mercoledì 19 dicembre 2007

FESTEGGIATE GENTE!

festeggiate canarini, festeggiate oggi, domani e dopodomani e tutti i giorni fino alla fine del perfido 2007

nel 2008 tornaneranno i lupi...

buon anno, neamici vicini e lontani!

martedì 18 dicembre 2007

'Nnatale, canarini

Siccome per un po' ce li siamo tolti dalle palle, e per fortuna non ci lavoro insieme fino alla vigilia, volevo salutare i finanzierotti tutti, quelli interi, quelli rotti, quelli italiani, quelli napoletani e di altri paesi remoti dell'emisfero australe, ballerine fraciche, sedicenti maghi del pallone, addirittura gli juventini, ringraziandoli per l'impegno con il quale tentano di tenerci in forma, e la costanza con la quale contengono il nostro ego, che altrimenti ci renderebbe pressoché insopportabili. Dall'anno prossimo, le sorti gireranno, i vostri coglioni pure e la finanza perderà la sua creatività, fino al ritorno del mentore Tremonti in cabina di pilotaggio. Ma questa è un'altra storia. Per ora, un grosso augurio di buone feste. Magnate, ingrassate e intorpiditevi di fronte al camino, campioncini d'inverno. Il vostro acerrimo amico, Serusuke

merricristmasèndèppiniuiar

Partita rigorosamente natalizia del Teatro, che domina, ma poi si fa insifonare come al solito. Formazione standard per i Nostri, quindi fortemente rimaneggiata. Chi ha i soliti problemi di peso, chi ha i soliti problemi di piedi, chi ha i soliti problemi di peso e piedi. I loro non si impietosiscono e schiaffano una decina di gol nel gargarozzo del Teatro: c'è chi dice 10 (Bruno) c'è chi dice 11 (Lorenzo), c'è chi dice 12 (il Coach). E comunque so sempre tanti.
4 per i nostri (2 Sergio, Luca e Vasco, che colpisce 2 pali) che non tirano su il morale per niente.
Clamorose le dichiarazioni nello spogliatoio, quando i Nostri, dopo aver fornito la solita prestazione del Cazzo, si beano chi delle proprie capacità atletiche, chi della tecnica ritrovata... Tutti bravi, e anfatti è stata una partita facile, per loro...

Pagellone

Bebo: Corre come un pazzo e si danna l'anima. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo piccolo particolare. 7,5

Leo: Corre come un pazzo e si danna l'anima (come al solito). Il più tecnico del Tatro. Un pò impreciso sottoporta ma dopo una prestazione del genere possiamo anche passare sopra a questo particolare. Bene. 7,5

Luca: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante antibiotici e febbre. Mezzo voto in più perchè vomita a metà partita, dimostrando che la trippa prima del match non è il rinvigorente adatto al calcetto. 8

Sergio: Corre come un pazzo e si danna l'anima nonostante sia notoriamente frocio. Tecnicissimo. Non gli sfugge mai l'uomo, finalmente. Infallibile cecchino. 4 voti in più per torta rustica ai porri e provola affumicata e cotechino con lenticchie (per tacer del panettone con squaglio de cioccolata). 12

Vasco: Si danna l'anima (con la solita sequela di bestemmioni). Corre? Cor cazzo. La vera pippa del dream team (nel senso che ogni squadra sogna di incontrare un team rivale così). 1

P.S.
Buon Hannukah, me stavo a dimenticà (che fa pure rima).

venerdì 14 dicembre 2007

giovedì 13 dicembre 2007

lunedi scorso

Di calcio, calcetto e calciotto non vi parlerò, perché senza di me, l’unico vero Capitano, non si riesce a cavar fuori una partita: e questo la dice lunga…

Era, lunedì scorso, il mio secondo anniversario di nozze, bagnato.
E’ tradizione, oramai, che Giove pluvio palesi la sua forza in questa fausta data: alcuni di voi ricorderanno quale splendida giornata fosse il 10 dicembre 2005, mentre lo scorso anno, per non lasciare spazio a dubbi, io e mia moglie ce ne andammo a Londra, notoriamente città dal clima mite, e lì ci raggiunse com’è ovvio il re degli dei.

