Ancora una volta, e per una volta ancora, quando questa Nazione teme per il proprio futuro, quando sembra che tutto sia finito, quando le rate del televisore 52'' full HD che avete comprato a marzo, dopo un tempo che all'atto dell'acquisto sembrava remoto, ma che ora è scaduto, le dovete iniziare a pagà, e non avete più manco na lira pe magnà e tra un po ve viene a casa "er Tramontana" co er cric del renò 5, (e il mese prossimo iniziano pure i pagamenti della vacanza a sciarm), quando sembra non ci sia più nessun appiglio, insomma, questa nostra società sa di potersi aggrappare alle salde spalle dei Teatranti, che ancora una volta indossano scarpini e calzoncini, maglietta scura ed elmetto in testa e ricacciano gli invasori-esattori al di là del confine della legalità!
Ancora una volta, pungolati dalle urla del Coach, dall'esempio del Cuore del Capitano, i Nostri si dimostrano baluardo insormontabile e portano a tre le vittorie consecutive nei confronti dei Canarini, per uno "Sweet Thtreepeet" che avrebbe reso orgogliosi i Lakers di Kobe e Shaq.
E' esagerato forse dire che ieri sera, sul campo del TTT Colosseum, si è scritta una pagina di storia che rivaleggia con l'impresa di Bartali al Tour de France, che ha contibuito a placare i moti di piazza seguiti all'attentato a Togliatti del 48?
E' opera solo retorica inneggiare a questi giovani virgulti dell'italica gioventù come baluardi inestinguibili nel vigore, inaffondabili nell'umore, inarrivabili nell'ardore, intollerabili nell'afrore, insuperabili nel pudore, inestinguibili nel fervore?
Io, sappiatelo tutti, credo proprio di no!
E credo che la prestazione di ieri sera dimostri ancora una volta agli scettici che la coesione, l'abnegazione, la concentrazione, la dedizione possono supplire alla mancanza di tecnica (tranne che per Leo che c'ha veramente i piedi fucilati).
La cronaca:
Pronti via e la Caina, maramalda, si porta sul 2 a 0, complici uno svarione portiero di Bebo e una deviazione nella nostra porta del Teatrante per un Giorno: Cic32.
Già l'upupa cominciava il suo canto funereo, e sul Coach si stendeva l'ombra di Lippi.
Ma ecco che Serusuke indovina un tiro dei suoi e rimette tutto in discussione.
Il Coach si rende giudice del proprio destino e, servito prima da Serusuke, poi da Cic32, infine dal Capitano, ne insifona tre in fila.
Cic32 ne mette un altro paio, prima di fornire il più comodo degli assist a Leo il Disegnaro, che fino a quel momento aveva fatto incetta di gol magnati e passaggi sballati, per un comodo appoggio a porta vuota.
Sul 7 a 2 si va avanti di conserva fino alla fine, quando Hamidi arriva a terminare l'agonia dei Canarini, con il punteggio finale di 7 a 4 (all'incirca).
PAGELLONE:
Bebo : Capitano de sta squadra e de sta città, dimostra che anche senza segnare cafolle di gol, come ha fatto nelle ultime 2 uscite, riesce ad essere decisivo. 7,5
Serusuke: La sua innegabile grinta lo spinge oltre l'ostacolo. A volte lo spinge un pò troppo, e perde l'equilibrio come un bambino con le ginocchia sbucciate ed il cappello con l'elica, rallentando l'azione e scatendo le ingiurie (sacrosante) del Coach. Ci deve stare, però, perchè la Legge è Legge. E il Coach è parte integrante del Diritto Naturale, sancito dal Padreterno e retificato da Zeus, Odino e Manitù in Concilio Segreto. 6,5
Vasco: "Italienisch wir lieben", titola stamattina "Der Spiegel", vicino alla foto del Prode Toscano. Cosa dire di lui? Come aggiungere nuovi particolari alla sua incredibile carriera? Le lodi di questo onnipresente e onnipossente pedatore sono state cantate in tutte le salse ed in tutte le lingue. Inutile osare. 8
Leo: Si vabbè, la grinta, l'abnegazione, la volontà di vittoria, ma se non s'azzecca manco un passaggio la pagnotta si fa dura, ed al Perrotta Teatrante il pane piace de marmo. 6-
Cic32: Decide di passare il Rubicone, perchè sa che la vittoria è ormai cosa del Teatro. Fornisce il consueto contributo di grinta, classe e velocità. Si prende tutti gli insulti del Team che un tempo fu suo, per la vigoria al limite del consentito. Parafulmine. 7,5
martedì 24 giugno 2008
lunedì 23 giugno 2008
23 giugno 2008
Sappi, caro Prof., che mentre tu, invece di commentare le nostre ultime gesta, ti ostini a buttare gli anni migliori della vita tua sul sito della Juve (che poi sti anni so' tramontati almeno da quando sei vicino di casa di Ambrosini the boiled), noi giocheremo pure questa sera.
