Ed è ineluttabilmente vittoria del Gran Teatro. Un risultato incontrovertibile, dichiarato alla vigilia, per la gioia degli spettatori paganti, mai così numerosi ad accalcarsi sulle tribune. La finanza è sempre meno creativa, tranne nelle formazioni, dovendo ricorrere ai pezzi migliori (?) del vivaio avversario per arrivare a cinque spettri da schierare in campo.
L’abito non fa il monaco, ma la maglia degli All Blacks fa il Bebo: da quando indossa la mitica casacca, il capitano sfodera prestazioni preziose, e può vantare: atti vandalici sugli stinchi del metronomo, tiri fantasiosi che perfino inquadrano i pali, e talvolta addirittura delle corsette in difesa. Lo so, vi sembra impossibile, ma è successo anche questo.
Sorpresa sugli spalti, con due minorenni della primavera ad assistere e supportare le prodezze dei nostri, tra hamburger e libri di favole da leggere. I canarini attoniti cercano di buttarla in avanti, di buttarla dentro, di buttarla in rissa, ma nonostante il grande lavoro di Zebra non arginano lo strapotere atletico degli uomini di quantità avversari (i soliti due; no Vasco, non sei tu!) Dopo un ormai usuale 6-1 a metà match, risultato finale benevolo per i canarini, sconfitti “solo” 9+1 a 6.
Pagellone
Bebo: condottiero come Panucci, si batte la mano sulla milza invece che sul cuore, ma i compagni capiscono lo stesso: il suo attaccamento alla maglia della salute non è in discussione. Voto in più per la fiala blasonata. 7½
Vasco: voto in meno per la risibile quantità di prugnoli. Detto questo, si conferma essenziale tra i pali, e, complici le raccomandazioni di Irene, bestemmia solo dentro di sé (qualcuno sussurra di averlo sentito più volte dire “bravo Sergio!”, una leggenda metropolitana). Caparbio nel recupero di palloni, ne butta uno dentro che sennò saltava il terzo tempo. 7
Leo: rincorre tutti ma tutti, quando serve e quando è inutile, in difesa e…boh, non lo sa nemmeno lui. Serusuke si accorge della sua pupilla preoccupantemente dilatata e si gli dà il cambio come trebbiatrice. Omo de sostanza. 7
Serusuke: prende subito le misure dell’avversario più volenteroso, Gigi, e gli piazza una pallata sui coglioni alla prima azione. Colpirne uno per educarli tutti. Riporta una maglietta intrisa di sangue avversario, tira anche quando non deve, ma insifona gli avversari quanto basta; si pregia di alcuni passaggi ben al di là del suo repertorio. Torta rustica che lo mantiene nel ghota del teatro culinario (è l’unico concorrente). 7+
Mike: avanti Savoia, mai un passaggio indietro, mai un rallentamento del gioco, brilla per piglio agonistico, ma non vede i compagni con la bombola d’ossigeno a metà gara, continuando a lanciare in avanti all’impazzata. 7-
(Fabio: quinta colonna della Caina, o sesta del Teatro, fa il suo dovere anche fuori dal terzo tempo: finge di impegnarsi con la Finanza, finge di correre, finge di tirare, finge pure di segnare. Poi, finalmente, non finge di mangiare, magna da par suo. Il migliore - dei nostri. 8)
In attesa dell'ottimo papà Fiordello, che finalmente ha trovato la posizione dove rende di più, in attesa di rifornimenti alimentari degni di questo nome da Pieve, in attesa che Carla Fracci torni a fare un giro di danza nella capitale (almeno la smetti di sprecare i soldi dei contribuenti), la pax del Teatro si estende indisturbata dalla toscana al salento.
2 commenti:
Molto bene.
Prugnoli a parte, sicapisce già dallo scarno comunicato del vice-capitano-aggiunto chi è stato incontrovertibilmente il migliore (ancora una volta e una volta di più) in campo.
Ma bando alle, peraltro giustificate, auto-celebrazioni.
L'importante è aver schiantato i gli acerrimi nemici trans-appennini.
Teatro precursore dei tempi.
Ma d'altronde c'era da intuirlo: Parigi è o non è una piccola Bari?
l'autoincensazione dell'ex terzino del tomakomai nun se pò legge!
dai prugnoli alle prugnette...
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