Un carissimo amico, del quale nel seguito capirete perché celo l’identità, con gesto davvero gradito, si è fatto in quattro per prenotarmi un tavolo in un buon ristorante, mediante un suo carissimo amico il quale, ovviamente, non fa il ristoratore ma conosce molto bene, diciamo che è un amico, del maitre di questo ristorante: insomma, la solita cosa all’italiana, l’amico dell’amico dell’amico (manca soltanto il “ueh, paisà!”).

Questo il prologo.

Il posticino si trova in una zona facile e veloce da raggiungere, quartiere borghese; arrivo in dieci minuti e, bonus per il ristorante, trovo subito parcheggio. Ha smesso di piovere: miracolo, bonus per Giove pluvio, perché mia moglie ha le scarpe nuove, col tacchetto fine, e l’acqua, oltre alla suola, avrebbe rovinato la serata; invece, fantastico!
Sono un briciolo preoccupato, perché considerato il quartiere, il rischio è di trovarsi in uno di quei posti, sai quei posti, quelli lì…

Apro la porta d’ingresso e, come galateo impone, precedo il coniuge: e faccio bene, perché mi viene immediatamente incontro il solerte maitre, al quale sciorino la mia prenotazione: lui mi dà immediatamente del tu, ho conferma che l’amico dell’amico è veramente amico; si è raccomandato di trattarci bene, dice. Ci accompagna al nostro tavolo e prende in consegna i nostri soprabiti, senza darci la volgare ricevutina con il numerino che ha dato agli altri avventori per lo stesso servizio: noi siamo speciali, ci manda l’amico dell’amico dell’amico…

Mi guardo intorno: l’ambiente, per dirla calcisticamente (è comunque lunedì e io resto sempre il capitano del TM), è liftato, con luci basse, boiserie, tovaglie linde, fiori e candele sul tavolo, musica in sottofondo; pochi clienti, meglio, saremo serviti con più attenzione.

Si parte in quarta: prosecco rosé e cocktail di scampi, all’antipasto ci pensa lui, il maitre, niente crudi per favore, niente primo, ho trentotto anni bisogna tenersi leggeri per migliorare la performance, a seguire un’orata al profumo di agrumi per lei, filetti di spigola ai carciofi per me, scelgo una ribolla gialla del 2003, aromatica e asciutta ma non troppo.
Semplicemente sublime la carta musica, o pane carasau, che ci viene offerta accanto al cestino del pane, condita con un olio fine e odoroso: avrebbe meritato una cena tutta per sé.
Inizia una cavalcata di sapori: spuma di pistacchio con merluzzo, millefoglie di melanzane con tonno, scampi alla catalana, moscardini in frittura, zuppetta di tonno; è finito l’antipasto, per fortuna, insieme a più di metà della bottiglia, ahinoi!
Qualche minuto di riposo e si passa al main course: l’orata è favolosa, la spigola non le è da meno.
Sono immerso nel trascendente, vivo l’estasi della papilla gustativa, sto avendo l’incontro ravvicinato con il penultimo boccone di delizia, ma…. accade qualcosa ….

Mentre la forchetta porta quel frammento di felicità verso la mia bocca, avverto aprirsi la porta d’ingresso del ristorante e, un attimo dopo, sento la voce del mio amico maitre: “Buonasera, Presidente”.

Mi corre un brivido lungo la schiena che arriva fino alla mano; con uno sforzo straordinario riesco a tenerla ferma e a portare a termine l’azione, serro le labbra, mastico con attenzione, senza alzare la testa. Deglutisco. Non posso più rinviare, alzo il capo: avevo avuto anche Giove pluvio dalla mia parte, ma porca miseria!
Non ho il minimo dubbio, è lui, non proprio Lui, ma lui: ma quanti presidenti c’abbiamo in questo paese? ma questo di che cosa è, oppure è stato, presidente? Ah, già! È presidente dei senatori azzurri, lui, Renato Schifani in persona!

Uno come quello, dico io, può presentarsi in un ristorante qualsiasi? Può rovinare così, di punto in bianco, una cena a due persone per bene?

Soprattutto, se il maitre è così in confidenza col Presidente ed è amico dell’amico dell’amico, che razza di amico è il mio amico? che posti frequenta? che gente frequenta?