Sappi che nonostante l'assenza di una faccia da Pirlo, Leo affolla da solo il centrocampo.
Sappi che pure se tiro un rigore come quello di Di Natale, mi guadagnerò la sufficienza ben prima del meritato mojito.
Sappi che per una volta pure Vasco sarà utile alla causa, perché porta gli avanzi della festa di ieri.
Sappi che anche con un innesto (un altro) giallogrigio, restiamo sempre il TEATRO. E anchese è il 23 giugno e non il 24 maggio, potrai sentire il Piave mormorare: non passa il finanziero.
Sappi che nonostante l'assenza di una faccia da Pirlo, Leo affolla da solo il centrocampo.
Sappi che pure se tiro un rigore come quello di Di Natale, mi guadagnerò la sufficienza ben prima del meritato mojito.
Sappi che per una volta pure Vasco sarà utile alla causa, perché porta gli avanzi della festa di ieri.
Sappi che anche con un innesto (un altro) giallogrigio, restiamo sempre il TEATRO. E anchese è il 23 giugno e non il 24 maggio, potrai sentire il Piave mormorare: non passa il finanziero.
Convocazzari
Dopo la sconfitta della nazionale di donadoni (finto coach), al Vero e Legittimo Coach de sta Nazione e de sta Città non rimane che stendere una lista convocati che sappia riportare in alto il nome dell'Italia agli occhi del mondo intiero.
Ed eccoli qua:
Bebo (C): Freccia
Serusuke: Feccia
Vasco: Razzo
Leo: Rozzo
Mr. Y
Ed eccoli qua:
Bebo (C): Freccia
Serusuke: Feccia
Vasco: Razzo
Leo: Rozzo
Mr. Y
martedì 17 giugno 2008
Chi la ‘nduja la vince
Ed è ineluttabilmente vittoria del Gran Teatro. Un risultato incontrovertibile, dichiarato alla vigilia, per la gioia degli spettatori paganti, mai così numerosi ad accalcarsi sulle tribune. La finanza è sempre meno creativa, tranne nelle formazioni, dovendo ricorrere ai pezzi migliori (?) del vivaio avversario per arrivare a cinque spettri da schierare in campo.
L’abito non fa il monaco, ma la maglia degli All Blacks fa il Bebo: da quando indossa la mitica casacca, il capitano sfodera prestazioni preziose, e può vantare: atti vandalici sugli stinchi del metronomo, tiri fantasiosi che perfino inquadrano i pali, e talvolta addirittura delle corsette in difesa. Lo so, vi sembra impossibile, ma è successo anche questo.
Sorpresa sugli spalti, con due minorenni della primavera ad assistere e supportare le prodezze dei nostri, tra hamburger e libri di favole da leggere. I canarini attoniti cercano di buttarla in avanti, di buttarla dentro, di buttarla in rissa, ma nonostante il grande lavoro di Zebra non arginano lo strapotere atletico degli uomini di quantità avversari (i soliti due; no Vasco, non sei tu!) Dopo un ormai usuale 6-1 a metà match, risultato finale benevolo per i canarini, sconfitti “solo” 9+1 a 6.
