festeggiate canarini, festeggiate oggi, domani e dopodomani e tutti i giorni fino alla fine del perfido 2007
nel 2008 tornaneranno i lupi...
buon anno, neamici vicini e lontani!
mercoledì 19 dicembre 2007
martedì 18 dicembre 2007
'Nnatale, canarini
Siccome per un po' ce li siamo tolti dalle palle, e per fortuna non ci lavoro insieme fino alla vigilia, volevo salutare i finanzierotti tutti, quelli interi, quelli rotti, quelli italiani, quelli napoletani e di altri paesi remoti dell'emisfero australe, ballerine fraciche, sedicenti maghi del pallone, addirittura gli juventini, ringraziandoli per l'impegno con il quale tentano di tenerci in forma, e la costanza con la quale contengono il nostro ego, che altrimenti ci renderebbe pressoché insopportabili. Dall'anno prossimo, le sorti gireranno, i vostri coglioni pure e la finanza perderà la sua creatività, fino al ritorno del mentore Tremonti in cabina di pilotaggio. Ma questa è un'altra storia. Per ora, un grosso augurio di buone feste. Magnate, ingrassate e intorpiditevi di fronte al camino, campioncini d'inverno. Il vostro acerrimo amico, Serusuke
merricristmasèndèppiniuiar
Partita rigorosamente natalizia del Teatro, che domina, ma poi si fa insifonare come al solito. Formazione standard per i Nostri, quindi fortemente rimaneggiata. Chi ha i soliti problemi di peso, chi ha i soliti problemi di piedi, chi ha i soliti problemi di peso e piedi. I loro non si impietosiscono e schiaffano una decina di gol nel gargarozzo del Teatro: c'è chi dice 10 (Bruno) c'è chi dice 11 (Lorenzo), c'è chi dice 12 (il Coach). E comunque so sempre tanti.
4 per i nostri (2 Sergio, Luca e Vasco, che colpisce 2 pali) che non tirano su il morale per niente.
Clamorose le dichiarazioni nello spogliatoio, quando i Nostri, dopo aver fornito la solita prestazione del Cazzo, si beano chi delle proprie capacità atletiche, chi della tecnica ritrovata... Tutti bravi, e anfatti è stata una partita facile, per loro...
Pagellone
Bebo: Corre come un pazzo e si danna l'anima. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo piccolo particolare. 7,5
Leo: Corre come un pazzo e si danna l'anima (come al solito). Il più tecnico del Tatro. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo particolare. Bene. 7,5
Luca: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante antibiotici e febbre. Mezzo voto in più perchè vomita a metà partita, dimostrando che la trippa prima del match non è il rinvigorente adatto al calcetto. 8
Sergio: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante sia notoriamente frocio. Tecnicissimo. Non gli sfugge mai l'uomo, finalmente. Infallibile cecchino. 4 voti in più per torta rustica ai porri e provola affumicata e cotechino con lenticchie (per tacer del panettone con squaglio de cioccolata). 12
Vasco: Si danna l'anima (con la solita sequela di bestemmioni). Corre? Cor cazzo. La vera pippa del dream team (nel senso che ogni squadra sogna di incontrare un team rivale così). 1
P.S.
Buon Hannukah, me stavo a dimenticà (che fa pure rima).
4 per i nostri (2 Sergio, Luca e Vasco, che colpisce 2 pali) che non tirano su il morale per niente.
Clamorose le dichiarazioni nello spogliatoio, quando i Nostri, dopo aver fornito la solita prestazione del Cazzo, si beano chi delle proprie capacità atletiche, chi della tecnica ritrovata... Tutti bravi, e anfatti è stata una partita facile, per loro...