Con questi dubbi cruciali passo ai dolci: tortino di cioccolato fondente, millefoglie con crema chantilly e frutti di bosco, mini seadas, dolcetti al cocco, ciliegie ricoperte di cioccolato, il tutto bagnato con mirto, limoncello e. volendo, grappa.

Oramai, però, la serata è distrutta, che ricominci a piovere, oppure no, fa lo stesso….

mercoledì 12 dicembre 2007

Undisputed (non come Ricky Hutton, quindi)

Sono già 2 settimane che non perdiamo, e il Teatro mira giustamente a concludere l'anno in bellezza.
La prossima settimana il Capitano dovrebbe riprendere il suo posto (no, non lì un pò più avanti... ecco... lì...) ed il Team tutto italiano (non come i canarini che sò tutti oriundi italo-napoletani) a dettare (la) legge.

Al momento i convocati sarebbero i soliti:
Bebo (C)
Sergio
Vasco
Leo
Luca

Il solito mix di tecnica ed esperienza (e magari uno che corre, ma senza tecnica, e non faccio nomi) che alcuni reputano frusto e superato, ma che funziona sempre (e poi non c'avemo alternative, quelli forti non ci vogliono giocare con noi).

Rimarrebbe da analizzare la questione che il Prof. Em. Calisto Lami-Fava chiama, nel numero scorso di "Medical, psichiatry and sport on tv" della cosiddetta "coach dependency"...
La dipendenza (spiego per i più duri), cioè, di un team dal leader naturale, e che si estrinseca in un particolare frangente: quando al "capo" nasce un figlio/a.
Il Prof. Lami-Fava ha evidenziato, infatti, (e per questo studio ha ricevuto il "golden walrus" dell'università di Palo Alto) come nei membri (che vengono appellati "sub-umani" nel documento scientifico) , all'atto del parto si scateni una morbosa gelosia che li porta a simulare malori e/o a tralasciare l'agone, defilandosi dietro non meglio specificati impegni familiari e/o di lavoro.
Questo comportamento (che evidenzierebbe anche una chiara omosessualità latente) viene per l'appunto definito "coach dependency".
Vi consiglio di procurarvi questa importante pubblicazione; dovrebbe chiarirvi anche i motivi del plebiscito alle primarie del Teatro Municipal, dove il Coach ha ottenuto il giusto consenso, nonostante due piglianc.. membri del nostro team abbiano stretto accordi con il nemico per farsi votare.
Non potendo soprassedere a questo evidente vizio di forma, ho riportato il suffragio verso il suo giusto esito.

venerdì 7 dicembre 2007

Convocazioni e considerazioni

Iniziamo con le convocazioni...
Dato che Bebo ha comunicato la sua indisponibilità, urge rincalzo di qualità: ho chiesto al vecchio zoppo che chiede l'elemosina al semaforo, ma ha detto che lunedì sera ha un appuntamento con il suo consulente finanziario.
Michele non si è ancora fatto sentire (ma voci di corridoio me lo danno ancora in cura).
Al momento saremmo:
Sergio (c).... e non aggiungo altro
Vasco
Leo
Luca
Mr. X (che potrebbe essere un Bebo redivivo, o Ivano, o Umberto, ma mi sa che sarà indisponibile pure lui, o anche il vecchio zoppo, se salta l'impegno con il consulente).

Per quanto riguarda l'umore del blog, mi sembra che il morale dopo la batosta di due settimane fa sia basso (e questo nonostante la confortante vittoria per 3 a 0 a tavolino nel turno successivo).

Mi sembra sempre più chiaro come il nostro amatissimo team sia Coach-Dipendente.

L'assenza forzata del Sommo Stratega, infatti, oltre a portare alla sconfitta più dolorosa della storia teatrale, ha sgonfiato anche i polmoni (mentre le palle erano già state sgonfiate a forza di seghe, maledetti) dei Nostri, che non hanno nemmeno più la forza di urlare sul blog la loro rabbia.

Anche il grintoso Leo è stato ridotto al silenzio dai Canarini Mannari (per quanto mi si dice che in campo ha ripetutamente smoccolato, tentando di emulare il Coach).

