (Pagellone di lunedì 4.7.2011)

Maledetti!
Allora volete la guerra!
Io ci ho provato, ad essere comprensivo, paterno, umile.
Ma voi siete senza speranza.
Ed allora assaggerete l'ira del Coach, quella che i nostri avversari sono costretti a subire ogni stramaledetto lunedì (stasera compresa, ovviamente) e che voi annacquate con le vostre prestazioni mosce, abuliche, froce!
E allora basta al buonismo, perchè non funziona, e sotto col Coach duro, quello che pensavate di conoscere, ma che ancora non avete mai visto.
Eppure il compito che ci eravamo prefissati, che avevo indicato, era semplice: contenere la solita sfuriata iniziale dei caini, per poi abbatterli quando cala la loro lucidità e viene fuori lo smalto, la grinta e la superiore esperienza teatrante.
E la tattica, manco a dirlo, pareva funzionare, coi nostri tutti appostati e pronti a coprire gli spazi, ed anche, talvolta, a partire di rimessa; solo che, quando i canarini sono calati, noi non abbiamo saputo assestare il colpo di mannaia che poteva darci la vittoria e siamo rimasti lì, come dei coglioni!
E la beffa si è avuta sull'8 a 5 per loro, quando ormai si era capito che la partita era persa, ed un tiro da lontano ha beffato Vasco, nel suo turno in porta, intortato come un Pellizzoli qualsiasi. Ecco che tutti si sono scagliati sull'unico che aveva combattuto bene, combattuto sempre, senza arrendersi e senza cedere di un metro.
Siete l'Italia peggiore!

Pagelle:

Bebo (C): Frocio. 0

Serusuke: Doppio frocio. -1

Vasco: L'unico etero! 6

Fiordello: Dignitosa checca. 1

Tanzo: Culattone. 0

lunedì 4 luglio 2011

Core Nerobiancuto!

Per chi non avesse visto il match di lunedì scorso, un paio di inquadrature potrebbero servire ad inquadrare gli eventi:
1) Il Coach esce dal campo, visibilmente incazzato.
2) I Caini si abbracciano come dopo una vittoria in Champions League.
Ma col Teatro Municipal non c'è mai niente di scritto (e nemmeno di prescritto).
Le prime parole uscite dalla bocca barbuta sono state:"Sono orgoglioso di voi!".
Orgoglioso, perchè anche dopo una sconfitta (perchè è così che è finita: il male ha vinto) si può gioire ed essere in pace con sé stessi e con i propri sostenitori, che hanno capito ed hanno apprezzato lo sforzo nerobiancuto per rovesciare le sorti di un incontro che si era messo subito malissimo: a metà match stavamo sull'8 a 1 per i cattivi.
Ma quando iniziavano i festeggiamenti dalla curva giallo-verde, per i pochi ultras ospiti, ecco che il Teatro ingrana la marcia che gli consente di rimontare. E rimonta fino ad un onestissimo e quanto mai gagliado 7 a 10, con la Caina che prorompe in un festeggiamento senza fine al triplice fischio finale, proprio quando sembrava ormai inevitabile il sorpasso dei nostri alfieri.

Pagellone

Bebo (C): Il Capitano tutto cuore si magna l'impossibile in fase di finalizzazione, e chiude con un solo gol all'attivo, ma lotta come sempre, e non ammaina l'asta (almeno quella) neppure nel momento più nero. 6,5

Serusuke: L'angelo biondo si immola, rischiando il tutto per tutto, ma non tira mai indietro il ginocchio. Risulta anzi il più preciso al tiro, con tre marcature e poche cappelle. 7,5

Vasco: Sempre l'ultimo ad arrendersi ed il primo ad  incitare il compagno (frocio) in difficoltà. Due grandi marcature. 8

Leo: Leonida attende gli invasori alle Termopoli e li abbatte a forza de rutti! Soliti piedi fucilati, solita furia belluina. 7

Fiordello: Mai sottovalutare la sua perizia al tiro. Ritrova smalto e cresce col tempo. 7 

venerdì 24 giugno 2011

Il ritorno del Teatro Municipal!