Pagellone
Bebo: Corre come un pazzo e si danna l'anima. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo piccolo particolare. 7,5
Leo: Corre come un pazzo e si danna l'anima (come al solito). Il più tecnico del Tatro. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo particolare. Bene. 7,5
Luca: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante antibiotici e febbre. Mezzo voto in più perchè vomita a metà partita, dimostrando che la trippa prima del match non è il rinvigorente adatto al calcetto. 8
Sergio: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante sia notoriamente frocio. Tecnicissimo. Non gli sfugge mai l'uomo, finalmente. Infallibile cecchino. 4 voti in più per torta rustica ai porri e provola affumicata e cotechino con lenticchie (per tacer del panettone con squaglio de cioccolata). 12
Vasco: Si danna l'anima (con la solita sequela di bestemmioni). Corre? Cor cazzo. La vera pippa del dream team (nel senso che ogni squadra sogna di incontrare un team rivale così). 1
P.S.
Buon Hannukah, me stavo a dimenticà (che fa pure rima).
venerdì 14 dicembre 2007
giovedì 13 dicembre 2007
lunedi scorso
Di calcio, calcetto e calciotto non vi parlerò, perché senza di me, l’unico vero Capitano, non si riesce a cavar fuori una partita: e questo la dice lunga…
Era, lunedì scorso, il mio secondo anniversario di nozze, bagnato.
E’ tradizione, oramai, che Giove pluvio palesi la sua forza in questa fausta data: alcuni di voi ricorderanno quale splendida giornata fosse il 10 dicembre 2005, mentre lo scorso anno, per non lasciare spazio a dubbi, io e mia moglie ce ne andammo a Londra, notoriamente città dal clima mite, e lì ci raggiunse com’è ovvio il re degli dei.
Un carissimo amico, del quale nel seguito capirete perché celo l’identità, con gesto davvero gradito, si è fatto in quattro per prenotarmi un tavolo in un buon ristorante, mediante un suo carissimo amico il quale, ovviamente, non fa il ristoratore ma conosce molto bene, diciamo che è un amico, del maitre di questo ristorante: insomma, la solita cosa all’italiana, l’amico dell’amico dell’amico (manca soltanto il “ueh, paisà!”).
Questo il prologo.
Il posticino si trova in una zona facile e veloce da raggiungere, quartiere borghese; arrivo in dieci minuti e, bonus per il ristorante, trovo subito parcheggio. Ha smesso di piovere: miracolo, bonus per Giove pluvio, perché mia moglie ha le scarpe nuove, col tacchetto fine, e l’acqua, oltre alla suola, avrebbe rovinato la serata; invece, fantastico!
Sono un briciolo preoccupato, perché considerato il quartiere, il rischio è di trovarsi in uno di quei posti, sai quei posti, quelli lì…
Apro la porta d’ingresso e, come galateo impone, precedo il coniuge: e faccio bene, perché mi viene immediatamente incontro il solerte maitre, al quale sciorino la mia prenotazione: lui mi dà immediatamente del tu, ho conferma che l’amico dell’amico è veramente amico; si è raccomandato di trattarci bene, dice. Ci accompagna al nostro tavolo e prende in consegna i nostri soprabiti, senza darci la volgare ricevutina con il numerino che ha dato agli altri avventori per lo stesso servizio: noi siamo speciali, ci manda l’amico dell’amico dell’amico…
Mi guardo intorno: l’ambiente, per dirla calcisticamente (è comunque lunedì e io resto sempre il capitano del TM), è liftato, con luci basse, boiserie, tovaglie linde, fiori e candele sul tavolo, musica in sottofondo; pochi clienti, meglio, saremo serviti con più attenzione.
Si parte in quarta: prosecco rosé e cocktail di scampi, all’antipasto ci pensa lui, il maitre, niente crudi per favore, niente primo, ho trentotto anni bisogna tenersi leggeri per migliorare la performance, a seguire un’orata al profumo di agrumi per lei, filetti di spigola ai carciofi per me, scelgo una ribolla gialla del 2003, aromatica e asciutta ma non troppo.
Semplicemente sublime la carta musica, o pane carasau, che ci viene offerta accanto al cestino del pane, condita con un olio fine e odoroso: avrebbe meritato una cena tutta per sé.
