mercoledì 15 settembre 2010

La verità sul Calcetto

La nostra generazione (la nostra, non quella di Seru) è cresciuta con alcuni punti fermi, che ne hanno segnato l’esistenza e le scelte di vita e professionali: “Pippo Baudo è un grande professionista”, “i socialisti rubano”, “l’omo ha da puzzà” e, soprattutto, “le riserve del Teatro Municipal sono più forti dei titolari”.  

Quest’ultimo postulato, in particolare, è stato incardinato nelle coscienze di milioni di ragazzini di tutto il mondo; quegli stessi ragazzini che, coi cuori colmi di speranza e un pallone di stracci sotto braccio, si avvicinano ai cancelli del Mohammed Atta Colosseum, per un provino che gli consenta di entrare nel team di calcetto più prestigioso del mondo; e su questo assioma si sono costruite leggende metropolitane e teorie complottistiche.

Perché Leo, che non stoppa un pallone neppure con le mani (immerse nella melassa) gioca titolare e Ivanhoe, calcettaro dalla tecnica sopraffina, fatica anni per entrare nel giro della titolarità, pur inanellando prestazioni eccellenti dopo prestazioni eccellenti?

Perché Bebo, che c’ha la panza, non corre e tenta sempre la solita, stessa, lisa e usuratissima finta è il Capitano inamovibile (e inamovibile è la parola giusta) e un difensore roccioso come Humbert viene convocato quando ci sono tre morti e quattro feriti nel bollettino medico bianconeruto?

Perché Vasco, che non s’allena più e sta prendendo la forma del Capitano, tecnicamente fa ridere e non ha più nemmeno quella verve blasfema che ne faceva lo scudiscio di Allah viene quando vuole, mentre un attaccante temibile come Tarzan Tanzini è costretto a prendere il treno da Genova al volo, con le scarpette bullonate ai piedi, per venire quando al Coach gli gira?

E Seru? Che è pure mezzo frocio?

C’è chi ha parlato di ingerenze del Vaticano sulle convocazioni (diciamo pure che per Vasco e Serusuke questa motivazione va scartata), chi di agganci tra la dirigenza e il Mossad (e qui, invece, se spiega Seru), chi di signoraggio e di scie chimiche, che ci stanno sempre bene.

Ma la risposta a tutte queste domande, signore e signori, andava cercata proprio lì, su quel campo di calcetto scarsamente illuminato che ogni lunedì ospita le gesta di questo manipolo di eroi romantici, disposti a tutto pur di ritrovarsi per quell’oretta e mostrare al mondo quello che ognuno di loro sa nel proprio intimo: che quei pipponi, quando sono uniti, non possono perdere.

Non chiedetevi perché. E' così, sappiatelo.

E di questa verità, ieri sera, se n’è avuta l’ennesima riprova.

Sul campo del Mohammed Atta Colosseum sono scesi più o meno tutti i Teatranti, in occasione del “Memorial Plotino”. Le squadre non erano state fatte, le formazioni erano ancora segrete, e negli spogliatoi, tra una saponetta che cade e qualche flatulenza di troppo, il Capitano ha proposto: “Perché non facciamo una sfida tra Teatranti Originali e Nuovi Arrivi?”.

20 paia di occhi che si guardano intorno. L’idea solletica i palati. Perché non risolverla qui, come all’OK Corral?

E così è stato.

Da una parte Bebo, Plotino, Serusuke, Vasco e Leo; dall’altra il Fiordello, Ivanhoe, Humbert, Tarzan Tanzini e Cesc Fabrezack, uno che la maglia del Teatro non l’ha mai vestita (e che difficilmente la rimetterà, seddiovole).

Sugli spalti la tensione era palpabile. Non un fiato, non un sospiro. “Solo il Teatro dei giovani può distruggere la gloria degli padri, in un’edipica, epica, sfida”, parevano dire quei silenzi.

E quel silenzio, invece, è diventato tempesta. Tempesta che ha rovesciato il tempo, che ha risvegliato le sinapsi ed ha indurito i muscoli dei Vecchi Leoni ed ha fiaccato le membra dei ragazzi.

E Leo, che ha sbagliato i primi 7-8 appoggi facili facili si è traformato in mattatore, mentre Bebo ha chiuso le porte agli attacchi nemici, ha ricucito ed ha costruito.

Ed i gol sono venuti giù a grappoli, figli di scambi rapidi e precisi, di interdizioni rocciose e puntuali, di passaggi millimetrici ed illuminanti.

14 a 5. Quattordici a Cinque.

La Verità è questa.


PAGELLONE

The Originals

Bebo: Interdizione, precisione, abnegazione, concentrazione. Detta ancora una volta la via. Ancora una volta il Teatro lo segue. 8

Serusuke: il bomber storico del Teatro non smarrisce la strada della porta e affonda i colpi nella tenera carne dei giovani teatranti. Quattro reti ed una costante, minacciosa, presenza sulla fascia sinistra. 8,5

Vasco: Due mesi di stop. Non è cambiato niente. Quel piede “po esse fero e po esse piuma”. Potenza e genio. Tre gol, un altro annullato ed un palo colpito con un destro terribile. 8

Leo: L’inizio è disastroso, sembra spossato. Poi si illumina e mette dentro quattro fischioni di rara difficoltà, serve assist e, come se non bastasse, sbuffa e insegue chiunque. Il vero mattatore. 9

Plotino: Quando indossa questa maglia niente gli fa paura. Si traveste ancora una volta da Plotinì e delizia i palati più fini della esigentissima curva bianconeruta con lanci, tocchi di fino e conclusioni fulminee. Ed il miglior punteggio al contapassi. 8,5

The New Breed

Fiordello: Cerca di mettere il suo mestiere al servizio del team, ma presto si infiacchisce e perde precisione nelle conclusioni. I tunnel a Seru non bastano. 5

Ivanhoe: Il fuoriclasse fatica, deve correre per 3 e poi imbastire, ricucire e contrastare, ma viene isolato sapientemente e, pian piano, si spegne, smoccolando. 7,5

Tarzan Tanzini: Parte col botto, segnando presto, ma poi perde la verve, il fiato, il treno. 5,5

Humbert: Ci prova con la solita fisicità straripante, ad opporsi agli attacchi del Teatro, ma quei vecchi marpioni lo aggirano, lo mandano a vuoto con passaggi maligni e poi lo matano quando non è più in grado di difendersi. Uno degli ultimi ad arrendersi, comunque, anche nelle discussioni del terzo tempo. 6,5

Cesc FabreZack: Abituato ai ritmi blandi del Barcellona, viene proiettato nella realtà pirotecnica del calcio teatrante. E’ giovane ed ha belle intuizioni, ma ne ha da magnà de pane e pannelle… 5

6 commenti:

The Coach ha detto...

Sei il più grande!

Leo ha detto...

Pagellone totale.
Umberto, però, si meritava un nove per la verve polemica da terzo tempo.
Plotino siempre nei nostri cuori!
Rulez!

Serusuke ha detto...

il verdetto del campo è questo, inamovibile come il capitano. Il voto di Goran Humbertisevic è ben più alto, il sospetto che i tentacoli di Moggi muovano la penna del Teatro è sempre più netto

capitan bebo ha detto...

insubordinati!

attenti, perchè lunedi ci potrebbe essere la seconda parte del memorial plotino, come il palio di siena in due eventi!

forse, per l'occasione, potremmo anche buttare dentro il Colonnello tra le riserve

The Coach ha detto...

Ecco!

plotino ha detto...

:|

detto col tempismo proprio della mia gente .the