sabato 19 febbraio 2011

Discorso sullo stato dell'Unione.

Le scadenze editoriali (è in uscita il "Manuale del Coach 2011-2112, con introduzione di Lippi, traduzione di Capello, rilegatura di Mourinho) costringono il vostro Coach ad un impegno rarefatto in fase di produzione di pagelle (e lui supplisce alle scarse opportunità di analisi tecnico-tattica con un supplemento di indicazioni affettuose sul campo), ma sappiate che il Coach non dimentica.
E così può capitare che i pagelloni tanto attesi vengano riuniti in un documento di sintesi che analizzi, più che il singolo evento, l'andamento, il momento di forma, lo stato psico-fisico dei componenti del Teatro.
E che Teatro abbiamo visto nelle ultime quattro partite?
L'analisi non può partire che dai risultati: una vittoria, due pareggi ed una sconfitta danno la perfetta misura del perfetto equilibrio che regna nel nostro campionato, con il Teatro che reagisce con la consueta tenacia e applicazione tattica alla superiore tecnica e freschezza fisica dei Caini.
Ci sono stati degli importanti inserimenti: il ritorno a casa di "el Flaco" Ari, dopo un annetto passato a farsi le ossa nell'Aci Trezza, è stato sicuramente positivo, anche se lo stato di forma del funambolico cicognone palermitano è risultato chiaro quando ha vomitato a metà del suo match di rientro.
Un altro importante inserimento è stato quello del Tanzo (che comunque è ormai a tutti gli effetti un titolare aggiunto). Una sua prestazione-monstre condita da 4 reti ha portato il Teatro ad un insperato pareggio, mentre in un'altro match le sue polveri sono parse bagnate.
L'immancabile Capitano Bebo ha offerto uno spettacolo indegno dal punto di vista fisico, ma eccellente dal punto di vista dialettico. Ottimo in fase realizzativa, sbaglia poco quando conta.
Un altro che col fisico ci deve aver litigato da piccolo è quel giuda del Fiordello, che si schiera in un match con i nemici (e ci infila pure 3 fischioni), poi torna con noi e fa 35 passi di media a partita, senza centrare mai lo specchio avversario.
Seru, invece, è sempre tonico dal punto di vista muscolare, ma l'età gli porge il salatissimo conto degli acciacchi da anziano: reumatismi, gotta, gomito del tennista, ginocchio della lavandaia. Non se ne fa mancare uno.
Leo fa la sua porca figura, grazie all'apporto di grinta e dinamismo che può sempre offrire. Certo che se ogni tanto provasse ad inanellare due presenze di fila, si potrebbe anche pensare a costruire una formazione un pò più "standard". La ventricina promessa e mai mantenuta gli costa l'odio dei compagni.
Vasco sta faticando più del solito ad inquadrare lo specchio della porta avversaria (0 gol nell'ultimo match) ed i risultati del Team risentono di questo momento di scarsa vena realizzativa del giovane barbuto. Ottime le prestazioni in fase difensiva, invece, ed in porta, dove sembra abbia un futuro fulgido.
Si è rivisto anche Mike the Butcher, e si conferma la vecchia regola che la tecnica non si dimentica. La corsa, purtroppo, però, non si improvvisa ed il giovane neopapà è ormai più adatto a giocare dei flash-match "a chi arriva prima ad uno".
Alla fine di questa analisi è inevitabile cercare di capire cosa può rompere l'equilibrio: io credo che la chiave sia Leo. Un rientro fisso del "Pendolino di Acilia" nelle fila del Teatro può fornire quella corsa che manca, e asfissiare le fonti di gioco caine.
Saprà il nostro eroe affrancarsi dai doveri di lavoratore salariato per tornare in auge come calcettaro nullapagato??? Dalla risposta a questi interrogativi dipende, forse, il futuro del Teatro.

3 commenti:

Leo ha detto...

Non mi fate commuovere.
Tornerò(col salume sottobraccio)!

Serusuke ha detto...

quello che manca al teatro, è una chilata di ventricina. Poi lo vedi come corrono, a tavola

The Coach ha detto...

Gli unici 2 che hanno risposto sono anche i due ghei che stasera sono uccelli di bosco.
Bravi!