Inizia una cavalcata di sapori: spuma di pistacchio con merluzzo, millefoglie di melanzane con tonno, scampi alla catalana, moscardini in frittura, zuppetta di tonno; è finito l’antipasto, per fortuna, insieme a più di metà della bottiglia, ahinoi!
Qualche minuto di riposo e si passa al main course: l’orata è favolosa, la spigola non le è da meno.
Sono immerso nel trascendente, vivo l’estasi della papilla gustativa, sto avendo l’incontro ravvicinato con il penultimo boccone di delizia, ma…. accade qualcosa ….
Mentre la forchetta porta quel frammento di felicità verso la mia bocca, avverto aprirsi la porta d’ingresso del ristorante e, un attimo dopo, sento la voce del mio amico maitre: “Buonasera, Presidente”.
Mi corre un brivido lungo la schiena che arriva fino alla mano; con uno sforzo straordinario riesco a tenerla ferma e a portare a termine l’azione, serro le labbra, mastico con attenzione, senza alzare la testa. Deglutisco. Non posso più rinviare, alzo il capo: avevo avuto anche Giove pluvio dalla mia parte, ma porca miseria!
Non ho il minimo dubbio, è lui, non proprio Lui, ma lui: ma quanti presidenti c’abbiamo in questo paese? ma questo di che cosa è, oppure è stato, presidente? Ah, già! È presidente dei senatori azzurri, lui, Renato Schifani in persona!
Uno come quello, dico io, può presentarsi in un ristorante qualsiasi? Può rovinare così, di punto in bianco, una cena a due persone per bene?
Soprattutto, se il maitre è così in confidenza col Presidente ed è amico dell’amico dell’amico, che razza di amico è il mio amico? che posti frequenta? che gente frequenta?
Con questi dubbi cruciali passo ai dolci: tortino di cioccolato fondente, millefoglie con crema chantilly e frutti di bosco, mini seadas, dolcetti al cocco, ciliegie ricoperte di cioccolato, il tutto bagnato con mirto, limoncello e. volendo, grappa.
Oramai, però, la serata è distrutta, che ricominci a piovere, oppure no, fa lo stesso….
Era, lunedì scorso, il mio secondo anniversario di nozze, bagnato.
E’ tradizione, oramai, che Giove pluvio palesi la sua forza in questa fausta data: alcuni di voi ricorderanno quale splendida giornata fosse il 10 dicembre 2005, mentre lo scorso anno, per non lasciare spazio a dubbi, io e mia moglie ce ne andammo a Londra, notoriamente città dal clima mite, e lì ci raggiunse com’è ovvio il re degli dei.
Un carissimo amico, del quale nel seguito capirete perché celo l’identità, con gesto davvero gradito, si è fatto in quattro per prenotarmi un tavolo in un buon ristorante, mediante un suo carissimo amico il quale, ovviamente, non fa il ristoratore ma conosce molto bene, diciamo che è un amico, del maitre di questo ristorante: insomma, la solita cosa all’italiana, l’amico dell’amico dell’amico (manca soltanto il “ueh, paisà!”).
Questo il prologo.
Il posticino si trova in una zona facile e veloce da raggiungere, quartiere borghese; arrivo in dieci minuti e, bonus per il ristorante, trovo subito parcheggio. Ha smesso di piovere: miracolo, bonus per Giove pluvio, perché mia moglie ha le scarpe nuove, col tacchetto fine, e l’acqua, oltre alla suola, avrebbe rovinato la serata; invece, fantastico!
