
Ancora una volta il pubblico accorso numeroso sugli spalti è uscito dal TTT Stadium inebriato come avesse passato la serata in una cantina sociale a gustare prelibatezze alcoliche. Perché è questo l'effetto del nuovo Teatro, quello degli uomini di efficacia ed esperienza; i ragazzini hanno fatto il loro tempo. Ormai, il più giovane gladiatore compie 40 anni tra un mese, i pischelli si devono accontentare della panchina più prestigiosa d'Italia.

E giustamente, il "giovane" Fabio comincia a farsi sentire, reclamando un posto fisso in una squadra che pare aver definitivamente trovato la quadratura del cerchio con lui in attacco. Gente che corre per i compagni, che offre spunti, che recupera con tigna (si, non pensate a Bebo ora, eh? calma) lascia poco spazio alla possibilità di rientro del coach, che però sarà sempre il benvenuto se si fa prestare la videocamera dal Citofono e tiene il punteggio. La formazione che ha affrontato ieri sera i Blues si presentava apparentemente leggerina proprio in attacco, in favore di una sovrabbondanza di difensori: al centro della difesa, il pastore tedesco, pronto ad ammansire qualsiasi pecorella smarrita; e poi, i mastini di Bakersfield, Luca e Serusuke, in continua crescita tecnico-atletica.

Invece, quando la palla gira così perfettamente, ogni giocatore è attacco e difesa, galoppo e recupero (no, Bebo, non stiamo ancora parlando di te), appoggio e riproposizione.
Quadrato il cerchio e appoggiato il pallone, ecco il teatro straripare, con una serie di doppiette tra le quali risalta per preziosismo e rarità quella di Umberto.

I Blues finiscono così per fare tutt'al più da tappeto armonico alla sinfonia avversaria, anche se ci sarebbe voluta l'epica di Wagner.
C'è incertezza sul risultato definitivo,
dato che a Irene è stato sottratto il taccuino su cui ha segnato
ogni cosa, in attesa di consegnarlo al suo vice (Gaia).
Ma si ricorda chiaramente tutti
il gol
dei Blues: anticipo secco di Fiordello che scavalca di testa Bebo, porgendo a Paolo una pallina praticamente già dentro la porta.
Pagellone
Fabio: strutto e costrutto in attacco, forma atletica in continuo miglioramento, affatica i diretti marcatori, e fa fatica su alcune chicche dei compagni. Indispensabile. 7
Bebo: senatore oggi che il Senatore non si è presentato, propone palle di concetto in attacco, e riesce a trattenere la polemica di fronte alla garbata protesta di Alessandro ricciolone, dopo averlo sarchiato comefosse un campo. Esiste anche la parolina "scusa", ma i capitani sono naturalmente esentati. Dichiara che di rientrare non se ne parla proprio, tanto non serve. 7
Umberto: 903 esima presenza (una più di Maldini) coronata con la presa di responsabilità: il teatro non può fare a meno di un fromboliere occasionale, e lui risponde con un paio di perle fortuitamente pregiate. 7,5
Serusuke: incurante della caviglia, corre i chilometri suoi e quelli di Leo, si propone circa ovunque, segna, para tutto. Il capitano non ha nemmeno un appuntino per lui. 7+
Fiordello: se viene addirittura coperto dopo le sgroppate in attacco, acquista ancora più temerarietà davanti. Non sfrutta la pezza da fuori, ma riesce a buttarla dentro perfino da calcio d'angolo. 7++
Inutile il terzo tempo, i primi due hanno saziato qualsiasi stomaco.