Con i mezzi più disparati, in condizioni fisiche incerte (nonchè con panze improponibili), i Teatranti tornano in campo!
Quello che tutto il mondo sportivo-politico-sociale attendeva si sta finalmente verificando: i cinque teatranti originali si riuniscono per il match di lunedì, e lo fanno sotto l'egida dell'unico, indimenticato e benevolo assente, che da lassù, sicuramente, approverà.
Qualcuno dirà che non abbiamo mai spmesso di calcare i campi, che il Teatro ha sempre, ogni maledetto lunedì, assicurato il consueto spettacolo. Ma non è vero, perchè un pò della vena originaria si era persa, forse col mohito, forse nell'inchiostro.
Ma ora che tutti i Gladiatori originali tornano in campo, anche il Coach sente che è arrivato il momento di dare la carica, e lo fa nella maniera che gli era consueta: con una bella convocazione sul blog di stato!

Quindi, per il Memorial Plotino di lunedì chiamo a raccolta:

Bebo (C)
Serusuke
Vasco
Leo
il Fiordello

Terzo tempo obbligatorio e froci i vinti!
Alè!

giovedì 24 marzo 2011

terzotempo nonostante, n.63

Nonostante l'assenza dal campo (e la conseguente sconfitta del Teatro con tanto di Ivanhoe), il Generoso decide lo stesso di invitare gli altri rottami a cena. Tutti, tranne gli infami.
Antipasto classico con innovazione: mojito e bruschetta con pane di farro e ventricina (donne d'Abruzzo, è finita, non dico altro...).



Primo innovativo anch'esso: tonnarelli freschi con ragù al vino. Una poesia.


Secondo dovuto al buon Bebo, a base di ciuco:
sia le salsicce, che la deliziosa carne affumicata di
puledrino, poverino (era un donatore di organi morto prematuramente).


E il dolce? chiedevamo tutti a gran voce al coach.
Il coach ha finto un infortunio, adducendo a scusa che ha
pure portato un blocco di un metro cubo di cinghiale congelato.
Di quello siamo grati al padre, che l'ha abbattuto (per il bene dei boschi) e alla madre, che lo ha preparato.
Si, ma il dolce del coach, cazzo, un cornetto, quattro biscotti Galbusera...

niente, rimaniamo satolli, ma con quel senso di irrisolto
per un finale dolce mancato...

martedì 1 marzo 2011

terzotempo di grinta, n.62

Il ritorno del Grinta Serusuke sulla fascia e a tutto campo si fa sentire, il Teatro rifiata tutto, i caini rientrano nei loro miseri ranghi, Eto'cadabra passa la notte a tentare il tunnel a battimuro con gli stessi risultati che in campo; e soprattutto gli stomaci possono tirare un sospiro di sollievo, con un rientro alla stragrande al comunale di Città Giardino.
Inutile elencare le portate abbondanti, sopraffine e che hanno per una volta manifestato il gioco di squadra che spesso in campo langue, abbattuto dagli inutili quanto inossidabili moccoli del coach. Ma no, altro che inutile, è bene farli, gli elenchi. E allora:
si torna al classico antipasto calabrocubano, con mojito a inzuppare il pane caldo ricoperto di 'nduja. Mezzo voto in più al Fiordello per la 'nduja, mezzo in meno per il mojito gaio, voto-peppieno, stamo là.
Il piatto tosto e tosco e il ritorno della ribollita, abbondante per un teatro al completo, sul quale i soli quattro gladiatori si battono con ardore.
E finalmente, dopo aver girato per abruzzo, lazio, campania e tutte le marane di Acilia, approda a casa dell'ebbro la mitica ventricina. Peccato arrivi da sola, senza il procacciatore; ma ti aspettiamo presto a tavola; Marina.
Leo due voti in meno
L'accoppiata salume ruspante-pagnotta tiepida infrange le penultime resistenze del Fiordello, che si vantava di una dieta con la quale aveva perso tre microgrammi. Penultime, perché, grazie alle manine fatate della collega di Seru, Fiorera, arrivano a tavola anche quattro mattonelline di tiramisù che, non sarà Pompi, ma provoca ugualmente erezioni palatali.

sabato 19 febbraio 2011

Discorso sullo stato dell'Unione.

