Stadio gremito per assistere al nuovo acquisto under 35, una rarità tra i nostri scalciatori, Simone pie' veloce, ribattezzato a fine gara the Joker.
I parenti mettono subito in mostra il meglio delle loro qualità, tecnica, chili de panza, moccoli che avrebbero commosso Vasco, e tacchetti bullonati sugli stinchi avversari. Per venti minuti sembrano poter reggere l'urto avversario, e si innazano perfino a un +2. Ma quando per la terza volta il biondo esordiente si rivolgeva sorridendo alla vergine madre, realizzavano che gli dei non erano stati dalla loro parte. Il pareggio e il capovolgimento del risultato sono questione di minuti. Il boato del pubblico accompagna la prodezza di Serusuke, che con una mina al volo da calcio d'angolo chiude virtualmente la gara, sconquassando gli scampoli di autostima dei parenti. Tutto il resto è accademia, con un risultato più risicato nella matematica che nel gioco, comunque un comodo 6-4.
Pagellone:
Roberto: capisce presto che i suoi allievi non hanno bisogno del condottiero di lunedì scorso, e si limita ad amministrare un'area del campo, quella che capita, dedicandosi alle rifiniture nel terzo tempo: due fiale di bianco per palati robusti e sensibili. Potendo contare sulle gambe, e per una volta sui piedi, dei compagni, decide di non infierire, e non la butta dentro nemmeno per sbaglio. 7-
Bebo: capitano vero, continua nel segno del nuovo corso, il fair play (Anna gli ha regalato a natale il dizionario inglese-italiano, e ora sa che cosa vuol dire), usa più carota che bastone con i compagni, ottenendo risultati molto più incoraggianti. Ogni tanto si scorda un ribaldo furioso, ma nel complesso trama e ordito del centrocampo sono appannaggio suo. Può fare di più (poteva?), ma tanto ci basta e ci soddisfa. 7-
Sergio: illuminato, reattivo, atletico come raramente, cuce i vari reparti con un opera di
quantità e qualità.Strano a dirsi, basta che il coach non ci sia e la sua resa triplica. Dribbling, dialogo, visione di gioco, corsa, tiro alla dinamite e cena per palati fini (piatti e cocktail innovativi, n.d.r.). Batigol 8=
quantità e qualità.Strano a dirsi, basta che il coach non ci sia e la sua resa triplica. Dribbling, dialogo, visione di gioco, corsa, tiro alla dinamite e cena per palati fini (piatti e cocktail innovativi, n.d.r.). Batigol 8=
Simone: accelerazioni da multa per eccesso di velocità, gigioneggia un po' sulla fascia della quale si impossessa in modo perentorio. Si diverte, da solo, col pallone, con i compagni, e a metà partita capisce che se la butta dentro un paio di volte ci fa un favore. E ce lo fa. Dategli un paio di scarpini invece delle Mecap, un pallone al posto del SuperTele di ieri, e lo vedrete giganteggiare nel pantheon del TM. 8
Michele: the butcher ha la testa altrove, là dove molti di noi vorrebbero averla, e si appoggia alla concretezza dei compagni, con una prestazione che fa sperare in un prossimo rientro in squadra con la tigna che gli abbiamo visto tirare fuori in passato. Fino a quando l'assenza dal terzo tempo verrà giustificata come causa di fresca maggiore? Restiamo in fiduciosa attesa. 7-
2 commenti:
Dal mio esilio dorato a Dubai (o nell'Appennino, se preferite) mi premuro di inviare un saluto ed un abbraccio ai miei sottoposti che, ancora una volta fanno splendere il sole anche quando fuori nevica, restituiscono il sorriso al mio volto turbato dall'overdose di tartufo, aggiungono un pò più di "cane" alle mie bestemmie quotidiane.
Ad majora.
vorrei scrivere ma non c'ho tempo, vacca juve!
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