Era il terzo tempo che doveva coronare l'ultima partita del quadrangolarino nomentanino, che ha visto il Teatro contendere gagliardamente il primato alla corazzata creativa. La corona c'è stata, ma di crisantemi, sul terzo tempo e relativo notiziario, che ci comunicano sospeso fino a data da definirsi. E se mai riprenderà, sarà con l'arrivo primaverile della nuova bottarga.
Il botto finale è stato degno dei momenti epici che caratterizzano ogni attività dei teatranti, specie delle attività di ganasce.
Per altro, più che cena, una serie di omaggi, un accomiatarsi con stile dai fan e dagli avversari. Il primo omaggio, al Dio Pampero, l'unico il cui nome non venga bestemmiato in campo e fuori.
Anche per lui si è celebrato il canto del cigno, tanto più che la menta di Via Capo Peloro ha ceduto ai rigori tardivi del freddo romano.
Ad accompagnare la nota bevanda, cosa c'era? l'arcinoto crostino calabrondujato? no, già in apertura si sparava una cartuccia nuova, e il primo omaggio, alla madre del Coach (che quella sera poteva per altro fare le parole crociate, che era meglio...): una torta rustica alla zucca, ma zucca per modo di dire, perché c'era tutto tranne le aringhe (purtroppo). Vi mostriamo la porzione sopravvisttuta alle possenti fauci di Luca, e solo per creanza.
Si arrivava così con gli animi ritemprati dopo tanti sbraiti in campo, pronti al match clow della serata, le portate siciliane, in onore del Clan più temuto di Roma Est.
Litri di olii di scarto erano stati impiegati per friggere gli ingredienti della pasta alla Norma, servita appunto a norma e regola, con appropriate foglioline di basilico, grattugiata di ricotta salata in ogni piatto, e tutte le minchiatine del caso.
Nessuna forchetta dava il minimo cenno di cedimento.
Era il momento che l'ebbro errante aspettava da due settimane: sull'incauto allungo a fare la scarpetta nel piatto, eseguiva un'improvviso passo double in cucina, dalla quale riusciva con esagerata porzione di caponata.
L'occhio di Fiordello vacillava, ma la mano non recedeva.
dopo una prima porzione timida, al grido di "tengo famiglia" era l'unico ad allungare la mano fino al tris, lasciando Vasco al palo anche sul campo di gioco a lui più congeniale.
Gli stomaci avranno modo di assimilare la botta calorica nei prossimi mesi, e a ripresentarsi alla prima occasione propizia rientrati nelle forme e dimensioni consone a degli spartani, campioni del palloncino etilico. Ad majora.