Sono un briciolo preoccupato, perché considerato il quartiere, il rischio è di trovarsi in uno di quei posti, sai quei posti, quelli lì…
Apro la porta d’ingresso e, come galateo impone, precedo il coniuge: e faccio bene, perché mi viene immediatamente incontro il solerte maitre, al quale sciorino la mia prenotazione: lui mi dà immediatamente del tu, ho conferma che l’amico dell’amico è veramente amico; si è raccomandato di trattarci bene, dice. Ci accompagna al nostro tavolo e prende in consegna i nostri soprabiti, senza darci la volgare ricevutina con il numerino che ha dato agli altri avventori per lo stesso servizio: noi siamo speciali, ci manda l’amico dell’amico dell’amico…
Mi guardo intorno: l’ambiente, per dirla calcisticamente (è comunque lunedì e io resto sempre il capitano del TM), è liftato, con luci basse, boiserie, tovaglie linde, fiori e candele sul tavolo, musica in sottofondo; pochi clienti, meglio, saremo serviti con più attenzione.
Si parte in quarta: prosecco rosé e cocktail di scampi, all’antipasto ci pensa lui, il maitre, niente crudi per favore, niente primo, ho trentotto anni bisogna tenersi leggeri per migliorare la performance, a seguire un’orata al profumo di agrumi per lei, filetti di spigola ai carciofi per me, scelgo una ribolla gialla del 2003, aromatica e asciutta ma non troppo.
Semplicemente sublime la carta musica, o pane carasau, che ci viene offerta accanto al cestino del pane, condita con un olio fine e odoroso: avrebbe meritato una cena tutta per sé.
Inizia una cavalcata di sapori: spuma di pistacchio con merluzzo, millefoglie di melanzane con tonno, scampi alla catalana, moscardini in frittura, zuppetta di tonno; è finito l’antipasto, per fortuna, insieme a più di metà della bottiglia, ahinoi!
Qualche minuto di riposo e si passa al main course: l’orata è favolosa, la spigola non le è da meno.
Sono immerso nel trascendente, vivo l’estasi della papilla gustativa, sto avendo l’incontro ravvicinato con il penultimo boccone di delizia, ma…. accade qualcosa ….
Mentre la forchetta porta quel frammento di felicità verso la mia bocca, avverto aprirsi la porta d’ingresso del ristorante e, un attimo dopo, sento la voce del mio amico maitre: “Buonasera, Presidente”.
Mi corre un brivido lungo la schiena che arriva fino alla mano; con uno sforzo straordinario riesco a tenerla ferma e a portare a termine l’azione, serro le labbra, mastico con attenzione, senza alzare la testa. Deglutisco. Non posso più rinviare, alzo il capo: avevo avuto anche Giove pluvio dalla mia parte, ma porca miseria!
Non ho il minimo dubbio, è lui, non proprio Lui, ma lui: ma quanti presidenti c’abbiamo in questo paese? ma questo di che cosa è, oppure è stato, presidente? Ah, già! È presidente dei senatori azzurri, lui, Renato Schifani in persona!
Uno come quello, dico io, può presentarsi in un ristorante qualsiasi? Può rovinare così, di punto in bianco, una cena a due persone per bene?
Soprattutto, se il maitre è così in confidenza col Presidente ed è amico dell’amico dell’amico, che razza di amico è il mio amico? che posti frequenta? che gente frequenta?
Con questi dubbi cruciali passo ai dolci: tortino di cioccolato fondente, millefoglie con crema chantilly e frutti di bosco, mini seadas, dolcetti al cocco, ciliegie ricoperte di cioccolato, il tutto bagnato con mirto, limoncello e. volendo, grappa.
Oramai, però, la serata è distrutta, che ricominci a piovere, oppure no, fa lo stesso….
mercoledì 12 dicembre 2007
Undisputed (non come Ricky Hutton, quindi)
Sono già 2 settimane che non perdiamo, e il Teatro mira giustamente a concludere l'anno in bellezza.
La prossima settimana il Capitano dovrebbe riprendere il suo posto (no, non lì un pò più avanti... ecco... lì...) ed il Team tutto italiano (non come i canarini che sò tutti oriundi italo-napoletani) a dettare (la) legge.