Le scadenze editoriali (è in uscita il "Manuale del Coach 2011-2112, con introduzione di Lippi, traduzione di Capello, rilegatura di Mourinho) costringono il vostro Coach ad un impegno rarefatto in fase di produzione di pagelle (e lui supplisce alle scarse opportunità di analisi tecnico-tattica con un supplemento di indicazioni affettuose sul campo), ma sappiate che il Coach non dimentica.
E così può capitare che i pagelloni tanto attesi vengano riuniti in un documento di sintesi che analizzi, più che il singolo evento, l'andamento, il momento di forma, lo stato psico-fisico dei componenti del Teatro.
E che Teatro abbiamo visto nelle ultime quattro partite?
L'analisi non può partire che dai risultati: una vittoria, due pareggi ed una sconfitta danno la perfetta misura del perfetto equilibrio che regna nel nostro campionato, con il Teatro che reagisce con la consueta tenacia e applicazione tattica alla superiore tecnica e freschezza fisica dei Caini.
Ci sono stati degli importanti inserimenti: il ritorno a casa di "el Flaco" Ari, dopo un annetto passato a farsi le ossa nell'Aci Trezza, è stato sicuramente positivo, anche se lo stato di forma del funambolico cicognone palermitano è risultato chiaro quando ha vomitato a metà del suo match di rientro.
Un altro importante inserimento è stato quello del Tanzo (che comunque è ormai a tutti gli effetti un titolare aggiunto). Una sua prestazione-monstre condita da 4 reti ha portato il Teatro ad un insperato pareggio, mentre in un'altro match le sue polveri sono parse bagnate.
L'immancabile Capitano Bebo ha offerto uno spettacolo indegno dal punto di vista fisico, ma eccellente dal punto di vista dialettico. Ottimo in fase realizzativa, sbaglia poco quando conta.
Un altro che col fisico ci deve aver litigato da piccolo è quel giuda del Fiordello, che si schiera in un match con i nemici (e ci infila pure 3 fischioni), poi torna con noi e fa 35 passi di media a partita, senza centrare mai lo specchio avversario.
Seru, invece, è sempre tonico dal punto di vista muscolare, ma l'età gli porge il salatissimo conto degli acciacchi da anziano: reumatismi, gotta, gomito del tennista, ginocchio della lavandaia. Non se ne fa mancare uno.
Leo fa la sua porca figura, grazie all'apporto di grinta e dinamismo che può sempre offrire. Certo che se ogni tanto provasse ad inanellare due presenze di fila, si potrebbe anche pensare a costruire una formazione un pò più "standard". La ventricina promessa e mai mantenuta gli costa l'odio dei compagni.
Vasco sta faticando più del solito ad inquadrare lo specchio della porta avversaria (0 gol nell'ultimo match) ed i risultati del Team risentono di questo momento di scarsa vena realizzativa del giovane barbuto. Ottime le prestazioni in fase difensiva, invece, ed in porta, dove sembra abbia un futuro fulgido.
Si è rivisto anche Mike the Butcher, e si conferma la vecchia regola che la tecnica non si dimentica. La corsa, purtroppo, però, non si improvvisa ed il giovane neopapà è ormai più adatto a giocare dei flash-match "a chi arriva prima ad uno".
Alla fine di questa analisi è inevitabile cercare di capire cosa può rompere l'equilibrio: io credo che la chiave sia Leo. Un rientro fisso del "Pendolino di Acilia" nelle fila del Teatro può fornire quella corsa che manca, e asfissiare le fonti di gioco caine.
Saprà il nostro eroe affrancarsi dai doveri di lavoratore salariato per tornare in auge come calcettaro nullapagato??? Dalla risposta a questi interrogativi dipende, forse, il futuro del Teatro.

martedì 8 febbraio 2011

numero legale al terzo tempo n.61

Pagellone? non ci sarà, immaginiamo, come da norma. Ma tanto sarebbe presto detto: match winner, Cosimo. non aggiungo altro...
Quindi passiamo alle sventure della tavola, che vede trionfare l'ebbro errante, il quale in due turni di campionato colleziona tre commensali tre, compreso il padrone di casa. Ora, chiedersi se ha un senso questo dispendio di energie è pleonastico. Ma Ibracadabra penserebbe che pleonastico sia riferito alla Caina, si incavolerebbe dicendo che lui ha cucinato in terza divisione, quindi per ora ci limitiamo alla cronaca dell'evento, tenendo le considerazioni profonde per noi, ed esternando solo quelle urgenti:
FIORDELLO MERDONE (vediamo se la prossima volta telefoni)
In attesa del terzo commensale, che credevamo essersi recato a recuperare la tanto decantata VENTRICINA, il cuoco sfornava, per gli occhi commossi del capitano, un capolavoro brasileiro, l'unico punto di contatto tra la classe carioca e il Teatro:
una prima assoluta,
il Pao de queijo!
Esperimento riuscito,
applausi, bis all'occasione, magari allorquando
si potrà affiancare a, che so, un salume...
già, perché oggi era il giorno in cui, Fiorellomerdonesòla doveva portare la 'nduja,
e il redivivo Leo aveva strombazzato da
settimane e settimane di accorrere al desco con
settètti buoni di VENTRICINA!
e quindi il buon Serusuke produce dose doppia di pane, alle patate per renderlo più soffice e atto ad accogliere il robusto insaccato.
Do' sta la bestia? eh, do' sta?settimane e settim... va be', ci siamo capiti... santamarinadavasto!!!
Per fortuna un primo intenso c'era, un risotto alla crema di porri che potrebbe essere anch'esso replicato. Si intende, con bottarga per il coach.
Allora, è finito sto terzo tempo?
no.
perché si festeggiava, iersera.
Il ritorno di Leo, dopo mesi di serate del lunedì a casa, con i crampi alla mano stretta attorno al pennello (sic),
Leo - che ricordo, è quello della VENTRICINA - ci degna della sua propulsione agonistica (cioè, iersera, dopo averci comunicato che era senza insaccato, bestemmia come Vasco); e noi gli rendiamo omaggio con
plumcake alla zucca vuota e alle pugnette, pardon prugnette, secche. L'ebbro si è permesso di rivedere e correggere la ricetta presa da La Cucina Italiana!
poco umile, il cuoco municipal, ma
che je volete dì? chi ha magnato, sa.

