giovedì 15 novembre 2007

Pantheon del TM

continua la rubrica così desiderata dai nostri appassionati frequentatori, con il ritratto di una grande personalità calcistica, di quelle che non ha ceduto alle lusinghe dell'apparire...

Nome: Gerd Müller
Data di nascita: 3 novembre 1945
Luogo di nascita: Nördlingen, Germania
Altezza: 174 cm
Peso: 74 kg
Ruolo: attaccante

Der Bomber

"Una partita di calcio è tutt'altro che facile, i gol non si segnano mai comodamente"
(titolo del singolo che Gerd Müller incise nel suo tentativo di sfondare nella musica pop)

Il nome Gerhard "Gerd" Müller è tuttora sinonimo di attaccante modello per eccellenza e gli incredibili record di "Der Bomber" rimangono a tutt'oggi imbattuti. Il centravanti del Bayern Monaco e della Germania segnò 365 gol in 427 presenze nella Bundesliga e 68 gol in 62 presenze internazionali, primati che nessun altro giocatore è mai riuscito a battere.

Quando Müller venne ingaggiato dalla squadra di seconda divisione del Bayern Monaco, nel 1964, l'allenatore Zlatko "Tschik" Cajkovski all'inizio rideva della strana costituzione dell'attaccante, lanciandogli frecciatine del tipo: "Cosa dovrei fare con un sollevatore di pesi?" Di fatto, le corte gambe di Müller su di un tronco piuttosto tozzo e con cosce massicce da 64 centimetri di circonferenza, gli davano un aspetto da sollevatore di pesi dell'Europa dell'Est. Il piccolo e tarchiato attaccante, che iniziò la carriera all'età di nove anni nella sua città natale di Nördlingen, progredì passando per numerose squadre junior, fino alla più importante compagine giovanile del TSV Nördlingen. Nel 1962/63 segnò la cifra incredibile di 180 gol, attribuendo la sua forza all'insalata di patate della madre.

Con Cajkovski, Müller fu costretto a rimanere in panchina per dieci partite, prima che l'allenatore mettesse il giovane attaccante in squadra. Al suo debutto in campionato, nell'ottobre del 1964, Müller segnò due volte contro il Friburgo. Cajkovski iniziò addirittura a riferirsi a lui in modo più affettuoso, definendolo il "piccolo e grasso Müller".

Nel 1965, Müller, Sepp Maier e Franz Beckenbauer, il trio che avrebbe poi portato il Bayern alla fama mondiale, guidarono la squadra alla promozione in Bundesliga. La squadra di Monaco di Baviera vinse la sua prima Coppa dei Campioni nel 1967, per poi ripetere l'esperienza tre volte di fila dal 1974 al 1976, coronando tutta questa serie di successi con un trionfo in Coppa Intercontinentale. Senza Gerd Müller quell'epoca gloriosa sarebbe stata inconcepibile. Müller fu capocannoniere della squadra ogni anno, dal 1964/65 al 1977/78, e per sette volte della Bundesliga (1967, 1969, 1970, 1972, 1973, 1974, 1978). Nel 1971/72 mise a segno 40 gol, una soglia che nessun altro giocatore ha mai raggiunto da allora. Il bomber festeggiò la vittoria nel Campionato Europeo nel 1972 dopo il successo della Germania Ovest sull'Unione Sovietica in finale, per poi realizzare l'incredibile e decisivo gol nell'atto conclusivo di Germania 1974 contro l'Olanda.

Müller ricorda: "Rainer Bonhof entra in area palla al piede. Corro in avanti con due olandesi alle calcagna, poi freno, perché il passaggio è arretrato. La palla rimbalza sul mio piede sinistro, io mi piego e mi volto leggermente ed improvvisamente è dentro", si illumina, ricreando la scena svoltasi al 43' nell'Olympiastadion di Monaco di Baviera.

Müller annunciò il suo ritiro dal calcio internazionale dopo essere diventato Campione del Mondo all'età di 28 anni. Voci di corridoio dissero che ciò fu dovuto al fatto che le mogli dei calciatori non erano state invitate al banchetto tenutosi dopo la finale del Mondiale.

Nel 1979 Müller accettò un ricco contratto per giocare negli Stati Uniti. Vedendo spegnersi la sua carriera di calciatore, Müller entrò in una profonda crisi. Il passaggio dalle vette della popolarità alla vita di tutti i giorni non fu facile per lui. Oltre all'occasionale firma di autografi o incontri tra celebrità, Müller non sapeva come occupare il tempo, a parte stare seduto per ore davanti alla televisione o discutere con la moglie. Beveva sempre di più.

In occasione del quarantesimo anniversario della Bundesliga, nell'agosto del 2003, Müller venne celebrato come personalità di spicco nella storia della Bundesliga. Gli oltre mille invitati al Coloneum di Colonia si alzarono in piedi e applaudirono per rendere omaggio a colui che ha contribuito in modo così determinante alla storia del calcio tedesco. L'onorificenza ricevuta si trova fianco a fianco con molti altri riconoscimenti accumulati nel corso della carriera. Nel 1967, all'età di 21 anni, venne nominato "Miglior giocatore tedesco dell'anno" per poi riconquistare il titolo due anni dopo. Nel 1970 fu il primo tedesco a vincere il Pallone d'Oro, dopo la vittoria della Scarpa d'Oro per il Mondiale del 1970. Un'ulteriore prova del suo status è data dalle tre presenze nel Top 11 della FIFA (1971, 1972, 1973) e una nel Top 11 dell'UEFA (1973). Oltre ai trofei sportivi, Müller ricevette l'Alloro d'Argento nel 1967 e la Croce Federale al Merito nel 1977.

Ed oggi, finalmente, può entrare di diritto nel Pantheon del TM!

7 commenti:

The Coach ha detto...

"Ed oggi, finalmente, può entrare di diritto nel Pantheon del TM!"

Senza dubbio l'alloro più ambito!!!
La sola ombra che rimane sulla sua carriera è che lui ha cominciato a bere di brutto quando ha smesso di giocare... Noi lo facciamo nel post partita... Ma ce lo vedrei comunque bene con la nostra gloriosa casacchetta. Non so se riuscirebbe a segnare più di Leo, ma credo che potrebbe tentare. E' comunque un esempio alcoolico di rilievo.

Serusuke ha detto...

capitano, diciamolo, st'articolo non lo hai letto nemmeno tu fino alla fine. DUPALLE. O li personalizzi o li tagli.

capitan bebo ha detto...

invece l'ho pure tagliato!
e solo un ateo del calcio come te non apprezza una tale poesia!

plotino ha detto...

Preferivo Netzer

Serusuke ha detto...

Prima di scrivere delicatamente cosa ne pensavo, sono risalito alle tue "fonti" (solo Vasco pensava fosse farina del tuo sacco). Siccome non riporta niente su Antognoni, e nemmeno sul macellaio argentino Passarella, non è un sito degno di attenzione. Altro che ateo!!!

The Coach ha detto...

Non vedo cosa c'entrino le fonti... Anch'io attingo spesso da siti come "Tuttoiltrombaacolori.org" o "mastellapresidentedelmondointiero.com" per i miei pezzi, ma è l'utilizzo dell'informazione che si fa che crea la magia.

Leo ha detto...

Essìccerto!E' la famosa informazione "creativa", o (se fà comodo)l'informazione "percepita"!!Comunque vuoi mette Muller cò Gigi De Vitis?