Al momento i convocati sarebbero i soliti:
Bebo (C)
Sergio
Vasco
Leo
Luca
Il solito mix di tecnica ed esperienza (e magari uno che corre, ma senza tecnica, e non faccio nomi) che alcuni reputano frusto e superato, ma che funziona sempre (e poi non c'avemo alternative, quelli forti non ci vogliono giocare con noi).
Rimarrebbe da analizzare la questione che il Prof. Em. Calisto Lami-Fava chiama, nel numero scorso di "Medical, psichiatry and sport on tv" della cosiddetta "coach dependency"...
La dipendenza (spiego per i più duri), cioè, di un team dal leader naturale, e che si estrinseca in un particolare frangente: quando al "capo" nasce un figlio/a.
Il Prof. Lami-Fava ha evidenziato, infatti, (e per questo studio ha ricevuto il "golden walrus" dell'università di Palo Alto) come nei membri (che vengono appellati "sub-umani" nel documento scientifico) , all'atto del parto si scateni una morbosa gelosia che li porta a simulare malori e/o a tralasciare l'agone, defilandosi dietro non meglio specificati impegni familiari e/o di lavoro.
Questo comportamento (che evidenzierebbe anche una chiara omosessualità latente) viene per l'appunto definito "coach dependency".
Vi consiglio di procurarvi questa importante pubblicazione; dovrebbe chiarirvi anche i motivi del plebiscito alle primarie del Teatro Municipal, dove il Coach ha ottenuto il giusto consenso, nonostante due piglianc.. membri del nostro team abbiano stretto accordi con il nemico per farsi votare.
Non potendo soprassedere a questo evidente vizio di forma, ho riportato il suffragio verso il suo giusto esito.
La prossima settimana il Capitano dovrebbe riprendere il suo posto (no, non lì un pò più avanti... ecco... lì...) ed il Team tutto italiano (non come i canarini che sò tutti oriundi italo-napoletani) a dettare (la) legge.
Al momento i convocati sarebbero i soliti:
Bebo (C)
Sergio
Vasco
Leo
Luca
Il solito mix di tecnica ed esperienza (e magari uno che corre, ma senza tecnica, e non faccio nomi) che alcuni reputano frusto e superato, ma che funziona sempre (e poi non c'avemo alternative, quelli forti non ci vogliono giocare con noi).
Rimarrebbe da analizzare la questione che il Prof. Em. Calisto Lami-Fava chiama, nel numero scorso di "Medical, psichiatry and sport on tv" della cosiddetta "coach dependency"...
La dipendenza (spiego per i più duri), cioè, di un team dal leader naturale, e che si estrinseca in un particolare frangente: quando al "capo" nasce un figlio/a.
Il Prof. Lami-Fava ha evidenziato, infatti, (e per questo studio ha ricevuto il "golden walrus" dell'università di Palo Alto) come nei membri (che vengono appellati "sub-umani" nel documento scientifico) , all'atto del parto si scateni una morbosa gelosia che li porta a simulare malori e/o a tralasciare l'agone, defilandosi dietro non meglio specificati impegni familiari e/o di lavoro.
Questo comportamento (che evidenzierebbe anche una chiara omosessualità latente) viene per l'appunto definito "coach dependency".
Vi consiglio di procurarvi questa importante pubblicazione; dovrebbe chiarirvi anche i motivi del plebiscito alle primarie del Teatro Municipal, dove il Coach ha ottenuto il giusto consenso, nonostante due piglianc.. membri del nostro team abbiano stretto accordi con il nemico per farsi votare.
Non potendo soprassedere a questo evidente vizio di forma, ho riportato il suffragio verso il suo giusto esito.
venerdì 7 dicembre 2007
Convocazioni e considerazioni
Iniziamo con le convocazioni...
Dato che Bebo ha comunicato la sua indisponibilità, urge rincalzo di qualità: ho chiesto al vecchio zoppo che chiede l'elemosina al semaforo, ma ha detto che lunedì sera ha un appuntamento con il suo consulente finanziario.
Michele non si è ancora fatto sentire (ma voci di corridoio me lo danno ancora in cura).
