mercoledì 22 settembre 2010

un peccato di terzo tempo, n. 50

Ci si aspettava un Teatro con gambe di ricotta e fiato corto di mojito, orbo dei polmoni di Leo e dei moccoli di Vasco, invece ci sono state sorprese, belle e brutte. Il coach ha ancora i nervi scossi dalla settimana scorsa, non può sostenere emotivamente il rischio che qualcuno gli tocchi la triade o nomini ancora il gol di Turone, e resta prudentemente a casa. Plotino ci deve pensare, perché pure lui è uscito ammaccato dal confronto (verbale), si fa pregare un po' ma alla fine decide di venire. La partita è stata bella, maschia ma leale, qualche sportellata ma nessun piagnisteo, un paio di feriti ma poi tutti sotto la doccia con allegria; non è caduta nessuna saponetta. La Caina, con formazione decisamente competitiva, vince meritatamente, ma di troppe lunghezze. Il Teatro gioca nel complesso bene, però prende 2-3 gol da oche giulive, e finisce in foisgras. Senza dilungarsi, nessuno ha fatto cappellate superbe, nessuno ha inciso più del proprio solito, migliore in campo capitan Bebo che, e questa è la notizia, HA CORSO! quindi possiamo incazzarci per tutte le volte che non lo ha fatto e per quelle che non lo farà, non è affetto da nessuna malattia invalidante, ha solo il culo di piombo. Per Fiordello, con il quale i finanzierotti pare abbiano un conto in sospeso, dobbiamo ancora scoprirlo.
Peccato per il terzo tempo della settimana prossima che non ci sarà.
Il vero peccato viene compiuto a tradimento, a partita finita, quando un ammutinamento dello spogliatoio fa sì che l'impegno agonistico della serata, quello con scarpini e forchette, venga ignorato senza preavviso da metà del team.
Se due persone non si presentano in campo senza avvertire, perfino Benny ha il diritto di incazzarsi.
Se due persone non si presentano a tavola, dopo che voci su un menù superbo si sono rincorse per tutta la settimana, il minimo è che il povero coglione ai fornelli sacramenti in giapponese. 馬鹿やろ!!
Poi, tutto come prima, ma per colpa dei vigliacchi, lunedì ve ne andate affanculo in pizzeria. Punto.
Eppeccato, perché la cena d'eccezione, smaltita eroicamente dai gladiatori della tavola, ha previsto tre portate di alta scuola, tutte autoprodotte come al solito, ma con in più la creatività di esperimenti felici:
per accompagnare il mojito, l'antipasto di pomodorini conditi su fetta di pane caldo;
Per primo i rigatoni sono conditi con sugo di tonno e pesto di finocchietto selvatico (un po' come Vasco) raccolto e cucinato per l'occasione.
La chilata di moscardini fritti viene accompagnata dal resto del pane fatto in casa e innaffiata da due fiale di gran livello, generosamente fornite da Plotino. Con tanti auguri per chi ha festeggiato in tavola come all'anagrafe.

4 commenti:

plotino ha detto...

.quoto pure la punteggiatura.
partita onesta deppiù 'n se poteva fa;
refezione grandiosa peccato per chi non c'era più che altro per la compagnia perché 'n finale me pare che de robba se n'è sprecata poca .rulez

capitan bebo ha detto...

sto ancora ruttando....

The Coach ha detto...

La vecchia guardia non tradisce, nel momento del bisogno!

plotino ha detto...

ahò, ma drento a 'sta Cammera nun c'è nisuno? sete 'nnati tutti a compravve a kippah?