Vediamo se la partita di lunedì sarà salvifica (o salvi-fica).

Ci vuole morale, miei sottoposti... Morale e grinta. E se magari se azzeccasse uno stop ogni tanto saremmo competitivi a tutti i livelli.

Coraggio...

lunedì 3 dicembre 2007

Ndò siete?

Appena hanno saputo che il Coach aveva in mente di schierare il top team (Bebo, Vasco, Leo, Luca e Sergio) sti quattro canarini se so dati (adducendo motivazioni der cazzo).
E' facile fà 12 goals al Teatro senza Coach... venite mò...
V'aspetto al centro der campo a petto 'nfori.
Avete ancora mezz'ora de tempo, poi sarete ufficialmente additati al pubblico ludibrio. Qualunque cosa sia.

giovedì 29 novembre 2007

Sveglia!!!


Il Grande Padre del Teatro Municipal grida stentoreo...
12 a 1...
Mi sento come Sacchi che osserva basito le brigate bianconere che stuprano Baresi e C nell'indimenticabile Milan-Juve 1-6.
Ah manica de froci!!! (Poteva mancare???)
Non posso tollerare questo lassismo. Lunedì torno e sistemo le cose.

Ho finito.

lunedì 26 novembre 2007

per voi miscredenti

Questo è un personale e modestissimo presente a chi ancora crede che a football non si possa giocare come a rugby.
Lo so, nun c'entra n cazzo! Vi mollo con il consueto "tanto perdete!", sono certo che non mi smentirete.

venerdì 23 novembre 2007

Pantheon del TM

torna la rubrica che traccia il profilo dei padri nobili del nightmare team

sarebbe banale presentare l'odierno personaggio con una sintetica scheda anagrafica: i più attenti cultori della materia potranno, tra le righe di questo suo scritto (tagliato per esigenze redazionali, vale a dire per evitare la censura di qualche trifolazebedei), carpire l'identità del Nostro

"Il vino che sorride

Io guardo le mie colline e ne sorseggio sovente il vino per non dubitare dei miei maestri. (…) Penso intenerito ai padri ligustini in viaggio verso occidente dalle stesse colline dove ha preso terra Noè, inventore del mosto; ai padri galli con la testa piatta; e alla propaganda romana che vorrebbe darla a intendere sulle esportazioni di viti in Europa. (…)

L'amico oltrepadano di mio padre ha già fatto vendemmia. (…) Tra poco nella sua casa di Canneto mangeremo salame trasudante lievissimo untume da fette precise e compatte; ravioli galleggianti nel brodo che occhieggia verde-oro grasso di cappone e biancostato; manzo brasato odoroso di aglio e di tenere cipolline; grana di Lodi con la goccia; uva verderea; dolce di pasta frolla. Sotto di noi, al ritorno, le rade luci della sera tremolanti nella pianura che ormai biancheggia di nebbia. E là prima solenne inciuccatura con gli anziani: ho dunque avuto un'altra promozione. (...)
Quando emigri, hai spesso nostalgia di mandorlati pieni rotondi, dai quali ti risvegli senz'aver cerchi alla testa; di moscati con pane e salame che anticipano la scoperta più raffinata ma piuttosto facile dei Sauternes con i patés. Se rientri al paese dirimpetto alle colline, idealizzi a tua volta il vin finu di Zeno Bergamaschi e Pipìn Brambilla, che è così pieno da allagarti le papille con strane sensazioni di acini vellutati di cera.(…)

Orgoglio d'un uomo è bere e capire sempre quel che si faccia, non solo bevendo. Prima attraversi a nuoto il Po traditore e la tribù ti promuove a vir in potenza. Ma sarai vero uomo se saprai bere mantenendo costantemente il cervello a pelo di brentina. Gino Agnelli, poeta, ti insegna a tradurre il pavese in italiano esaurendo poderosi "volumi" di Redavalle. Alla terza damigiana ci sarebbe già l'editore. Puoi anche dispensare consigli, allora. Maneggia la bottiglia con la circospezione di chi sposti un bucchero prezioso. Investi il cameriere con i tuoi stessi quarti di nobiltà ma troppo ignorante per sapere che una bottiglia di vino non è un'aranciata né una birra; che non si versa facendola glugluare, ma lentamente, così che non abbiano a sollevarsi le feci posate sul fondo. Impedisci a chiunque di riempirti il bicchiere rimasto a mezzo dopo l'ultima mescita: non vale dire che, tanto, è lo stesso vino: ogni bottiglia infatti ha una sua anima. Da come tratta la bottiglia, prima e durante la mescita, induci la cultura enoica del tuo ospite. Molta gente crede che bastino i quattrini per bere bene: si può bere anche male con vino ottimo, benché sia assiomatico e inevitabile il bere male con vino cattivo.

