martedì 28 maggio 2013

mezzo tonfo moVimento, 5 minuti di tsunami


E’ un periodo che ti distrai un attimo e il moVimento dei cinque subisce un tonfo. Ieri, la formazione nostrana in crollo di adesioni, ha provato ad appoggiarsi alle glorie del Collettivo Parente, ma ha evitato l’estinzione grazie ai sacrifici della vecchia guardia teatrante.
Perdere con un gol di scarto, tipo 12 a 11, non può essere considerato una batosta, ma una difesa onorevole. E’ quello che è successo ieri, a partire dal minuto 6 di gioco. Peccato per quei primi cinque minuti, nei quali la Caina ha buttato in fondo al sacco sette biglie, con una media di un fischione ogni 42 secondi.
Effettivamente la colpa era stata del Fiordello, che aveva chiamato due validi parenti, convincendoli che bastasse muoversi in campo come lui, nessuna parola che riguardasse, che so, una corsetta.
E poi, rivenire su quando i finanzieri in grande spolvero sentono odore di sangue, diventa impresa titanica.
I nostri ci si sono messi, hanno cominciato a macinare e a rispondere sberlone su sberlone, riuscendo a contenere Marazico con un Bebo umile e caparbio, alzando il baricentro con Chico parente (nun s’è smosso dall’area piccola avversaria) giovandosi dei dribbling di un Edo parente ritrovato, dopo la prima mezz’ora in cui non si è mosso; e con il grande dinamismo di Sergio, che a volte era fine a se stesso, altre ha pagato nei ripiegamenti e nella riproposizione in avanti.
Il risultato di un’ora è venti di gioco è dunque il 12+7 – 11 che non ci fa contenti, ma ci irride meno del temuto.

Pagellone
Fiordello: fisso in porta per consentire il gioco dei nostri, quando c’è da metterci la figura lo fa, quando c’è da creare momenti di ilarità pure; il gol più bello subito è una loffia di testa da tre metri tra le gambe. 5+
Duilio: non è nei suoi cenci, nemmeno si incazza. Troppa palestra e poche ripetute a villa Ada, la sazietà da post-derby, oltre agli antibiotici, ne fiaccano lo spirito combattivo che gli conosciamo. 5-
Edo: non si capacita, quasi si offende di fronte a sti pischelli che corrono e dribblano come lui negli anni ’80. Poi si ricorda e ci prova, un tempo era lui il falco in area avversaria, ci mette un po’ di orgoglio e salva la prestazione con rispolverata tigna. 5
Chico: lui tigna ce la mette da prima, e strilli pure. Si contano un paio di passaggi ai compagni in tutta la partita, il doppio del solito e il doppio delle volte che è tornato in copertura. Ma combatte con ferocia e tecnica che nel Teatro si vedevano solo nel Fiordello (correva l’anno 1978). Trova il suo capro espiatorio ideale in Seru, che incita come avesse polmoni e gambe di Briegel nel campionato 1984-85, imputandogli (regolarmente dall’altro lato del campo) di non coprire contemporaneamente su Marazico-Pasquale-Bove, che non lo sai che fanno così??, e poi essere fresco e lucido nel servire la palla in attacco, a lui. Si strappa prima della fine. 6
Serusuke: nei 16 km che corre (glielo riconosce solo Edo) copre tanto, viene infilato tanto e si ripropone tanto, siglando anche tre reti della remuntadina; è in infermeria con distorsione che si è tenuto in silenzio per mancanza di cambi. 6
Bebo: migliore dei suoi, evanescente nella prima fase della partita, addomestica poi prima i parenti, imponendogli una partecipazione più collettiva, poi ingaggiando un duello con Marazico degno di Humbert. 6+
La mancanza di terzo tempo ha offerto un’occasione di recupero di condizione psicofisica che non sappiamo in quanti abbiano colto.


2 commenti:

The Coach ha detto...

Me pare evidente che pe fa un Cocc nun basteno du parenti.

Serusuke ha detto...

nonostante le loro indubbie doti, te devo di' de che c'hai raggione.