Pagellone
Bebo: condottiero come Panucci, si batte la mano sulla milza invece che sul cuore, ma i compagni capiscono lo stesso: il suo attaccamento alla maglia della salute non è in discussione. Voto in più per la fiala blasonata. 7½
Vasco: voto in meno per la risibile quantità di prugnoli. Detto questo, si conferma essenziale tra i pali, e, complici le raccomandazioni di Irene, bestemmia solo dentro di sé (qualcuno sussurra di averlo sentito più volte dire “bravo Sergio!”, una leggenda metropolitana). Caparbio nel recupero di palloni, ne butta uno dentro che sennò saltava il terzo tempo. 7
Leo: rincorre tutti ma tutti, quando serve e quando è inutile, in difesa e…boh, non lo sa nemmeno lui. Serusuke si accorge della sua pupilla preoccupantemente dilatata e si gli dà il cambio come trebbiatrice. Omo de sostanza. 7
Serusuke: prende subito le misure dell’avversario più volenteroso, Gigi, e gli piazza una pallata sui coglioni alla prima azione. Colpirne uno per educarli tutti. Riporta una maglietta intrisa di sangue avversario, tira anche quando non deve, ma insifona gli avversari quanto basta; si pregia di alcuni passaggi ben al di là del suo repertorio. Torta rustica che lo mantiene nel ghota del teatro culinario (è l’unico concorrente). 7+
Mike: avanti Savoia, mai un passaggio indietro, mai un rallentamento del gioco, brilla per piglio agonistico, ma non vede i compagni con la bombola d’ossigeno a metà gara, continuando a lanciare in avanti all’impazzata. 7-
(Fabio: quinta colonna della Caina, o sesta del Teatro, fa il suo dovere anche fuori dal terzo tempo: finge di impegnarsi con la Finanza, finge di correre, finge di tirare, finge pure di segnare. Poi, finalmente, non finge di mangiare, magna da par suo. Il migliore - dei nostri. 8)
In attesa dell'ottimo papà Fiordello, che finalmente ha trovato la posizione dove rende di più, in attesa di rifornimenti alimentari degni di questo nome da Pieve, in attesa che Carla Fracci torni a fare un giro di danza nella capitale (almeno la smetti di sprecare i soldi dei contribuenti), la pax del Teatro si estende indisturbata dalla toscana al salento.
L’abito non fa il monaco, ma la maglia degli All Blacks fa il Bebo: da quando indossa la mitica casacca, il capitano sfodera prestazioni preziose, e può vantare: atti vandalici sugli stinchi del metronomo, tiri fantasiosi che perfino inquadrano i pali, e talvolta addirittura delle corsette in difesa. Lo so, vi sembra impossibile, ma è successo anche questo.
Sorpresa sugli spalti, con due minorenni della primavera ad assistere e supportare le prodezze dei nostri, tra hamburger e libri di favole da leggere. I canarini attoniti cercano di buttarla in avanti, di buttarla dentro, di buttarla in rissa, ma nonostante il grande lavoro di Zebra non arginano lo strapotere atletico degli uomini di quantità avversari (i soliti due; no Vasco, non sei tu!) Dopo un ormai usuale 6-1 a metà match, risultato finale benevolo per i canarini, sconfitti “solo” 9+1 a 6.
Pagellone
Bebo: condottiero come Panucci, si batte la mano sulla milza invece che sul cuore, ma i compagni capiscono lo stesso: il suo attaccamento alla maglia della salute non è in discussione. Voto in più per la fiala blasonata. 7½
Vasco: voto in meno per la risibile quantità di prugnoli. Detto questo, si conferma essenziale tra i pali, e, complici le raccomandazioni di Irene, bestemmia solo dentro di sé (qualcuno sussurra di averlo sentito più volte dire “bravo Sergio!”, una leggenda metropolitana). Caparbio nel recupero di palloni, ne butta uno dentro che sennò saltava il terzo tempo. 7
Leo: rincorre tutti ma tutti, quando serve e quando è inutile, in difesa e…boh, non lo sa nemmeno lui. Serusuke si accorge della sua pupilla preoccupantemente dilatata e si gli dà il cambio come trebbiatrice. Omo de sostanza. 7
Serusuke: prende subito le misure dell’avversario più volenteroso, Gigi, e gli piazza una pallata sui coglioni alla prima azione. Colpirne uno per educarli tutti. Riporta una maglietta intrisa di sangue avversario, tira anche quando non deve, ma insifona gli avversari quanto basta; si pregia di alcuni passaggi ben al di là del suo repertorio. Torta rustica che lo mantiene nel ghota del teatro culinario (è l’unico concorrente). 7+
Mike: avanti Savoia, mai un passaggio indietro, mai un rallentamento del gioco, brilla per piglio agonistico, ma non vede i compagni con la bombola d’ossigeno a metà gara, continuando a lanciare in avanti all’impazzata. 7-
(Fabio: quinta colonna della Caina, o sesta del Teatro, fa il suo dovere anche fuori dal terzo tempo: finge di impegnarsi con la Finanza, finge di correre, finge di tirare, finge pure di segnare. Poi, finalmente, non finge di mangiare, magna da par suo. Il migliore - dei nostri. 8)
In attesa dell'ottimo papà Fiordello, che finalmente ha trovato la posizione dove rende di più, in attesa di rifornimenti alimentari degni di questo nome da Pieve, in attesa che Carla Fracci torni a fare un giro di danza nella capitale (almeno la smetti di sprecare i soldi dei contribuenti), la pax del Teatro si estende indisturbata dalla toscana al salento.
lunedì 16 giugno 2008
Convocazioni per stasera
Sciolgo le riserve.