Risiedi a lungo in Francia e scopri l'organizzazione, la quale non può essere inciviltà. (…) Essi fanno il vino con una tecnica insigne: spinta all'eccesso, lo priva tuttavia del suo carattere più sincero. Quando la tecnica di vinificazione è eccessiva, hai l'impressione, bevendo, di baciare una donna troppo truccata: sempre donna è, ma forse andrebbe meglio al naturale. Comunque, non esageriamo: una Venere priva di tecnica e di pulizia può disgustarti, così come ti può attirare una racchietta che almeno sia brava e pulita.

Impari in Francia che il sommelier è un'istituzione in decadenza ma ancora viva. (…) Scopri che cambiar vino non è un pericolo, bensì una necessità se non proprio un dovere. (…) Si cambia qualità di vino per ogni cibo: agli antipasti, bianco secco freddo; per certi patés (terrines maison) buono anche il bianco con una vena di dolce, come l'hanno i bordolesi. E qui ricordo con orgoglio pane, salame e moscato delle mie colline (…).

Sul pesce e sui frutti di mare, ancora bianco. Sulle rane -piatto forte pavese- bianco secco se sono fritte, barbacarlo o barbera se sono in guazzetto. Sulle lumache alla bourguignonne, nessuno ti vieta di preferire il rosso allo chablis o al pouilly; sulle lumache in guazzetto, come si fanno da noi, lascia dire i cerebrali e bevi rosso: polenta e vino bianco sono di accostamento difficile, a meno che non si tratti di Cinque Terre (…).

Sulla carne, vino rosso e mai freddo. Qualcuno ostenta di pasteggiare a champagne: se ti accorgi che lo fa per strabiliare, digli che sa di turacciolo: non si merita altro.

Non ti formalizzare ai nomi né alle etichette: meglio un onesto plebeo di un nobile degenerato. Così, non spasimare sugli anni di cantina: certe solenni sturate sanno di liturgia e meritano rispetto: ma il vino, come le donne, è buono all'età giusta.

I francesi parlano di parfum per i bianchi e di bouquet per i rossi. Non siamo tanto pignoli: diciamo che un vino è profumato, che ha un aroma, se ce l'ha. I cugini dicono anche chaud d'un vino forte, alto di gradazione; complet di un vino che ha tutti i requisiti del suo standard; dur di un vino duro, senza velluto, che manca di moelleux, di morbidezza; enveloppé, involuto, per dire che scappa in bocca, non ha corpo, non è rotondo né pieno; frais, cioè fresco, quando vi è armonia fra tenore alcolico, acidità ed estratto (componenti tannici, salini, sospensioni fecali ecc.); fruité, d'un vino che sa veramente di uva; sec. secco, detto dei bianchi; vert, acerbo, che allega i denti.

Noi definiamo i vini con gli stessi aggettivi e con qualche altro, come pulito, fluido, liscio, razzente, amaro, abboccato, vivo, molle, spento, maturo, giusto, focoso, vellutato, denso, pesante, dotato anzi affetto di retrogusti, compatto, sincero...

Si capisce che si può bere anche senz'avere precisa cognizione di tutto questo: ma allora non si ha nemmeno il merito degli animali, che si dissetano bevendo gratuita acqua. E chi beve per mero vizio di gola o con fini distorti, subito lo vedi: gluglueggia con l'epiglottide come le bottiglie mal inclinate alla mescita: per delicato e nobile che sia, il vino se lo pompa come un oscena, birra: e si nutre di quello come potrebbe un amante della poesia mandando a memoria una composizione in lingua sconosciuta: i soli suoni non bastano: e così le sorsate.

