mercoledì 30 gennaio 2013

Una carezza in un pugno - Pagellone del 28.01.2013

Sempre più spesso, ormai, una certa stampa, probabilmente pure politicizzata, tenta, in maniera più o meno velata, di erodere le sicurezze che il Teatro Municipal ha conquistato SUL CAMPO con anni ed anni di trionfi.
Parliamo dei soliti giornalai, è inutile che ve li elenchi, i nomi li conosciamo tutti, che sottintendono, suggeriscono, lasciano intendere senza mai avere l'ardire di schierarsi apertamente contro la potenza societaria del Teatro.
Come sempre, avrete notato, questi tentativi si spengono di fronte alla monolitica solidità dello spogliatoio bianconeruto.
E' la storia del Teatro: una storia di maschia amicizia e fraterna comunanza di intenti, che lega un manipoli di atleti, guidati da un unico Leader, verso i traguardi di una gloria imperitura.
Ma a volte questo meccanismo perfetto scricchiola. A volta la sabbia che questi scribacchini gettano a cascata sugli ingranaggi perfettamente oliati del spogliatoio, riesce a incepparne la meccanica sublime, e si verificano i primi mal di pancia e si odono le prime, sussurrate, lamentele.
Ma il nostro Leader, sa come tranquillizzare gli animi. Le medicine sono sempre le stesse: epurazione e, se necessario, tortura. Ma con affetto, come sa fare lui.
Lunedì, ad esempio, si sono uditi dei vaghi mugugni, casualmente proprio mentre il Coach indirizzava, con la consueta, paterna, bonomia, i suoi sottoposti verso le loro più produttive mansioni.
Aveva capito, il Coach, che il Teatro di lunedì, pur esprimendo un gioco spumeggiante, rischiava di gettare alle ortiche tutto quel che produceva in attacco, per delle imperdonabili disattenzioni difensive.
Poteva, Egli, errare? Giammai.
E se, infatti, il pallino del gioco è stato praticamente sempre nelle nostre mani, alla fine la vittoria ha arriso ai caini, che, maledetti natidancane, non hanno fatto altro che arroccarsi in un catenaccio che avrebbe reso orgoglioso financo Petkovic, e ripartire biecamente in contropiede, sfruttando quei varchi che il Coach invitava, inascoltato, a tappare.
E allora, si arrivava al 7 a 5, per loro, dopo un match di grande equilibrio.
"Ma il tempo per rimontare c'è ancora!". Urlava il Coach.
Come colti da un fremito, questi ragazzi han saputo ricompattarsi e rimontare fino al 7 pari, firmato, ancora una volta, dal Capitano di centomila battaglie.
Salvo poi beccarlo nel tafanario con l'ultima, maledetta cappella de l'anima de li mejo mortacci vostra.

PAGELLONE

Bebo (C): Il Capitano, seppur colpevole in comproprietà col Tassinaro, della dormita finale, si difende da par suo, e purga arditamente tre volte i nemici. Avanti così. 6,5

Serusuke: Il Seru torna dalla montagna con ancora l'acido lattico che gli sciaguatta nelle membra. Non la mette dentro manco con le mano, ma si batte con fiero ardor. 6

Vasco: Guida la difesa, ma in quel ruolo si estranea un po' troppo dalla manovra, che delega principalmente al piedino fino del Fiordello. Si difende e s'inserisce fino a segnare anche una rete, ma da lui ci si aspetta un apporto maggiore. 6

Fiordello: Si conferma in grande spolvero. Gasato dal giudizio entusiastico che la sua prestazione della scorsa settimana ha riscosso in tutto il mondo, il Fiordello sublima quest'arte del portiere all'olandese, arrivando a sfidare il pressing e segnando addirittura una tripletta (e porta pure la pajata fresca per il terzo tempo). Fantastico momento di forma più psichica che fisica. 8,5

Il Tassinaro: Duilio spigne sempre come si deve, ma stavolta capisce che ha le polveri bagnate, quindi indossa i panni del rifinitore, preferendo assistere i compagni che concludere, quando la palla proprio non ne vuol sapere d'entrare. Bravo. 7