mercoledì 2 febbraio 2011

terzo cosa?

E' stato un lunedì disgustoso, in cui la centrale operativa della Caina ha dato vita ancora una volta a una conduzione della serata spregevole, turpe, ripugnante, confermando di essere solo un orribile postribolo calcettovisivo.
Essendo chiaro che la sconfitta si avvicinava, ecco che el Chino, con grande anticipo, verso le 13, chiama il Coach per annunciare che - purtroppo- non si è raggiunto il numero legale, e i finanzierotti non scenderanno in campo.
Così.
Arrivederci e grazie.
Ecco che il Coach, ancora convalescente, prima di avvertire la dirigenza, chiama l'ebbro errante, che si è preso un giorno di aspettativa da lavoro per preparare tattiche e il campo della vittoria. Lo sorprende quando la macchina è ormai lanciata, non si può più fermare. I suoi occhi si chiudono, e funzionano da otturatore della macchina fotografica, lasciando impressa nella retina l'immagine di quello che ha davanti a sé:il disastro
No.
Non si fa.
Non è accettabile.
Lunedì prossimo la nemesi si riunirà da Lunghezza, da Acilia, da Prima porta e da città Giardino, per abbattersi sul Mohammed Atta Stadium di Tor Tre Teste su chi si è Macchia-to di un misfatto che merita una punizione esemplare. Preparatevi al macello.

martedì 18 gennaio 2011

terzo tempo speedy, n. 60

A Vasco manca Plotino, non c'è che dire. Senza il prof, le sue cazzate cadono nel vuoto senza fare il botto nemmeno quando arrivano in fondo, e alla lunga il toscoumbro si avvilisce, addirittura si azzittisce (sempre solo nello spogliatoio). Le sue pirle di saggezza sono spuntate, le sue bestemmie meno volitive, un paio di scazzi, sì, ma niente di più. Il coach che non deve chiedere come Denim, il coach un colpo una tacca (e una figlia), il coach che non si chiede mai perché compagni e avversari lo mandano affanculo a un solo fiato, be' questo straccio di coach ritrova oggi il buonumore solamente quando aspira con le gote contratte la cannuccia affondata nel mojito, mentre con l 'altra mano afferra una fettunta di pane di farro con olio toscano (frantoio di Settignano, Bagno a Ripoli, FI).
Poi la fragranza della pagnotta scioglie qualsiasi malumore, e la serata eroica del Teatro può finalmente iniziare.
Anche capitan Bebo, dopo aver scrutato con sospetto e paura ogni angolo della cucina senza individuare le portate, si rilassa al momento in cui l'ebbro tira fuori le sue carte nascoste:
preceduto da un piatto di maccheroni alle melanzane condite con mentuccia nostrale,
ecco il colpo ad effetto della serata (nel senso che il giorno dopo se ne sente ancora l 'effetto nello stomaco):
l'immagine si commenta da sé; noi aggiungiamo per i curiosi solo una didascalia scarna (di carne ce n'è già abbastanza anche per il redivivo/redimorto butcher Michele):
rollè di vitello su letto di purè di patate.
E pensare che c'è ancora un commensale che, prima di assaggiarlo, insinua il dubbio che possa trattarsi di preparato in busta... leperleaiporci

lunedì 17 gennaio 2011

terzo tempo n. 59

Un pelino in ritardo nella pubblicazione, nel momento in cui i fornelli scalpitano per nuove preparazioni, ecco l'immagine semplice e schietta che testimonia come la settimana scorsa il terzo tempo si sia svolto regolare come i moccoli del Coach in campo: mojito con pane caldo e pecorino;
ritorno della grande Gricia;
torta rustica con scarola.
Le accompagna il vino del buon prof, anzi il buon vino del prof, sempre in gloria lo abbia il teatro, che questa volta somministra una eccellente fiala marchigiana anche in contumacia.