Il vino va odorato con un lieve moto circolare del bicchiere, che lo arrubini e appanni prima di ricomporsi. Poi lo si accosta lentamente alle labbra e si alza in modo che la lingua ne sia ragionevolmente bagnata: papille gustative, terminazioni nervose delle gengive e delle guance, palato, retrobocca danno la misura del gusto, dell'acidità, del vigore e di tutte le doti o difetti che ho enumerato più sopra. Ma quando si sia definita la classe del vino, allora non bisogna indugiare troppo. Le ingenue ragazzole che centellinano sorso a sorso lo champagne, trattenendolo in bocca al punto da annegare le papille, quelle sono le più facili a perdere la tramontana. Il bere deve essere lento e continuo, quasi a formare sulla minor porzione di lingua un ruscelletto fluido e costante: meno si spande per la bocca e meno i vino ubriaca. Per contro, i bevitori ingordi si sborniano grossolanamente; ubriacarsi è quasi sempre disdicevole; inebbriarsi può essere bello ma è ben presto vietato agli abitudinari; bere, senza affogare il cervello è piacere sottile e raro, da veri specialisti.

Tutto questo ho imparato girando il mondo e soltanto il mio fegato può trovarci a ridire. (…).

Riconosco ad esempio che molte nostre vigne potrebbero dare di meglio: però in materia di rossi. I nostri bianchi sono qui per essere provati: in Italia hanno forse raggiunto lo standard più alto. (…)

Sul rosso ho idee altrettanto perentorie: si faccia migliore il buono e si lasci correre in pipeline verso Milano il rozzo pinard di coloro che, poveracci, bevono anche per nutrirsi. (…)

I francesi, che hanno saputo organizzarsi prima, impongono l'appellation controlée ai vini di certa classe. E tutto il resto chiamano genericamente pinard o beaujolais, che da noi, in Lombardia, sarebbe il nostrano o addirittura il "trani". Anche dei nostri vini dovremmo controllare il tono e la marca, e andarne a cercare i nomi antichi, senza più ricorrere a prestiti artificiosi. L'abbiano portata i migratori del cielo o della terra, la vite cresceva da noi otto secoli prima che i romani si affacciassero in Val Padana. Se può bastare questo a darci il diritto di essere noi stessi vediamo di non regalare nulla a nessuno, magari illudendoci di prendergli qualcosa!


pensate sia necessario aggiungere altro?

mercoledì 21 novembre 2007

ANNUNCIO VOBIS...

...Gaudium Magnum: habemus Biancam.
Dalle 12.07 di oggi abbiamo una nuova supporter al seguito dei teatranti.
Ecco il suo primo saluto agli avversari di una vita...!
auguri coach
auguri Michela
auguri Gaia
che Amidi vi protegga sempre






martedì 20 novembre 2007

sono fiero di voi


ma sta creatura? Siccome che drento a sta casa so sempre l'urtimo a sape le cose ner caso n cui fosse nata je faccio li mijori auguri de benvenuto

Bilancio (quasi) in pareggio

La giornata di ieri ha già detto quasi tutto a quasi tutti. Per la noia dei meneghini e il conforto delle ballerine assenti, una rapida sintesi, ma veramente sintetica
Cielo sereno, terreno umido, i canarini si presentano nella gabbia per il mach di Vale tudo pronti a non fare prigionieri, e a rifarsi dell’ultima cocente sconfitta. Il risultato finale li vede prevalere di misura, una misura minima, accresciuta dalla capacità che tutti, dal loro vate Tremonti in poi, gli riconoscono:

