mercoledì 22 gennaio 2014

I Quit! - Pagellone del 20.01.2014

Nessuno, ormai, credeva sarebbe mai arrivato questo momento, ma, contro ogni pronostico, lunedì scorso si è verificato un fatto eclatante: proprio durante un match amichevole tra Teatro Caina (Bebo, Serusuke, Alberto el Chino, Pasqualone e Attila) e Atletico Municipal (Vasco, il Fiordello, er Tassinaro e i dioscuri: Edo Branco e LeleChico), il Coach, che chiamava gli schemi dalla panchina (unificata per l'occasione) ha gettato la spugna.
Al 28° del primo tempo ha spaccato il tablet al suolo e, bestemmiando come Germano Mosconi buonanima, ha lasciato il campo mentre nel Mohamed Atta Colosseum scendeva il silenzio.
Ebbene sì, il simbolo della irriducibilità, il "Duro tra i Duri", "Pugno di ferro in guanto di granito" ha abbandonato il comando.
Ai pochi cronisti che hanno avuto l'ardire di avvicinarsi, prima di incenerirli con uno sguardo di fuoco, il Conducator ha urlato, mentre si muoveva con passo deciso verso gli spogliatoi:
"Non ce la faccio più a vedere questo scempio: lo sport che io ho elevato ad arte, gettato nel fango e vilipeso. Andatevenetuttiaffanculoporcamad....".
E qui ci sono stati un paio di minuti di silenzio, anche perchè non si è ben capito come finisse la frase, visto che il Coach aveva già imboccato il sottopassaggio.
E dire che la partita si stava sviluppando in maniera coerente, con il Teatro Caina meglio organizzato, più giovane e più in condizione, ed anche più tecnico, mentre l'Atletico Municipal aveva dalla sua solo l'immensa classe di Vasco.
Quindi eravamo sul pareggio.
Ma evidentemente qualcosa non è andato già al notoriamente incontentabile Lider Barbuto.
Cosa sarà stato a fare inquietare fino a questo punto il Nostro Luminoso Signore?
La simulazione di Pasqualone, acclamato come maestro persino da Balotelli?
I falli di Bebo, novello Pasquale Bruno?
La panza del Fiordello, che ha fatto strabuzzare gli occhi anche a Ronaldo e Adriano dopo il cenone di Natale?
La dribblomania di Attilio, emulo di Denilson (il giocatore più odiato dal nostro Guru)?
Pare ai beninformati, però, che il fatto che Edo e Chico non abbiano passato mai un cazzo di pallone e si siano messi in attacco senza mai rientrare, se non per mettersi a commentare con la simpatia di Statler e Waldorf, abbia, più di ogni altra cosa, irritato l'indole gentile del Coach, fino al patatrac che vi abbiamo descritto.
Resta da dire, per quelli a cui interessano i numeri, che il match si è concluso col punteggio finale di 7 a 7. Risultato tutto sommato, giusto.

PAGELLONE

TEATRO CAINA

Bebo (C): Ottima prestazione del nostro solito grande guerriero. Palla o gamba, con lui non si passa, e poi gestisce bene anche la fase offensiva. 7,5

Serusuke: Mezzo voto in meno per la foto subita nel turno in porta da Vasco. (Ora hai capito cosa vuol dire "pressing"?). Per il resto una bella figura, compatto ed ordinato. 6,5

Alberto "el Chino": Uomo di sostanza della Caina, guida la difesa come Dan Petrescu. Rapido nei capovolgimenti di campo. 7

Pasqualone: Il talento di Casagiove si mette spesso in mostra, ma cerca troppo la giocata e qualche volta eccede nel cercare il contatto. Ma la classe è purissima. 7

Attila: Old but Gold, il buon Attila non si scompone mai ma non brilla, forse perchè le pozzanghere lo rallentano nel dribbling, che è più o meno l'unica cosa che gli va di fare. 6

ATLETICO MUNICIPAL

Vasco (C): Il capitano trascina la squadra con un match di altissima abnegazione: tappa le falle e riparte, fino allo sfinimento. 3 gol ne impreziosiscono la serata. 8

il Fiordello: Grandissimo match del Fiordello, che cerca di dare ordine nella bagarre dell'Atletico Municipal di lunedì. Gestisce i ritmi e smista palloni, non disdegnando il tiro da fuori. Poi cede e va in porta. 7,5

