Fratelli cari, il dovere di cronaca (strana cronaca...) mi ha portato ancora al seguito del Clan. In questa circostanza hanno dovuto capitolare contro i valorosi Teatranti che hanno così urlato al mondo intero la voglia di passare da Municipal almeno a Regional. Questa volta però non mi è facile raccontare la debacle, quantomeno per una questione di pudore…..insomma l’argomento non si presta….più che altro sono questioni intime….sì, non si tratta di dissentire nel senso di esprimere dissenso….insomma, non so come dirlo…. non c’è un problema tattico e non servono consulti tecnici, piuttosto consulti medici e massicce forniture di pannoloni. E’ proprio in questi casi che l’uomo si rende conto dei suoi enormi limiti, che non può essere veramente libero e che i condizionamenti che madre natura impone a ciascuno travolgono prepotentemente i piani di qualsiasi uomo, anche quelli di un brillante e volitivo cervello. Minchiate filosofiche a parte, si potrebbe riassumere dicendo che, come nel famoso Apologo di Menenio Agrippa (personaggio a volte usato per fare rime volgari ma in realtà benemerito del quartiere che ci ospita), le gambe (ma non erano le braccia?) devono supportare l’intestino ma anche l’intestino le gambe! Ecco, non mi fate dire altro…
Alla luce di un curioso quanto imbarazzante siparietto iniziale, decido di intervistare zu Nittu del Clan, e chi meglio di lui può spiegarci cosa è accaduto?
Risposta: dalla prossima partita contro i Blues i giocatori del Clan non butteranno più la palla fuori quando un avversario rimarrà a terra.
D. : Motivo?
R. : Qui si sta esagerando, si è passati dal fallo tattico al fallo di svenimento. Gli avversari sono avvisati, rotolarsi a terra per fermare il gioco contro il Clan sarà inutile perchè i gialli continueranno a giocare.
D. : No, scusi, ma che cacchio sta dicendo? Che c’azzecca - direbbe Di Pietro - con le vostre vicende? Nessuno del Teatro ha mai fatto fermare il gioco, piuttosto voi, semmai… (mi interrompe)
R. : Lasci stare il Molise, qui a Roma dicono “c’entra perché ci cape” mi pare, o tradotto nella mia lingua “ci trase picchì ci trase”…
D. : Continuo a non capire…
R. : Guardi, ne abbiamo parlato anche con i dirigenti e la decisione è maturata non a seguito di uno specifico episodio, ma di un andazzo generale
D. : Ma quali dirigenti, lei è una specie di padre-padrone, non ha dirigenti…
Anche se sono l’inviato al seguito del Clan non posso non ricordare il gran gol messo a segno da Serusuke, il gladiatore dal piede fatato (che dopo la mezzanotte ritorna a banana?): lancio lungo sul quale si avventa con la grazia di Nurejev uccellando con un calibrato piatto destro a scavalcare il Citofono.
Dal vostro inviato Candido è tutto. Baciamo le mani
4 commenti:
devo aspettare Candido, per vedere i meriti riconosciuti senza se e senza ma. mah...
Zu Nittu, già avevo deciso che, in onore del Clan e di come esso ha onorato il torneo, prossimo terzotempo sarà dedicato ai piatti siciliani. Per ora non dico altro, ma se non hai più bisogno di pannolone, potrei addirittura aggiungere un coperto... ne ridiscutiamo
Serusuke s'è ridotto a elemosinà i voti anche dai Coach artrui.
Che brutta fine!
Onoratissimo....
seru se la sta a rischià: se pico sa fà la lasagna e i rigatoni co la pajata, se potrebbe purte ipotizzà lo scambio (ovviamente salvo conguaglio a mezzo fiale blasonate)
certo, un pagellone obiettivo avrebbe dato almeno un voto in meno al coach e più risalto al miracolo calcistico dell'ebbro errante
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