infatti, i giocolieri dei numeri riescono a metà gara a trasformare un pericoloso 5-2 in un creativo 6-2, fingendo di non sentire le pacate proteste degli avversari. Il risultato, complice il loro conterraneo Amidi, li vede prevalere 8-6 (ossia 7-6). Ricontate quanti gol ha fatto ognuno di voi, e scoprirete il punteggio reale.
Grazie anche agli schemi lungamente
studiati (v. grafico) il Teatro riesce a prendere tutti i pali disponibili,
ma recupera un inizio di tracollo, e conclude con orgoglio, cipiglio e Moretti (a tavola).
pagellino:
Bebo: ritrova lo smalto, lo mette sulle unghie del piede sinistro,
e con quello insacca un paio di palle da capitano. Volute o fortuite,
fanno punteggio. Il più lucido. 7-
Leo: viene caricato fin troppo dal coach, e si mette all’opera.
Si sente in dovere di sopperire anche ai moccoli del taiboxato, e inveisce per una buona mezz’ora all’indirizzo dell’unico altro macinatore di chilometri. Ciò nonostante la sua prestazione è superiore alla media. Un punto in meno per i due gol divorati sotto porta. Un punto in più per le parate di grande importanza nel turno tra i pali (vedi? Tutto noto, e non tralascio). 7-
Luca: ordinato come sempre, ha l’impressione di correre e quella di stancarsi (forse si stanca davvero). Anche lui si impegna a massacrare di urla Sergio, ma da fermo. L’assenza del coach si sente, ma due coach ad interim sono troppo. Forse stanno cercando di provocare la prima madonna ufficiale dal vice capitano, ma le cronache non la registrano ancora. Recupera con la mortadella quello che non ha fatto in campo. 6 ½
Sergio: consapevole del peso della formazione avversaria, si erge a diga insieme a Leo, si erge ad attaccante insieme a Bebo, si erge a centrale insieme a Ivano, è talmente erto che pare alto come Lorenzo. Nella prima metà di gara tutto il gioco del teatro passa per i suoi piedi, e con questo ho detto tutto. I rimbrotti insensati dei due coach gli fanno venire ancora più sangue al cervello, e finisce a inseguire palle ovunque, specie dove fa meno danni. Grande saggezza nel togliersi dai coglioni quando serve. Non gli possiamo dare 7 perché, per la foga di stringere sulle caviglie dell’airone, se lo perde due volte, che il rapace monetizza. 8
Ivano: tra poche ore l’unico teatrante incinto, fa la differenza specie quando si mette dietro, da dove sembra un incrociatore: chiude su tutti e bombarda da lontano. Non è fortunato: sulle sue bordate da fuori, trova un paio di parate casuali, nessun rimpallo fortunato, e tanti bei pali (segue il grafico alla lettera). 9-
Terzo tempo in massa: ultimo (?) mojito - mortazza ai ferri – penne/ricotta/pomodori/olive/basilico - ciambellone caldo al frutto dell’ammore.
AUGURI VASCOOOOOOOO!!!!

lunedì 19 novembre 2007

Amarcord e froc... omosessualità latente

In questo numero dell'Amarcord analizziamo un lato scottante del Teatro che è comune ad altri Team (vgs Manchester City) e che ha rappresentato una piaga mai purtroppo stroncata: i piglianculo.
Fossero almeno capaci de giocà a calcetto...

Tutto nasce da un'innocente pagellone del Coach susseguente ad una partita (persa) contro dei finanzierotti non meglio specificati (si parla di due non meglio identificati Tafuri e Piddiu)...


The Coach
Tue, 20 Jun 2006 10:11:16


A grande richiesta ritorna il
PAGELLONE
iniziamo dalle note liete:

Leo: Dispiace ripetere sempre i soliti commenti, ma è quello che almeno ci mette un pò più di cuore. Tecnicamente inenarrabile, getta però il cuore oltre l'ostacolo (e spesso il pallone nei campi adiacenti). Purtroppo non basta per la sufficienza. 5

Vasco: Chiacchiera troppo, ma lo fa con il giusto spirito di cooperazione e/o indirizzo. Si vede chiaramente che le condizioni sono quelle che sono (viene da una settimana di cagotto), ma fa comunque troppo poco ed è patetico nei turni in porta. 4

Ivano: La differenza con gli altri teatranti c'è e si vede tutta. Scatena con Tafuri una sfida all'Ok Corral che meriterebbe altri palcoscenici, corre per tutta la (lunga) partita (ricordiamo che abbiamo giocato per circa 80 minuti) ma è stranamente impreciso, specie alla fine nelle conclusioni, oltre a macchiarsi di 2 disimpegni difensivi errati, mentre è in porta, su Piddiu (!!!!) che ci costano 2 goal. 6,5 (ma da lui ci si aspetterebbe un pò di più)