mercoledì 23 gennaio 2013

La terza giovinezza del Fiordello

Nella quasi ventennale storia del Teatro Municipal tante cose sono cambiate: alcuni dei padri fondatori, come Plotino e Leo, non ci sono più, e ormai seguono le nostre gesta da lassù, ma continuano ad ispirarci con il ricordo della loro leggenda. Altri hanno lasciato per vari motivi, personali o semplicemente perché erano delle pippe rifatte, ma assiepano gli spalti del Mohammed Atta Colosseum, ogni maledetto lunedì, perché il Teatro è una passionaccia difficile da trascurare totalmente.
Altri invece ci sono ancora, a partire dal più longevo, il Capitano Bebo, che non manca mai di indicare la via (verso la tavola del terzo tempo), passando per Seru, financo a Vasco, uno dei più giovani (pensate) ma che ormai ha già una dozzina d'anni di militanza BiancoNeruta.
Ci sta poi il Fiordello che proprio oggi compie i suoi meravigliosamente portati 45 anni, che veste questa pregiata casacca da una decina d'anni, ormai, e che è stato uno di quelli che più di tutti ha mutato, nel tempo, il suo modo di creare calcetto. Partito 10 anni fa (e 25 chili fa) come ala guizzante e tecnica, è diventato centravanti di peso, poi boa difensiva. Ora, da un paio di mesi a questa parte, il buon Fiordello è stabilmente in porta. Ma anche lì sa farsi valere, dato che anche per l'arquero, negli schemi del Teatro Municipal c'è molto spazio per contribuire alla manovra. Anzi, il portiere, nella complessa e articolata (cit.) partitura coachiana, è il primo regista della squadra: e il Fiordellone, dall'alto del suo piedino fatato, bene si presta all'impostazione, ed al tempo stesso si trova svincolato da compiti improbi di copertura e recupero.
Un applauso al Fiordellone, quindi, ma un'ovazione anche al Coach, che del Teatro non butta via niente.
E la dimostrazione che questa filosofia è vincente si è avuta lunedì, quando la Finanza Creativa è stata annichilita da un Teatro Municipal strabordante, benché (?) orbo di uno dei suoi uomini di punta: quel Serusuke che, pure, nell'ultimo tragico lunedì era risultato essere il più in palla dei nostri. Ma il Lider, che c'ha l'occhio lungo, ha capito che il vecchio Seru 2 partite di fila non le avrebbe mai azzeccate, e lo ha mandato a ritemprarsi in montagna, nella speranza che riporti anche qualche Brühwurst, da servire nel buen retiro di via Capo Peloro (sempre ce non li usi tutti per i suoi scopi più nefandi).
Al suo posto, Tarzan "Tanzo" Tanzini, il bomber che a questo Teatro manca sempre (nell'attesa che arrivi, come si dice da più parti, Drogba.
E, come già anticipato, il match è stato inevitabilmente a senso unico, col Tanzo che ha agito da boa e stoccatore, Bebo e er Tassinaro frecce sulle fasce, Vasco difensore arcigno e bomber al tempo stesso e il Fiordello ultimo invalicabile baluardo e primo facitore di gioco.
Come potevano, i Caini, resistere?
E infatti, non hanno resistito, presi in una morsa di scambi alla velocità della luce che li hanno annichiliti fin dal primo minuto. Tre gol nostri prima che un Pasqualino furioso riuscisse a sparare uno dei suoi siluri, ma poi di nuovo noi a macinare ed a macinarli senza pietà, con Duilio che restava in copertura se Bebo saliva, e viceversa, con rocamboleschi cambi di gioco dettati dal nostro portierone all'olandese che saliva sempre fino a centrocampo, più spavaldo di Goicoechea (e pure più sicuro tra i pali), e col Pogba bianco (Vasco), che sparava traccianti da lontano, per i Canarini non è rimasto che alzare bandiera bianca.
Sul 7 a 3 loro hanno tentato di rialzare la testa e sono arrivati orgogliosamente fino alla quinta marcatura, ma il match era finito da un pezzo.
PAGELLONE
Bebo (C): Il Capitano trattiene la sua furia, e invece di azzoppare i nemici, li infilza con un paio di conclusioni di fino, da par suo. Meglio così. 7
Vasco: si piazza dietro, stavolta tranquillo perché davanti c'è uno che quel mestiere lo sa fare eccome, ma non rinuncia all'offesa infilando tre volte gli incolpevoli Caini, di forza e di mestiere. Addirittura rinuncia a chiamarsi i falli, consapevole dell'eccessivo divario e comprensivo anche nei confronti del nemico impotente. 8
Fiordello: Uomo del giorno, gestisce senza troppi patemi la costruzione della manovra, ma si oppone anche strenuamente agli attacchi nemici. Inossidabile. 8,5
Er Tassinaro: Duilio, dopo una settimana di spurgo, ritrova la verve e ricomincia a macinare la fascia destra, con tutto quello che trova nel mezzo. Segna un gran gol e se ne va impennando dai Caini che lo inseguono. 7,5
Tanzo: Si piazza davanti e offre sponda continua. Riesce anche a segnare una rete, ma soprattutto partecipa costantemente alla manovra, fornendo assist a getto continuo. 8

