La regola aurea è che il pagellone debba venire prima, al massimo contestual-
mente, al resoconto che conta, quello della tavola.
Solo oggi quindi, quando già si è fatta cambusa per il prossimo incontro di forchette, si rende conto della vittoria imperiale di lunedì.
Imperiale, perché ancora una volta presieduta dal regale Mo Hito.
Vittoria, perché con Fiordello a capotavola, la sconfitta diventa impossibile anche senza la perla bianca del nuovo salario.
I contendenti sono cinque, perché nonostante la defezione di Ivano, Leo trova un pertugio e si insinua sulla sua fascia, la sinistra, del salotto.
Terzo tempo ancora una volta di stagione. Dopo il corroborante aperitivo rusticubano, con torta pasticciata, ecco l'aroma di porcini e salsicce avvolgere la sala. Ne rimarrà una sola, di fettuccina, gridano in coro gli eroi di Parco dei Pini, sede dell'ultima performance sportiva; e invece no: nemmeno una ne rimane, anzi, senza cambiare piatto, ci si avventa sulla schiacciata uva, questa volta rinnovata nella veste (a due strati) e nella consistenza, grazie alla nuova ricetta della pasta. Lunedì prossimo, fruttivendolo volendo, il saluto finale al dolce tosco-tosco più popolare del panino col lampredotto. Da ora in avanti, al bando questi menù leggerini e ricercati, il coach non capirebbe. Si torna ai piatti robusti come il polpaccio di Plotino.
1 commento:
Fiordello è megl e Pelè....
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