Er Tassinaro: Duilio sfoggia un match di consistenza silenziosa. Due gol e tanta garra. 7

Chico e Edo: per quello che valeva, potevano giocare anche nel salotto di casa loro. Tanto il numero di palloni che ci avrebbero passato sarebbe stato lo stesso. S.V.

martedì 14 gennaio 2014

pagellone tradizionale

se l'Italia si regge ancora in piedi, lo sappiamo bene, si deve al mantenimento delle sue tradizioni; il culatello di zibello, il sagrantino di Montefalco, il passito di Pantelleria, tutti i prodotti legati alla tradizione vanno protetti perché danno un'immagine certa, sulla quale noi stessi e gli stranieri sappiamo di poter contare.
I tutori dell'ordine dovrebbero essere i primi a esserne consapevoli e, da bravi conservatori, favorire la conservazione di quello che da sempre è così.
Ieri sera la Caina ha invece tentato di invertire l'ordine cosmico delle cose, rischiando di creare un effetto a catena devastante, in grado di compromettere l'equilibrio del paese per tutto l'anno appena cominciato.
Eppure si sa.
Si sa che da sempre, la prima partita di gennaio non è in discussione, la vince il Teatro, punto.
Ecco però che un moto di ribellione serpeggia tra i gialloverdi e, senza nemmeno addurre scuse quanto meno simboliche, e approfittando di un controllo allentato da parte del coach barbuto, tentano di sparigliare il 2014 schierando immediatamente Marazico.
Non solo, ma lo fanno pure arrivare in ritardo, per distruggere i nervi dell'avversario. Infatti il buon Vincenzo si perde; forse è la prima volta che viene al Moatta Stadium? no. Magari è la prima volta che viene senza foglio rosa e, neopatentato ha smarrito la retta via.
Fatto sta che la partita, quella vera, comincia con 20 minuti di ritardo.
E' però subito purga: sotto la sapiente regia difensiva del Capitano, e la ancor più fondamentale regia dell'insigne Totò, le pedine teatranti trovano ciascuna la propria posizione ottimale, e la difesa avversaria subisce dal primo all'ultimo minuto, imbarcando come un canotto a largo di Lampedusa.
risultato mai in discussione, finale 6-2.
La tradizione è stata rispettata. Applausi, doccia.
 
pagellone
Fiordello: è l'uomo che gli avversari non si aspettavano: si carica di cotechino fino a un quarto d'ora dall'inizio dell'incontro e tanto basta a permettergli di occupare praticamente tutta l'area di porta. Per segnare, i caini lo devono sbullonare dalla riga bianca, ma gli riesce di sollevarlo solo un paio di volte. Sornione come al solito, rischia pure la marcatura su una sua discesa devastante quanto inaspettata. Baluardo. 7
Bebo: si fa tutore della tradizione, interprete della traduzione (in partenopeo) e cagnaccio della difesa da non far rimpiangere il mastino Bedo, facendosi scappare Marazico un numero di volte equivalente a mai. Roccioso. 9-
Serusuke: l'urlo di Seru terrorizza anche la finanza. Partita che rasenta la perfezzione (come l'ortografia) segna, fa segnare, protegge la porta, pure quando fa la doccia è uno spettacolo. Alla fine gli scoppia il polmone artificiale e rimane gli ultimi dieci minuti come un diabetico senza bustina di zucchero. Ma il risultato è ormai blindato. Evergreen. 8+
Duilio: sta studiando per prendere il patentino da coach, e per ora ha sviluppato principalmente le doti di moccolatore. Oltre a Seru, praticamente inattaccabile stasera, si accanisce su un incolpevole Tanzo, servito poco e male, ma dal quale pretende tanto. Meno lucido di altre volte in attacco, compensa con i recuperi in difesa, dove aiuta in modo sostanzioso il capitano nel contenere l'esuberanza del pibe de ... (de dove è el pibe? Caserta? aggiornare dati su file). Cagnaccio. 6 e 1/2
Tanzo: per cosa paghiamo il Tanzo? per muoversi lungo la linea dei treqquarti avversaria, far salire la squadra, smistare palloni e al momento giusto girarsi e tirare. Fa tutto il compitino, e ogni tanto dà anche una mano in difesa. Puntuale. 7++
In nome delle tradizioni di inizio anno, si è sentita la mancanza del wurstelone toscoumbro. Ma contiamo di averlo presto con noi. Per il terzo tempo. Procurate alcolici adatti al vin brulè.