mercoledì 16 gennaio 2013

La forza del Teatro Municipal - Pagellone del 14.01.2013

Come si misura la forza di un gruppo?
Alcuni potrebbero asserire che la forza di un gruppo è data dalla somma della forza dei singoli. Stolti: se così fosse si potrebbe quasi matematicamente definire le classifiche di un campionato analizzando le rose, trascurando in questo modo quelle che i colleghi americani chiamano "intangibles", cioè quelle variabili del singolo, del gruppo ed ambientali che non sono misurabili con delle statistiche, ma che possono stravolgere i valori d'insieme.
Altri potrebbero dire che la forza del leader fa la forza del gruppo. Qui ci avviciniamo. Si è visto, infatti, che il rientro del Coach è coinciso con una striscia di ottime prestazioni del Teatro, perché è risaputo che il fuoriclasse tende a far rendere al meglio anche i gregari. Ma no, neppure l'apporto qualificante di un top player può rovesciare le sorti di un confronto troppo squilibrato.
E allora cosa può aiutarci a capire dove sta la forza di questo gruppo? Una media ponderata dei valori, manco fossimo su PES?
Una sommatoria del valore di mercato dei singoli? Una valutazione del valore dei panchinari? Il coefficiente di grasso corporeo complessivo? Il tasso etilico?
No, amici.
La forza di un gruppo e, nello specifico, del Teatro è tutta nella sua sfrontatezza di fronte alla vittoria, così come alla sconfitta.
A noi, di vincere, tutto sommato, non ce ne frega un cazzo.
Noi siamo superiori a queste misere dispute di bassa lega, su chi ha spinto più volte una sfera di aria e cuoio in fondo ad una rete; noi guardiamo in alto e cerchiamo di elevare il fisico all'altezza del nostro pensiero. A noi interessa l'arte del calcetto, non il punteggio.
A noi interessa sviluppare una nuova teoria, basata sui movimenti sincronici, non sui muscoli. Noi ci poniamo l'alto fine di stravolgere le teorie mediante una discesa, un lancio, un taglio difensivo o offensivo.
E poi, sì, avemo scajato 9 a 5, ma fateve li cazzi vostra!

PAGELLONE

Bebo (C): Il Capitano segna un paio di punti, ma dal punto di vista del movimento accusa una flessione (e non sembrava possibile, praticamente viaggia nel tempo, all'indietro). Guadagna mezzo punto con la zampata d'orgoglio che sprona i compagni a fare di più, ed i rivali a non fare troppo i furbi. 5,5

Serusuke: Il buon Seru ci taglia i viveri, ma sul campo mostra un piccolo progresso, per quanto sia ancora un po' spompato. Me pare che ne abbia insaccati un paio pure lui, ma mi potrei anche sbajà. Nel dubbio, 6,5

Vasco: Passo indietro, per il barbuto, come posizionamento e come prestazione. Si piazza dietro per proteggere il team, ma ne risente la manovra, che si asfissia senza la sua creatività in fase di assistenza. Prima partita senza gol da novembre. 5

Fiordello: Si improvvisa uomo di movimento, uscendo per qualche minuto dai pali, ma era mejo se stava in bottega. La sua classe è sempre cristallina, ma la circonferenza della panza ha ormai raggiunto le 4 cifre. O dimagrisce o me tocca metteje le rotelle. 5,5

Er Tassinaro: Anche Duilio, mattatore degli ultimi match, tira il fiato. E dopo averlo tirato, scatarra un pezzo de sostanza organica ad inizio match e poi non se riprende più, nonostante il solito impegno, condito anche da un pregevole gol. Urge visita al Santo Spirito. 6

martedì 8 gennaio 2013

Buoni propositi per il 2013 (e Pagellone del 07.01.2013)

