Sempre più spesso, ormai, una certa stampa, probabilmente pure politicizzata, tenta, in maniera più o meno velata, di erodere le sicurezze che il Teatro Municipal ha conquistato SUL CAMPO con anni ed anni di trionfi.
Parliamo dei soliti giornalai, è inutile che ve li elenchi, i nomi li conosciamo tutti, che sottintendono, suggeriscono, lasciano intendere senza mai avere l'ardire di schierarsi apertamente contro la potenza societaria del Teatro.
Come sempre, avrete notato, questi tentativi si spengono di fronte alla monolitica solidità dello spogliatoio bianconeruto.
E' la storia del Teatro: una storia di maschia amicizia e fraterna comunanza di intenti, che lega un manipoli di atleti, guidati da un unico Leader, verso i traguardi di una gloria imperitura.
Ma a volte questo meccanismo perfetto scricchiola. A volta la sabbia che questi scribacchini gettano a cascata sugli ingranaggi perfettamente oliati del spogliatoio, riesce a incepparne la meccanica sublime, e si verificano i primi mal di pancia e si odono le prime, sussurrate, lamentele.
Ma il nostro Leader, sa come tranquillizzare gli animi. Le medicine sono sempre le stesse: epurazione e, se necessario, tortura. Ma con affetto, come sa fare lui.
Lunedì, ad esempio, si sono uditi dei vaghi mugugni, casualmente proprio mentre il Coach indirizzava, con la consueta, paterna, bonomia, i suoi sottoposti verso le loro più produttive mansioni.
Aveva capito, il Coach, che il Teatro di lunedì, pur esprimendo un gioco spumeggiante, rischiava di gettare alle ortiche tutto quel che produceva in attacco, per delle imperdonabili disattenzioni difensive.
Poteva, Egli, errare? Giammai.
E se, infatti, il pallino del gioco è stato praticamente sempre nelle nostre mani, alla fine la vittoria ha arriso ai caini, che, maledetti natidancane, non hanno fatto altro che arroccarsi in un catenaccio che avrebbe reso orgoglioso financo Petkovic, e ripartire biecamente in contropiede, sfruttando quei varchi che il Coach invitava, inascoltato, a tappare.
E allora, si arrivava al 7 a 5, per loro, dopo un match di grande equilibrio.
"Ma il tempo per rimontare c'è ancora!". Urlava il Coach.
Come colti da un fremito, questi ragazzi han saputo ricompattarsi e rimontare fino al 7 pari, firmato, ancora una volta, dal Capitano di centomila battaglie.
Salvo poi beccarlo nel tafanario con l'ultima, maledetta cappella de l'anima de li mejo mortacci vostra.
PAGELLONE
Bebo (C): Il Capitano, seppur colpevole in comproprietà col Tassinaro, della dormita finale, si difende da par suo, e purga arditamente tre volte i nemici. Avanti così. 6,5
Serusuke: Il Seru torna dalla montagna con ancora l'acido lattico che gli sciaguatta nelle membra. Non la mette dentro manco con le mano, ma si batte con fiero ardor. 6
Vasco: Guida la difesa, ma in quel ruolo si estranea un po' troppo dalla manovra, che delega principalmente al piedino fino del Fiordello. Si difende e s'inserisce fino a segnare anche una rete, ma da lui ci si aspetta un apporto maggiore. 6
Fiordello: Si conferma in grande spolvero. Gasato dal giudizio entusiastico che la sua prestazione della scorsa settimana ha riscosso in tutto il mondo, il Fiordello sublima quest'arte del portiere all'olandese, arrivando a sfidare il pressing e segnando addirittura una tripletta (e porta pure la pajata fresca per il terzo tempo). Fantastico momento di forma più psichica che fisica. 8,5
Il Tassinaro: Duilio spigne sempre come si deve, ma stavolta capisce che ha le polveri bagnate, quindi indossa i panni del rifinitore, preferendo assistere i compagni che concludere, quando la palla proprio non ne vuol sapere d'entrare. Bravo. 7
5 commenti:
certo, se almeno Plotino sapesse di questo tuo recupero di creatività, ci sarebbe qualcuno a lasciare un commento sul blogghe. Invece, il coach dei Romania-boys, non legge il blog, non riceve un sms, non ci porta il vino, insomma, è utile quanto Briaschi
Plotino è vivo e lotta insieme a noi (e a breve son sicuro che ci porterà pure una bottiglia di vino bio-dinamico)
ecco riaffacciarsi il Capitano, finalmente il blog risorge.....
so' tornato limortaccivostra! (limortaccistracci per i palati fini)
Seru apre bocca e dice 3 cazzate. Er guaio è che manco po' appellasse al lapsus confidando nelle teorie del suo sodale: spara cazzate pure quanno move i diti!!!
Briaschi è un conto (:stima:), braschi è un altro (n'amico tuo…). Poi c'è Brioschi, brioche, 'briachi, ecc. ecc.
okkio
Ah Plotì, con chi me tocca avere a che fare...
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