Inutile dire qunato sia importante la partita di stasera nell'ottica qualificazioni per mondiali e/o olimpiadi.
Bebo (C)
Serusuke
Leo
Mike the Butcher
Mr. X di Tana delle Tigri (che è già stato avvisato)
Alla pugna.
Inutile dire qunato sia importante la partita di stasera nell'ottica qualificazioni per mondiali e/o olimpiadi.
Bebo (C)
Serusuke
Leo
Mike the Butcher
Mr. X di Tana delle Tigri (che è già stato avvisato)
Alla pugna.
sabato 14 giugno 2008
giovedì 12 giugno 2008
Quando il gioco si duro...
...Serusuke va al compleanno della mamma...
Ed il compito che attendeva i Teatranti era senz'altro estremamente arduo: vendicare "The seventeen goals shame", come titolava il NY Times martedì scorso, dopo che la Caina aveva banchettato sui "Coachless Teatranti".
Ma le imprese, evidentemente, fanno parte del patrimonio genetico dei Nostri Campioni (o almeno di quelli che lunedì hanno strapazzato la Finanza Creativa.
E forse solo il Coach, avrebbe potuto rovesciare motivazioni e morale, con uno dei suoi memorabili sermoni: "Si sono forse arresi gli americani quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbor?" urlava il Leader mentre i rivali sprecavano tempo con inutile riscaldamento.
Le facce sbigottite dei Caini, sul 6 a 1 (per noi) valevano più di mille palloni d'oro (del raccordo anulare).
La grinta, il dinamismo, la tecnica che la settimana prima erano rimasti inespressi, hanno fatto trionfale rientro.
Un Bebo che, smaltiti evidentemente i carichi muscolari (a livello di addominali), e ricaricato dalla presenza pesante del Coach, che apre le danze con una grande girata, rimette i panni del mattatore: una tripletta "pura", a cui si somma gol sporcato dalla deviazione di Fabio, ne fanno il migliore. Il Metronomo, poi, ha modo di assaggiarne anche la furia agonistica, ed il martedì si ritrova "il marchio del Capitano" sulla caviglia.
Zebra71, Airone, Ibracadabra e Fabio (nell'occasione prestato al nemico) sono gli altri sciagurati canarini che si trovano ad affrontare un Teatro senza Serusuke, quindi a pancia vuota e voglioso di vittoria.
Il punteggio finale di 7 a 4 (condito da 3 traverse teatranti) la dice lunga sulla voglia di riscatto che il Teatro ha saputo canalizzare negli scarpini fumiganti, e chi se non il rientrante Coach merita la palma di principale artefice del Miracolo Bianconero (senza, peraltro, nulla togliere agli indubbi meriti di Leo, Fiordello e Marco)?
Pagellone:
Bebo (C): Cannoniere implacabile, sfrutta il pallone "leggero" per sfoderare bombe che squassano la porta giallo-verde. Inarrestabile. 8
Vasco: Apre le marcature, mena le danze, copre e para l'impossibile. Manca e se ne prendono17, rientra e la Caina marca solo 4 reti. Un caso? 7
Leo: Ordinato e grintoso, supplisce all'assenza di Serusuke sulla fascia sinistra ciabattando un paio di conclusioni da posizione favorevole. Per il resto inappuntabile, anche nei turni in porta in cui sfodera una serie di interventi con i piedi alla Garella. 7
Fiordello: Rientra nel suo consueto ruolo di amministratore della difesa teatrale. Supplisce alla mobilità ancora limitata con posizione e classe. Il più a suo agio nel terzo tempo alle "Volpi del Fayyum", grazie alla gita fuoriporta in Egitto. 7
Marco: Regista avanzato del Teatro. Velocizza l'azione e finalizza con conclusioni potenti. Nel finale spreme tutto, coprendo e ripartendo. Integrato. 7
Ed il compito che attendeva i Teatranti era senz'altro estremamente arduo: vendicare "The seventeen goals shame", come titolava il NY Times martedì scorso, dopo che la Caina aveva banchettato sui "Coachless Teatranti".
Ma le imprese, evidentemente, fanno parte del patrimonio genetico dei Nostri Campioni (o almeno di quelli che lunedì hanno strapazzato la Finanza Creativa.
E forse solo il Coach, avrebbe potuto rovesciare motivazioni e morale, con uno dei suoi memorabili sermoni: "Si sono forse arresi gli americani quando i tedeschi bombardarono Pearl Harbor?" urlava il Leader mentre i rivali sprecavano tempo con inutile riscaldamento.
