martedì 18 novembre 2008

terzotempo: notiziario gastritico, n.5

Era il terzo tempo che doveva coronare l'ultima partita del quadrangolarino nomentanino, che ha visto il Teatro contendere gagliardamente il primato alla corazzata creativa. La corona c'è stata, ma di crisantemi, sul terzo tempo e relativo notiziario, che ci comunicano sospeso fino a data da definirsi. E se mai riprenderà, sarà con l'arrivo primaverile della nuova bottarga.
Il botto finale è stato degno dei momenti epici che caratterizzano ogni attività dei teatranti, specie delle attività di ganasce.
Per altro, più che cena, una serie di omaggi, un accomiatarsi con stile dai fan e dagli avversari. Il primo omaggio, al Dio Pampero, l'unico il cui nome non venga bestemmiato in campo e fuori.
Anche per lui si è celebrato il canto del cigno, tanto più che la menta di Via Capo Peloro ha ceduto ai rigori tardivi del freddo romano.
Ad accompagnare la nota bevanda, cosa c'era? l'arcinoto crostino calabrondujato? no, già in apertura si sparava una cartuccia nuova, e il primo omaggio, alla madre del Coach (che quella sera poteva per altro fare le parole crociate, che era meglio...): una torta rustica alla zucca, ma zucca per modo di dire, perché c'era tutto tranne le aringhe (purtroppo). Vi mostriamo la porzione sopravvisttuta alle possenti fauci di Luca, e solo per creanza.

Si arrivava così con gli animi ritemprati dopo tanti sbraiti in campo, pronti al match clow della serata, le portate siciliane, in onore del Clan più temuto di Roma Est.
Litri di olii di scarto erano stati impiegati per friggere gli ingredienti della pasta alla Norma, servita appunto a norma e regola, con appropriate foglioline di basilico, grattugiata di ricotta salata in ogni piatto, e tutte le minchiatine del caso.
Nessuna forchetta dava il minimo cenno di cedimento.
Era il momento che l'ebbro errante aspettava da due settimane: sull'incauto allungo a fare la scarpetta nel piatto, eseguiva un'improvviso passo double in cucina, dalla quale riusciva con esagerata porzione di caponata. L'occhio di Fiordello vacillava, ma la mano non recedeva.
dopo una prima porzione timida, al grido di "tengo famiglia" era l'unico ad allungare la mano fino al tris, lasciando Vasco al palo anche sul campo di gioco a lui più congeniale.
Gli stomaci avranno modo di assimilare la botta calorica nei prossimi mesi, e a ripresentarsi alla prima occasione propizia rientrati nelle forme e dimensioni consone a degli spartani, campioni del palloncino etilico. Ad majora.

13 commenti:

The Coach ha detto...

Sono stato il meglio anche al desco, checchè (o checche) ne diciate.
Siete talmente sprofondati nella mediocrità che non riuscite a raggiungere nemmeno con lo sguardo la mia magnificenza!

Serusuke ha detto...

è andato, lo temevo da tempo; ah, la mancanza di fosforo...

il chiosatore ha detto...

La lumachella de la Vanagloria
ch'era strisciata sopra un obbelisco,
guardò la bava e disse: già capisco
che lascerò un'impronta ne la Storia.
Trilussa

plotino ha detto...

seru, me riccomanno a te: nun fa che pe luneddì te scappa quarche cosa de strano (menchemai de bono). Ce conto eh? Ajo&ojo e passa 'a paura

Serusuke ha detto...

pizza molisana, per chi ha pòpio fame. Ma chevvordì, che dovresti da scenne?

The Coach ha detto...

Er Tronista meneghino nun lo volemo.
(P.S. Questo è l'annuncio di arrivo plotinesco più esplicito da eoni!).

plotino ha detto...

strapagato io?
ve farò ricrede a suon di goals come oliveira carvalho

I Belong to Cassoeula

ps: che dite si scenno 'n ciavate sento freddo?

zu Nittu ha detto...

Seru, sono costernato, costipato (seee, magari...)... Non ho letto in tempo il tuo invito, non avevo capito che era per ieri sera... Prometto che al prossimo invito non mancherò! Vero è che ancora non sono perfettamente guarito da allora (a Milano ho rischiato di cagarmi addosso!), la briscola è stata forte, però parliamone. L'importante è che tu non abbia sedie con la seduta in stoffa, insomma...a meno che non siano marroni.
Miii, la pasta alla norma e la caponata... Sto dando le capocciate al muro! Una volta che trovo (tanto) tempo la domenica potrei provare a portarti gli involtini alla messinese, che il padre di zu Piddu fa con ripieno di sottilette (mah...) mentre io con pecorino e caciocavallo, oltre che pomodori, prezzemolo, aglio, pangrattato, olio ed esternamente pangrattato + foglia di alloro e cipolla alternata.
P.s.:un pò di rispetto per il vostro Coach...

The Coach ha detto...

Grazie, Collega.
E dire che ho pure vinto la panchina d'oro...

Serusuke ha detto...

Vedi Zu Nittu, a Vasco non gli puoi porgere un tapin, se no ci si lancia subito, e continua a credere di avere ragione e di poter continuare così. Lo vedrei molto bene sulla panchina, di Villa Celimontana.

zu Nittu ha detto...

Di Villa Celimontana non lo so, ma di Villa Ada con i suoi ragazzini, sicuro già ci sta! E gli racconta: vedete figli miei, una volta eravamo in campo io, Del Piero e Nedved, io dissi al Ceco... nooo, che avete capito... ci vedeva benissimo, era solo dell'Europa dell'Est... Vabbè, insomma, dicevo che dissi a Pavel "dai, passa!" a quel punto partii dalla difesa, mi marcai uno, due, tre, quattro, cinque, sei avversari, il pubblico tutto in piedi, era la finale di Champions, mancavano pochi minuti alla fine e io con una prodezza balistica dai 40 metri....

capitan bebo ha detto...

so' ragazzini, ma mica cojoni!

tornando alle cose serie, cioè il calcio a cinque (no la mano a cinque, che è un'altra cosa), scendendo il meneghin fuggiasco, non sarebbe il caso di invertire il calendario e farlo giocare contro il Clan dei Siciliani, in un epico scontro nord-sud?

The Coach ha detto...

E quelli me diranno: "Chi era Nedved?"... E io conterò fino a 120 poi gli dirò: "uno tra i più grandi della storia".
E loro:"Come Del Piero?"
E io: "Bhè, Alessandro Del Piero è stato uno dei miei idoli"
E loro: "Noi parliamo di Tobias...".

E lì deciderò di morire.