Al momento saremmo:
Sergio (c).... e non aggiungo altro
Vasco
Leo
Luca
Mr. X (che potrebbe essere un Bebo redivivo, o Ivano, o Umberto, ma mi sa che sarà indisponibile pure lui, o anche il vecchio zoppo, se salta l'impegno con il consulente).
Per quanto riguarda l'umore del blog, mi sembra che il morale dopo la batosta di due settimane fa sia basso (e questo nonostante la confortante vittoria per 3 a 0 a tavolino nel turno successivo).
Mi sembra sempre più chiaro come il nostro amatissimo team sia Coach-Dipendente.
L'assenza forzata del Sommo Stratega, infatti, oltre a portare alla sconfitta più dolorosa della storia teatrale, ha sgonfiato anche i polmoni (mentre le palle erano già state sgonfiate a forza di seghe, maledetti) dei Nostri, che non hanno nemmeno più la forza di urlare sul blog la loro rabbia.
Anche il grintoso Leo è stato ridotto al silenzio dai Canarini Mannari (per quanto mi si dice che in campo ha ripetutamente smoccolato, tentando di emulare il Coach).
Vediamo se la partita di lunedì sarà salvifica (o salvi-fica).
Ci vuole morale, miei sottoposti... Morale e grinta. E se magari se azzeccasse uno stop ogni tanto saremmo competitivi a tutti i livelli.
Coraggio...
Dato che Bebo ha comunicato la sua indisponibilità, urge rincalzo di qualità: ho chiesto al vecchio zoppo che chiede l'elemosina al semaforo, ma ha detto che lunedì sera ha un appuntamento con il suo consulente finanziario.
Michele non si è ancora fatto sentire (ma voci di corridoio me lo danno ancora in cura).
Al momento saremmo:
Sergio (c).... e non aggiungo altro
Vasco
Leo
Luca
Mr. X (che potrebbe essere un Bebo redivivo, o Ivano, o Umberto, ma mi sa che sarà indisponibile pure lui, o anche il vecchio zoppo, se salta l'impegno con il consulente).
Per quanto riguarda l'umore del blog, mi sembra che il morale dopo la batosta di due settimane fa sia basso (e questo nonostante la confortante vittoria per 3 a 0 a tavolino nel turno successivo).
Mi sembra sempre più chiaro come il nostro amatissimo team sia Coach-Dipendente.
L'assenza forzata del Sommo Stratega, infatti, oltre a portare alla sconfitta più dolorosa della storia teatrale, ha sgonfiato anche i polmoni (mentre le palle erano già state sgonfiate a forza di seghe, maledetti) dei Nostri, che non hanno nemmeno più la forza di urlare sul blog la loro rabbia.
Anche il grintoso Leo è stato ridotto al silenzio dai Canarini Mannari (per quanto mi si dice che in campo ha ripetutamente smoccolato, tentando di emulare il Coach).
Vediamo se la partita di lunedì sarà salvifica (o salvi-fica).
Ci vuole morale, miei sottoposti... Morale e grinta. E se magari se azzeccasse uno stop ogni tanto saremmo competitivi a tutti i livelli.
Coraggio...
lunedì 3 dicembre 2007
Ndò siete?
Appena hanno saputo che il Coach aveva in mente di schierare il top team (Bebo, Vasco, Leo, Luca e Sergio) sti quattro canarini se so dati (adducendo motivazioni der cazzo).
E' facile fà 12 goals al Teatro senza Coach... venite mò...
V'aspetto al centro der campo a petto 'nfori.
Avete ancora mezz'ora de tempo, poi sarete ufficialmente additati al pubblico ludibrio. Qualunque cosa sia.
E' facile fà 12 goals al Teatro senza Coach... venite mò...
V'aspetto al centro der campo a petto 'nfori.
Avete ancora mezz'ora de tempo, poi sarete ufficialmente additati al pubblico ludibrio. Qualunque cosa sia.
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