Le facce sbigottite dei Caini, sul 6 a 1 (per noi) valevano più di mille palloni d'oro (del raccordo anulare).
La grinta, il dinamismo, la tecnica che la settimana prima erano rimasti inespressi, hanno fatto trionfale rientro.
Un Bebo che, smaltiti evidentemente i carichi muscolari (a livello di addominali), e ricaricato dalla presenza pesante del Coach, che apre le danze con una grande girata, rimette i panni del mattatore: una tripletta "pura", a cui si somma gol sporcato dalla deviazione di Fabio, ne fanno il migliore. Il Metronomo, poi, ha modo di assaggiarne anche la furia agonistica, ed il martedì si ritrova "il marchio del Capitano" sulla caviglia.
Zebra71, Airone, Ibracadabra e Fabio (nell'occasione prestato al nemico) sono gli altri sciagurati canarini che si trovano ad affrontare un Teatro senza Serusuke, quindi a pancia vuota e voglioso di vittoria.
Il punteggio finale di 7 a 4 (condito da 3 traverse teatranti) la dice lunga sulla voglia di riscatto che il Teatro ha saputo canalizzare negli scarpini fumiganti, e chi se non il rientrante Coach merita la palma di principale artefice del Miracolo Bianconero (senza, peraltro, nulla togliere agli indubbi meriti di Leo, Fiordello e Marco)?
Pagellone:
Bebo (C): Cannoniere implacabile, sfrutta il pallone "leggero" per sfoderare bombe che squassano la porta giallo-verde. Inarrestabile. 8
Vasco: Apre le marcature, mena le danze, copre e para l'impossibile. Manca e se ne prendono17, rientra e la Caina marca solo 4 reti. Un caso? 7
Leo: Ordinato e grintoso, supplisce all'assenza di Serusuke sulla fascia sinistra ciabattando un paio di conclusioni da posizione favorevole. Per il resto inappuntabile, anche nei turni in porta in cui sfodera una serie di interventi con i piedi alla Garella. 7
Fiordello: Rientra nel suo consueto ruolo di amministratore della difesa teatrale. Supplisce alla mobilità ancora limitata con posizione e classe. Il più a suo agio nel terzo tempo alle "Volpi del Fayyum", grazie alla gita fuoriporta in Egitto. 7
Marco: Regista avanzato del Teatro. Velocizza l'azione e finalizza con conclusioni potenti. Nel finale spreme tutto, coprendo e ripartendo. Integrato. 7
lunedì 9 giugno 2008
velo pietoso
domenica 8 giugno 2008
Convocazioni e Considerazioni
Nella settimana scorsa si è svolta a Roma una manifestazione di violenta omosessualità che non ha mancato di provocare vergogna e schifo in chi, come noi, timorati di Allah, Dio, Manitù e similari, rifuggono da queste ostentazioni di laido lassismo: una partita del Teatro SENZA COACH!!!
Allora, se io fossi un turpe individuo pieno di sé, come a volte ho sentito dire nello spogliatoio del Teatro, mentre io mi detergevo il sudore e gli altri facevano il "gioco della saponetta", ora avrei modo, motivo e maniera di mettermi qui a dire che manco io e non solo se ne incassano 17 (diciassette), non solo veniamo declassati dal Centrale del TTT Colosseum, ma addirittura non se riesce manco a stendere uno straccio di pagellone, per timore delle (peraltro giustificatissime) rappresaglie, digitali o anche fisiche, che dalle Alpi ai Piranha si sarebbero levate, dai sostenitori delusi del Team più blasonato del quadrante 48 del Tuttocittà 2001.
Ma essendo io un individuo umile e restio all'uso della retorica bieca e un pò giudea, mi limiterò al solito "Siete una manica de froci".
Ed in questo giorno in cui il Teatro si dota di una nuova arma finale (il Prode Alessandro si presenta in campo con la maglia del Pupone e le scarpette de Del Piero) diramerò le solite convocazioni.
MARTEDI 10.06.2008 (Lunedì sera c'è la partita dell'Italia - Eià Eià)
Bebo (C)
Vasco
Leo
Fiordello
Marco
Nessuna pietà...
