mercoledì 17 febbraio 2010

terzotempo, notiziario vitaminico n. 34

Ah, ma che bello, andare lavoro il mercoledì e sapere di potersi dedicare fin dalla mattina al proprio dovere con dedizione: la compilazione del terzo tempo, perché il pagellone è uscito regolarmente il martedì. Ma cosa preparare per una torma di unni che hanno pasteggiato per più di un'ora con le carcasse sanguinolente degli avversari? erano pieni. Infatti, il Fiordello ha ruttato, ha salutato, si è messo le ciabbatte, ed è andato a casa così, in accappatoio. Baci ai pupi. Nota di demerito a prescindere, ma è comprensibile. Per gli altri, seratina di totale rilasso. La carne l'avevano avuta, si è provveduto alle vitamine, alla dose giornaliera di alcol, e a qualcosa di dolce, perché la vista del campo di battaglia devastato doveva essere stemperata.
Il flagello di dio nostrale, il coach, ha salito le scale di casa quattro gradini alla volta, per assicurarsi che il mojito ci fosse: continua a temere di trovarsi di fronte a un tequila sunrise, che senza preavviso gli farebbe venire un embolo. Ma se nessuno compra la fiala di tequila, non c'è sunrise che sorga.
E quindi tranquillo, Vascone, ecco il tuo amato calice colmo di menta e lime, oltre alla sistolata di rum e tonica. E dopo tanti salumi, torna un classico dell'antipasto accostato al calice del mojito: torta rustica con radicchio, ricotta e provola affumicata, nella quale sempre il flagello di Pieve non avverte lo spunto di alici sott'olio individuato in altre occasioni.
Dopo l'inedito punteggio del campo, un inedito al desco: rigatoni mantecati con bietola e parmigiano, su cui gli astemi ubriaconi svuotano a malapena una bottiglia di novello. Pare comunque siano stati apprezzati, dato quanto rimane in pentola...
Era anche lunedì grasso (e infatti ogni scherzo vale: non è gamba tesa), ma poche chiacchiere, seppur buone, si sono spese sul tavolo... Restano dunque per la prossima cena della più grande supporter del Teatro, Irenusuke, di rientro dopo funambolico volo d'angelo mentre preparava la coreografia con le altre majorettes.
Ma l'euforia era tanta e tale, che anche dopo un bicchiere a 50° di zabov corretto fin troppo energicamente, il capitano non si è spento, ed è partito di volata per raccontare le gesta al suo cuscino (l'unico sveglio a casa), senza neppure bisogno del caffè d'ordinanza.

2 commenti:

il chiosatore ha detto...

"Dio, preso dai rimorsi, aveva fatto il sonno; l'uomo aggiunse il vino" C. Baudelaire

The Coach ha detto...

Sto a rota di Zabov (quello a 80°)