se l'Italia si regge ancora in piedi, lo sappiamo bene, si deve al mantenimento delle sue tradizioni; il culatello di zibello, il sagrantino di Montefalco, il passito di Pantelleria, tutti i prodotti legati alla tradizione vanno protetti perché danno un'immagine certa, sulla quale noi stessi e gli stranieri sappiamo di poter contare.
I tutori dell'ordine dovrebbero essere i primi a esserne consapevoli e, da bravi conservatori, favorire la conservazione di quello che da sempre è così.
Ieri sera la Caina ha invece tentato di invertire l'ordine cosmico delle cose, rischiando di creare un effetto a catena devastante, in grado di compromettere l'equilibrio del paese per tutto l'anno appena cominciato.
Eppure si sa.
Si sa che da sempre, la prima partita di gennaio non è in discussione, la vince il Teatro, punto.
Ecco però che un moto di ribellione serpeggia tra i gialloverdi e, senza nemmeno addurre scuse quanto meno simboliche, e approfittando di un controllo allentato da parte del coach barbuto, tentano di sparigliare il 2014 schierando immediatamente Marazico.
Non solo, ma lo fanno pure arrivare in ritardo, per distruggere i nervi dell'avversario. Infatti il buon Vincenzo si perde; forse è la prima volta che viene al Moatta Stadium? no. Magari è la prima volta che viene senza foglio rosa e, neopatentato ha smarrito la retta via.
Fatto sta che la partita, quella vera, comincia con 20 minuti di ritardo.
E' però subito purga: sotto la sapiente regia difensiva del Capitano, e la ancor più fondamentale regia dell'insigne Totò, le pedine teatranti trovano ciascuna la propria posizione ottimale, e la difesa avversaria subisce dal primo all'ultimo minuto, imbarcando come un canotto a largo di Lampedusa.
risultato mai in discussione, finale 6-2.
La tradizione è stata rispettata. Applausi, doccia.
pagellone
Fiordello: è l'uomo che gli avversari non si aspettavano: si carica di cotechino fino a un quarto d'ora dall'inizio dell'incontro e tanto basta a permettergli di occupare praticamente tutta l'area di porta. Per segnare, i caini lo devono sbullonare dalla riga bianca, ma gli riesce di sollevarlo solo un paio di volte. Sornione come al solito, rischia pure la marcatura su una sua discesa devastante quanto inaspettata. Baluardo. 7
Bebo: si fa tutore della tradizione, interprete della traduzione (in partenopeo) e cagnaccio della difesa da non far rimpiangere il mastino Bedo, facendosi scappare Marazico un numero di volte equivalente a mai. Roccioso. 9-
Serusuke: l'urlo di Seru terrorizza anche la finanza. Partita che rasenta la perfezzione (come l'ortografia) segna, fa segnare, protegge la porta, pure quando fa la doccia è uno spettacolo. Alla fine gli scoppia il polmone artificiale e rimane gli ultimi dieci minuti come un diabetico senza bustina di zucchero. Ma il risultato è ormai blindato. Evergreen. 8+
Duilio: sta studiando per prendere il patentino da coach, e per ora ha sviluppato principalmente le doti di moccolatore. Oltre a Seru, praticamente inattaccabile stasera, si accanisce su un incolpevole Tanzo, servito poco e male, ma dal quale pretende tanto. Meno lucido di altre volte in attacco, compensa con i recuperi in difesa, dove aiuta in modo sostanzioso il capitano nel contenere l'esuberanza del pibe de ... (de dove è el pibe? Caserta? aggiornare dati su file). Cagnaccio. 6 e 1/2
Tanzo: per cosa paghiamo il Tanzo? per muoversi lungo la linea dei treqquarti avversaria, far salire la squadra, smistare palloni e al momento giusto girarsi e tirare. Fa tutto il compitino, e ogni tanto dà anche una mano in difesa. Puntuale. 7++
In nome delle tradizioni di inizio anno, si è sentita la mancanza del wurstelone toscoumbro. Ma contiamo di averlo presto con noi. Per il terzo tempo. Procurate alcolici adatti al vin brulè.
1 commento:
Vorrei vivere abbastanza da poter vedere una discesa del Fiordello. Ahimè, temo di essermi perso l'ultima puntata.
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