Allora, se io fossi un turpe individuo pieno di sé, come a volte ho sentito dire nello spogliatoio del Teatro, mentre io mi detergevo il sudore e gli altri facevano il "gioco della saponetta", ora avrei modo, motivo e maniera di mettermi qui a dire che manco io e non solo se ne incassano 17 (diciassette), non solo veniamo declassati dal Centrale del TTT Colosseum, ma addirittura non se riesce manco a stendere uno straccio di pagellone, per timore delle (peraltro giustificatissime) rappresaglie, digitali o anche fisiche, che dalle Alpi ai Piranha si sarebbero levate, dai sostenitori delusi del Team più blasonato del quadrante 48 del Tuttocittà 2001.
Ma essendo io un individuo umile e restio all'uso della retorica bieca e un pò giudea, mi limiterò al solito "Siete una manica de froci".
Ed in questo giorno in cui il Teatro si dota di una nuova arma finale (il Prode Alessandro si presenta in campo con la maglia del Pupone e le scarpette de Del Piero) diramerò le solite convocazioni.
MARTEDI 10.06.2008 (Lunedì sera c'è la partita dell'Italia - Eià Eià)
Bebo (C)
Vasco
Leo
Fiordello
Marco
Nessuna pietà...
sabato 7 giugno 2008
PANTHEON DEL TM
Torna, dopo un lungo periodo, una delle rubriche più amate, con un personaggio incredibile, praticamente l'archetipo del giocatore e dell'uomo a marchio "TM": poco conosciuto in Italia, sue notizie sono però reperibili sul web.
Vi proponiamo un breve profilo biografico, con le note salienti....
Richard "Ricky" Hatton
born October 6, 1978, in Stockport, Greater Manchester, England, more commonly known as Ricky 'The Hitman' Hatton.
Hatton is a two-time IBF and IBO Light Welterweight Champion, having relinquished the IBF belt, only to step back down to the weight class and beat Juan Urango. He was the WBA Welterweight Champion, but relinquished this title on August 31, 2006.[3] Hatton is also the former WBU, WBA Light Welterweight Champion and WBC, WBA, WBO Inter-Continental Light Welterweight Champion, and current Ring Magazine Light Welterweight Champion.
Both his grandfather and father played for Rochdale A.F.C. , and Ricky had a trial for the youth team. But Hatton found a local boxing club in Hyde, which he still trains at, and found he enjoyed the sport.. Aged 14, Hatton was taken by his uncles Ged and Paul to Manchester United's Old Trafford stadium to watch the second fight between Nigel Benn and Chris Eubank. Hatton joined the family carpet business on leaving school, but after he cut four of his fingers with a Stanley knife, his father made him a salesman to prevent him from losing his fingers.
On May 24, 2008, Hatton beat Mexican Juan Lazcano by unanimous decision with scores of 120-110, 120-108 and 118-110 in front of his home crowd of 55,000 (a post-World War II record for a boxing match in Britain) at City of Manchester Stadium to retain The Ring Magazine and IBO light welterweight titles. Hatton did well when he boxed and controlled the range, utilizing his jab and dominating a lot of the early exchanges. In round eight, Hatton absorbed a left hook to the chin that wobbled him, and in round ten, Hatton was hurt again by a left hook. Despite that, Hatton outworked Lazcano to win a large majority of the rounds.
Hatton is a passionate supporter of Manchester City Football Club, with strong links to the club via his father and grandfather, who are both former players. Ricky also once had a trial at City for the youth team. His entrance music is the club's song "Blue Moon" as performed by the band "Supra". Good friend Wayne Rooney, who plays for arch rivals Manchester United, has been with Hatton in his dressing room before a bout and carried one of his belts to the ring.
Regarding his nickname, Ricky said, "I've always been a fan of Tommy Hearns, and everybody associates that that's where I got it from, but everybody's a Tommy Hearns fan. I got the nickname the first day I walked in the gym. I was 10 years old and put a pair of gloves on and started walloping the bag, and my amateur coach said, 'Look at him, look how evil he is. He's a little Hitman.'"
Hatton is sometimes referred to by boxing fans as "Ricky Fatton" because he's been known to allow himself to weigh as much as 175 to 180 pounds (35 to 40 pounds over his fight weight) when he's not in training for a fight. Ever since Hatton turned professional, he has always opted to eat a full English breakfast before fights and he is known to drink Guinness on Thursday night when he plays darts for the New Inn.
Ma il momento in cui è entrato a pieno titolo nel Pantheon, è fatto risalire allo scorso Capodanno.....
(dalla Gazzetta dello Sport....)
LONDRA, 2 gennaio 2008 - Meno di un mese fa aveva resistito dieci riprese alle botte del campione del mondo Floyd Mayweather, incassando poi per k.o. la prima sconfitta della carriera. Ora, nei veglioni di fine anno, Ricky Hatton si è rivelato un eccellente incassatore di alcol. Ne sono occorsi litri per vederlo lanciare virtualmente la spugna.