giovedì 13 gennaio 2011

Mangiarane Forever! (Pagellone del 10.01.2011)

E' inutile: è più forte di loro.
Ancora una volta hanno dimostrato di soffrire terribilmente l'Italica Preponderanza, ed ancora una volta, e vigliaccamente come sempre, hanno reagito ordendo una trama.
Ma si sono sputtanati.
Quando lo "special two" ha sollevato, incredulo, il pallone d'oro come miglior allenatore del mondo per il 2010, forti si sono levati dalla platea i fischi di disappunto.
Tutti, nella sala di Zurigo, sapevano che il vero vincitore morale del pallone d'oro del 2011 si stava, ancora una volta, e proprio in quel momento, battendo come un leone sul campo del Mohamed Atta Colosseum, nella sua veste consueta di player manager.
Ognun sapeva che le giustificazioni di rito:" Non è il migliore, ma ha vinto più di tutti nel 2010", non reggevano, perchè il Coach aveva ancora una volta barbutamente guidato il Teatro ad un'altra annata di trionfi epocali, e poi perchè premiare il miglior calciatore del mondo (Messi) e non il miglior allenatore?
La risposta, amici miei, la sappiamo tutti: sono dei mangiarane.
Ma quei pochi che pensano che il Coach ci possa esser rimasto male si sbagliano di grosso.
Ve li ricordate questi versi immortali: "Non cercano un trofeo, ma trasformano in rodeo, ogni prato libero ad Hazzard"? Beh, questo valeva per Bo e Luke, come per il nostro umilissimo Lider Barbuto.
Lui non cerca consacrazioni internazionali, preferisce purgare sul campo la malcapitata Caina, come quando già al terzo minuto del match di lunedì ha insifonato la prima marcatura, con un potente sinistro.
E quello che è venuto dopo, è stato sul campo diretta conseguenza ed emanazione della Sua voglia di vincere, che ha saputo trasmettere ai suoi sudditi con la consueta amabilità.
Ci hanno provato, gli uomini di Alberto "el Chino" a rimettersi in piedi, ma ogni volta che provavano ad accorciare le distanze, venivano respinti con perdite ora da Fabione, ora dal Capitano, ora da Seru, e financo dal Figliol Prodigo, il buon Ivanhoe che è finalmente tornato a deliziare i palati fini dei tifosi bianconeruti, stanco di prestare i suoi atletici scatti ad uno sport da froci!
Null'altro han potuto fare, i Canarini, se non chinare il capo di fronte a cotanta volontà di trionfo e l'8 a 6 finale è più il frutto della scarsa vena in fase realizzativa dei Teatranti, che di un'equilibrio di forze che in campo non si è mai visto.

PAGELLONE

Bebo (C): Il Capitano si presenta ancora una volta pieno di spirto guerresco, e col consueto cipiglio gestisce i suoi uomini. Lotta avanti e indietro, e financo in porta, dove dimostra la consueta meticolosità nel disporre la barriera sulle punizioni, salvo poi assentarsi (giustificato) al momento della battuta.6,5

Seru: L'Ebbro Errante cucina da par suo la difesa avversaria. Accusa, come tutti un calo nel finale di match (a risultato ampiamente acquisito), ma si rifà al desco, brandendo la padella come una clava. 6,5

Vasco: Apre le danze e si batte come un leone, anche se convalescente. Il gol della doppietta, con volèe su assist del Capitano, è da incorniciare. 7

Ivanhoe: Non ne poteva più, di quella cazzo di racchetta, ed allora il giovane virgulto della Cantera Teatrale ha implorato il Coach di fargli riassaporare l'odore dell'erba sintetica. Il cuore del Grande Padre non poteva negare al suo più degno allievo questa emozione. Semina il panico con le consuete discese. Amministra la fase di impostazione come se non fosse passato un giorno dall'ultimo match. Lui sì che ha assimilato gli schemi del Coach! 7,5

Fabione: Il Borriello Bianconeruto ne sbaglia una quindicina di quelli facili, ma poi mette a segno una tripletta fatta di coraggio e potenza. 7