La Storia narra che quando le nazioni, i popoli, si sono
trovato in difficoltà, prossimi al disastro, hanno ricercato un simbolo, una
figura eroica, che ne potesse cambiare il destino, che potesse guidare con l’esempio
o con la dialettica la rivalsa.
Così è stato per la Cecoslovacchia di Jan Palach, così è
stato per Cuba e Che Guevara, così è stato per la Spagna e il Cid Campeador.
Lunedì sera il Teatro Municipal si è candidato ad essere
la figura di riferimento per il rilancio dell’Italia: Lunedì sera abbiamo
capito che questa nazione, se vuole ripartire, deve abbandonare le vecchie dinamiche
nepotistiche e lanciare la nuova sfida meritocratica al mondo globalizzato del ventunesimo
secolo, col vessillo del Teatro Municipal come augusta bandiera.
Ed è così che il Teatro ha gettato la stampella, ha abbandonato
i parentalismi e si è presentato in campo con la formazione dei Migliori!
Agli ordini del Capitano, il Coach ha presentato in campo
Serusuke, Vasco, il Tanzo e Humbert, che con la forza dell’onestà e del merito
si sono presi quello che all'Italia spetta per diritto divino: hanno strappato alla
bieca formazione meridiocratica della Caina ogni residua speranza di iniquo ed
immeritato successo ed hanno riaffermato il diritto dei forti ad affermarsi sui
derelitti.
Non c'è stata battaglia, mai.
Fin dalle prime battute si è capito che questa volta le
manovre di palazzo non avrebbero consentito nessun losco raggiro, perché fin da
subito ognuno dei nostri eroi era stato messo nella condizione di svolgere il
compito per il quale era meglio preparato, senza necessità di tutelare delle
figure parentali care ai potenti. La cronaca della partita sarebbe veramente sterile
e poco interessante perché la partita, in pratica non c’è stata.
Dal 2 a 1, segnato da Pashquale (l'ultimo ad arrendersi
dei suoi e marcatore delle uniche due reti caine) l’incontro è stato un monologo
teatrale.
Il risultato di 13 a 2 (circa) sta pure stretto ai nostri
che hanno assolto con abnegazione e spirito di sacrificio ai compiti del
proprio spartito.
La Gloria è stata conseguenza diretta di questa aurea
organizzazione.
Evviva l’Italia.
Evviva il Teatro Municipal!
Pagellone
Bebo C: Il Capitano ha ormai pienamente ritrovato la
forma dei tempi migliori: segna 4 reti e ne propizia almeno altrettante. E’ pronto
per il mondiale in Brasile. 9,5
Serusuke: il buon Seru c’ha il ginocchio ballerino e l’anca
sbilenca, ma giammai arretra (manco quando la palla ce l’hanno quegli altri,
natodancane). La sua esplosività e la sua abilità nel rubar palla favoriscono i
rapidi contropiede sfruttati finalmente ad arte dalle punte bianconerute. Una
rete e tanta birra (con l’accisa aumentata, però). 9
Vasco: i guai fisici alle spalle, il Barbuto torna a
scorrazzare sulla sua amata fascia destra, anche se anche da punta occasionale
se la cava. Due reti, chiusure ed assist. 9
Tanzo: Il Tanzo torna Bomber: addirittura doppio
hat-trick, e tanto lavoro di sostanza. 9,5
Humbert: il Tedesco chiude la saracinesca e ai Caini non
resta che girare al largo. Tirasse in porta, ogni tanto, sarebbe perfetto. Ma a
noi va bene già così. 9,5
1 commento:
in questo giorno di gloria non starò a sottilizzare sul fatto che a forza di rientrare e di umiliare i tentativi di azione di Pascquale rimedia una tremenda stecca di esasperazione sull'unico ginocchio buono che gli resta.
viva il teatro!
Posta un commento