Cinquantasette pinte di birra (più di 32 litri), una bottiglia di champagne, 17 vodka e Red Bull, quattro bicchieri di vodka liscia e tre di whisky, il tutto in quattro giorni: è questa l'incredibile quantità di alool scolato tra venerdì scorso e la notte di Capodanno da Ricky Hatton, il 29enne pugile inglese messo k.o. l'8 dicembre scorso dall' americano Floyd Mayweather nell'incontro più seguito dell'anno, con il titolo mondiale WBC dei pesi welter in palio.
Hatton si trovava in vacanza in compagnia della sua ragazza, Jennifer Dooley, a Playa de las Americas, Tenerife, e ha chiuso il 2007 in alcuni dei bar e pub più conosciuti e affollati della località turistica, in compagnia di molti connazionali che, una volta riconosciutolo, insistevano per offrirgli da bere. E Hatton non si è certo tirato indietro: venerdì sera ha dato inizio alla nottata con sei pinte di birra chiara al pub, seguite da altre tre pinte della stessa, da sei pinte di Guinness e da cinque vodka e Red Bull in una discoteca. Sabato ha ricominciato con sei pinte di birra chiara, per poi spostarsi in un altro pub dove ne ha consumate sette di Guinness, più tre bicchieri di whisky e tre vodka e Red Bull. Quando alle 3 di mattina il pugile è salito su un taxi che lo ha riportato a casa, non si reggeva più in piedi.
"Era completamente gonfio, ubriaco fradicio, ma nonostante tutto si comportava come un gentleman", ha detto al Daily Mirror una delle persone che si trovavano nello stesso locale. La festa alcolica è continuata anche domenica e lunedì, quando il pugile ha festeggiato con fidanzata ed amici l'inizio del 2008 e, dopo essere stato raggiunto da un giornalista del tabloid, ha dichiarato: "Mi vedrete di nuovo sul ring. Purtroppo ho perso a Las Vegas, ma non è la fine di tutto. E comunque stasera dopo essermi bevuto qualche bicchiere non me lo ricorderò più".
ALLA SALUTE!
Vi proponiamo un breve profilo biografico, con le note salienti....
Richard "Ricky" Hatton
born October 6, 1978, in Stockport, Greater Manchester, England, more commonly known as Ricky 'The Hitman' Hatton.
Hatton is a two-time IBF and IBO Light Welterweight Champion, having relinquished the IBF belt, only to step back down to the weight class and beat Juan Urango. He was the WBA Welterweight Champion, but relinquished this title on August 31, 2006.[3] Hatton is also the former WBU, WBA Light Welterweight Champion and WBC, WBA, WBO Inter-Continental Light Welterweight Champion, and current Ring Magazine Light Welterweight Champion.
Both his grandfather and father played for Rochdale A.F.C. , and Ricky had a trial for the youth team. But Hatton found a local boxing club in Hyde, which he still trains at, and found he enjoyed the sport.. Aged 14, Hatton was taken by his uncles Ged and Paul to Manchester United's Old Trafford stadium to watch the second fight between Nigel Benn and Chris Eubank. Hatton joined the family carpet business on leaving school, but after he cut four of his fingers with a Stanley knife, his father made him a salesman to prevent him from losing his fingers.
On May 24, 2008, Hatton beat Mexican Juan Lazcano by unanimous decision with scores of 120-110, 120-108 and 118-110 in front of his home crowd of 55,000 (a post-World War II record for a boxing match in Britain) at City of Manchester Stadium to retain The Ring Magazine and IBO light welterweight titles. Hatton did well when he boxed and controlled the range, utilizing his jab and dominating a lot of the early exchanges. In round eight, Hatton absorbed a left hook to the chin that wobbled him, and in round ten, Hatton was hurt again by a left hook. Despite that, Hatton outworked Lazcano to win a large majority of the rounds.
Hatton is a passionate supporter of Manchester City Football Club, with strong links to the club via his father and grandfather, who are both former players. Ricky also once had a trial at City for the youth team. His entrance music is the club's song "Blue Moon" as performed by the band "Supra". Good friend Wayne Rooney, who plays for arch rivals Manchester United, has been with Hatton in his dressing room before a bout and carried one of his belts to the ring.