Con il nuovo anno, anche il Vostro amichevole Coach di quartiere si guarda dentro e trova la forza per migliorarsi, per spingere ancora più avanti il concetto di Team. E' con questi mirabili propositi che torno sul Blog che fu leggenda, per aggiornare l'umanità sulle gesta di questi gagliardi atleti, così come per aggiungere anedottica alla già pregna galleria di successi del Teatro Municipal (e quando io dico pregna, mi si può credere).
Ecco i miei obbiettivi per il nascente 2013:
  1. Scrivere almeno una riga dopo ogni nostro match. I nostri seguaci più lontani non saranno mai più all'oscuro. You'll never walk alone.
  2. Continuare, nonostante le (deboli, fortunatamente) resistenze interne, a sospingere il Team, con voce stentorea e pungolo elettrico, verso l'unico obbiettivo accettabile: l'annullamento fisico, psicologico e morale dell'avversario. Ma in amicizia.
  3. Accettare con la consueta bonomia le deficienze e gli errori dei compagni, impegnandomi a cercare il buono ed il bello anche nelle peggiori cazzate, a costo di dover scavare col raschietto all'interno del piede che ha errato.
  4. Rendere il clima del match di ogni lunedì un momento di svago, di allegria e di amicizia, ma senza rivangarselo nello sgomberaminestre.
  5. Rendere il Teatro Municipal la realtà più importante del calcetto mondiale. Stadio di proprietà e fermata Fiordello Centrale della Metro C sono solo i primi passi. I nostri sponsor richiedono visibilità: avranno quello che si meritano.
  6. Meno parole e più fatti, anzi, più strafatti che mai. Quindi bando alle ciance e sotto col resoconto del match di iersera e, ovviamente, col sempre temutissimo ed attesissimo PAGELLONE!
Da quando Vasco è rientrato dall'infortunio, questo Team ha ripreso la strada amara e lastricata di lacrime che conduce inevitabilmente alla vittoria. Il match di ieri sera non ha fatto eccezione. Certo, i rivali si sono presentati agguerriti, con il condottiero Alberto fiancheggiato dal solito strapotente Pashquale, dal sempre tosto  Robbertone, dal frizzantissimo Attila, fino al giovane virgulto sbarazzino, il piccolo Montellino.
Il Teatro, però, rispondeva con una formazione che ha superato infinite battaglie: Bebo con la fascia rossa al braccio si posizionava (a volte) in posizione difensiva, con il Tassinaro sulla destra e Serusuke a sinistra. Unica punta, Vasco. Il Fiordello si piazza in porta e si rifiuta di uscirne.
Il match inizia piano, con i gladiatori ancora impegnati a smaltire le scorie degli allenamenti che i preparatori hanno imposto durante la pausa natalizia.
Montellino segna dopo una disattenzione congiunta Seru-Fiordello, con un colpo di punta dalla treqquarti.
Da lì in poi, si scatena la bagarre.
Alle reti dei maledetti caini risponde inizialmente quasi soltanto il Tassinaro, innescato mirabilmente dalle sponde di Vasco, che poi si mette in proprio e segna partendo spalle alla porta e girandosi con un destro fulminante.
Il Teatro attacca di più, manovrando sapientemente, mentre i canarini ribattono in contropiede, sfruttando la maggior freschezza atletica.
Si arriva al finale di match sul 6 pari.
Bebo, fino a quel momento assolutamente spento, tira fuori la vecchia magia e segna con un sinistro a giro sul secondo palo. Sembra finita, anche perché il tempo è virtualmente scaduto, ma Hamidi è impegnato su Youtube arabo (istruzioni di montaggio di una bomba batteriologica for dummies) e non fischia la fine, quindi i Caini pareggiano (natidancane) con Attila, con azione da calcio d'angolo.
Proprio mentre gli ultras smettevano di cantare i consueti cori di incitamento al Vesuvio e arrotolavano gli striscioni razzisti per riprendere la via di casa, il Capitano si guadagna una punizione dal limite. Un tempo non ci sarebbero stati problemi: Bebo avrebbe preso il pallone, lo avrebbe messo a terra con un lampo di luce, mentre il portiere avversario avrebbe chiesto il cambio, in lacrime. Quei tempi sono passati, sembra dire il sorriso di Alberto. La palla, infatti, si schianta sulla barriera, come a voler mostrare il segno di un destino che si infrange sul muro del tempo che scorre. Ma Bebo non si piega, prende la sfera e la insifona con forza sul fondo del saccoccio. Fine. E vittoria.

PAGELLONE

Bebo (C): Gioca un'ora di merda, indisponente e immobile come solo ai tempi belli. Poi sfodera 5 minuti decisivi, con i 2 gol del match. Basteranno a garantirgli la sufficienza? No. Ma ci sei andato vicino. 5,5

Serusuke: Ma li mortacci tua, la vuoi stoppare sta palla. E poi dalla a Vasco, che ci pensa lui. 5,5

Vasco: Falsa punta tattica, arretra e serve assist a iosa, non disdegnando però di infilarne un paio nel saccoccio di rara bellezza. 7

Fiordello: Si piazza in porta con autorevolezza e fa il suo, cercando anche di costruire una parvenza di gioco, ma si fa trasportare e cerca di spingersi avanti un po' troppo svelto, costringendo i compagni a riportarlo a spalla fino alla porta. Guadagna la sufficienza portando una pregiatissima bottiglia di Brunello di Rita Levi Montalcino di rara qualità, che strappa una lacrima a Seru. 6

Tassinaro: Mattatore e goleador. Sfreccia come una Multipla Multijet sulla preferenziale. Il suo tassametro non si ferma mai, ed alla fine il conto lo paga la Caina, e sono 4 fischioni! 8