Regarding his nickname, Ricky said, "I've always been a fan of Tommy Hearns, and everybody associates that that's where I got it from, but everybody's a Tommy Hearns fan. I got the nickname the first day I walked in the gym. I was 10 years old and put a pair of gloves on and started walloping the bag, and my amateur coach said, 'Look at him, look how evil he is. He's a little Hitman.'"
Hatton is sometimes referred to by boxing fans as "Ricky Fatton" because he's been known to allow himself to weigh as much as 175 to 180 pounds (35 to 40 pounds over his fight weight) when he's not in training for a fight. Ever since Hatton turned professional, he has always opted to eat a full English breakfast before fights and he is known to drink Guinness on Thursday night when he plays darts for the New Inn.
Ma il momento in cui è entrato a pieno titolo nel Pantheon, è fatto risalire allo scorso Capodanno.....
(dalla Gazzetta dello Sport....)
LONDRA, 2 gennaio 2008 - Meno di un mese fa aveva resistito dieci riprese alle botte del campione del mondo Floyd Mayweather, incassando poi per k.o. la prima sconfitta della carriera. Ora, nei veglioni di fine anno, Ricky Hatton si è rivelato un eccellente incassatore di alcol. Ne sono occorsi litri per vederlo lanciare virtualmente la spugna.
Cinquantasette pinte di birra (più di 32 litri), una bottiglia di champagne, 17 vodka e Red Bull, quattro bicchieri di vodka liscia e tre di whisky, il tutto in quattro giorni: è questa l'incredibile quantità di alool scolato tra venerdì scorso e la notte di Capodanno da Ricky Hatton, il 29enne pugile inglese messo k.o. l'8 dicembre scorso dall' americano Floyd Mayweather nell'incontro più seguito dell'anno, con il titolo mondiale WBC dei pesi welter in palio.
Hatton si trovava in vacanza in compagnia della sua ragazza, Jennifer Dooley, a Playa de las Americas, Tenerife, e ha chiuso il 2007 in alcuni dei bar e pub più conosciuti e affollati della località turistica, in compagnia di molti connazionali che, una volta riconosciutolo, insistevano per offrirgli da bere. E Hatton non si è certo tirato indietro: venerdì sera ha dato inizio alla nottata con sei pinte di birra chiara al pub, seguite da altre tre pinte della stessa, da sei pinte di Guinness e da cinque vodka e Red Bull in una discoteca. Sabato ha ricominciato con sei pinte di birra chiara, per poi spostarsi in un altro pub dove ne ha consumate sette di Guinness, più tre bicchieri di whisky e tre vodka e Red Bull. Quando alle 3 di mattina il pugile è salito su un taxi che lo ha riportato a casa, non si reggeva più in piedi.
"Era completamente gonfio, ubriaco fradicio, ma nonostante tutto si comportava come un gentleman", ha detto al Daily Mirror una delle persone che si trovavano nello stesso locale. La festa alcolica è continuata anche domenica e lunedì, quando il pugile ha festeggiato con fidanzata ed amici l'inizio del 2008 e, dopo essere stato raggiunto da un giornalista del tabloid, ha dichiarato: "Mi vedrete di nuovo sul ring. Purtroppo ho perso a Las Vegas, ma non è la fine di tutto. E comunque stasera dopo essermi bevuto qualche bicchiere non me lo ricorderò più".
ALLA SALUTE!
domenica 1 giugno 2008
convocazioni martedì 03.06.08
Capitan Bebo, reduce dalla rigenerante trasferta umbromarchigiana (nel senso che il suo adipe si è ulteriormente rigenerato) non accetta la tesi del beautiful loser, e punzecchia l’orgoglio dei compagni di brigata vociando: “sempre tre picchi sotto siete rimasti, ciurma! Per questa fuori-calendario di martedì, non faremo prigionieri!” E sì che la prevista assenza di Vasco crea sollievo un po’ in tutti: i teatranti sanno di potersi concentrare su gioco e risultato; i finanzierotti, senza la sua presenza psicologicamente molesta, ostentano piena sicurezza; e così facendo peccano del peccato degli ingenui: parlare di "cinque macellai" gialloverdi in campo è come pensare di rubare a casa dei ladri. Questa banda di onesti sparring partners si avvia volontariamente verso l’inferno, e costringe il Teatro a rimettere ordine nelle gerarchie e nella nomenclatura.
Dunque, dopo lunghissima assenza, rischiera a sorpresa il vero, unico e inimitabile Mike The Butcher, appena rientrato da un corso intensivo ad Abu Graib, con la mannaia nello scarpino destro. La formazione annunciata è dunque:
Serusuke
Leomacs
Fiordello
Mike ™
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