Serusuke: un fenomeno. Regge la squadra sulla linea di galleggiamento con le sue sole mano. Amministra e amminestra fascia e centrocampo con aperture fulminee e precise come traccianti. Spezza la manovra avversaria e riparte. Perfetto negli stop (quando tenta di eseguirli), ma è pressoché perfetto anche nelle giocate di prima. Un campione ritrovato. 4

Bebo: dall'alto della sua classe decide giustamente che a calcetto si può giocare anche da fermi. Il coach, sentitamente, ringrazia. 4

Nonostante tutto a 10 minuti dalla fine eravamo in vantaggio... Avessimo giocato come al solito un'ora avremmo vinto. E' in-cre-di-bi-le!!!!


Bebo
mercoledì 21 giugno 2006 12.01.18


attendo di vedere i risultati dell'ufficio indagini circa questo linciaggio morale cui ormai da troppo tempo sono sottoposto
per tale motivo, da oggi entrerò in silenzio stampa riguardo qualsiasi commento al pagellone: d'altro canto l'annebbiamento in campo dell'umbro-toscano-marchisciano non poteva non avere ripercussioni sulla sua percezione della realtà
come altri prima di me, pago le mie esternazioni sulle collusioni di potere, sui vari paragoni tra l'umbrotoscanomarchisciano e lo storico trifolacoglioni Benny, mentre alcuni, asserviti moralmente e materialmente (leggi leo, costretto a farsi accompagnare in macchina), non osano ribellarsi, oppure altri godono del fascino machista del cinghialesco giocatore in costume (e qui nemmeno devo dire di chi parlo...)
ma io andrò avanti per la mia strada (magari piano...) nella consapevolezza di essere indispensabile a questa squadra (sennò vince e nun ce vole più giocà nessuno contro)


The Coach
Data e ora imprecisate


Clamorosa dimenticanza!!!
Mi ero ripromesso di tenerne conto in fase di commento alla prestazione, ma, purtroppo, i molti impegni di lavoro mi hanno fatto obliare l'inobliabile.
Fortunatamente (o sfortunatamente) la comunicazione, quanto mai (in)opportuna, del CapitAno, mi ha riportato alla memoria viva una scena raccapricciante: Bebo e Serusuke che, mano nella mano, accedono allo spogliatoio del coach dopo essersi detersi (forse vicendevolmente) il (poco) sudore (nota per gli assenti: hanno fatto la doccia in un altro spogliatoio) e dichiarano in maniera quanto mai innocentesca che non verranno a mangiare la pizza con la squadra, spaccando di fatto in due il team (manco fossimo l'Inter). Non solo: la tenuta che sfoggiavano richiamava prepotentemente alla mente il gay pride gianduiotto, con quei jeans al ginocchio che mettevano in risalto le linee del polpaccetto.
Mi riservo pertanto di ritoccare il voto dei due luxuriosi inserendo il fattore G, che ha valore 0,5.
Per ottenere quindi il voto dei summensionati basta quindi prendere il voto X (che è comunque lo stesso per entrambi) e moltiplicarlo per il fattore G.
Non bastano 2 tempi per prendere l'insufficienza.
Per gli altri tutto permane immoto.
Giustizia è fatta.
V.


Serusuke
mercoledì 21 giugno 2006 17.06.27


Bene, al ritocco del pagellone prendiamo atto che il colluso e omofobico coach ha ritrovato la sua verve, smarrita per 48 ore dalle parti della Prenestina, e questo gli permette di moltiplicare il suo personale voto di un fattore GG (0,05). L'ironia che oggi gli fa guadagnare stima e amicizia non basta comunque a togliergli la corona, lo scettro e la medaglia di Gran Berciatore Cacacazzo, in grado di sfinire avversari e sopratutto onesti gregari, la cui voglia di buttare il cuore oltre l'ostacolo (si, mettiamocela questa metafora Pizzuliana!), la fiducia nel talvolta indispensabile tocco di prima (vietato anche al portiere dal cerbero umbrotosco) crolla miseramente lasciando sgomento il povero Ivano. Se da piu' parti e' sorto un nostalgico richiamo alla figura di Benny, la questione e' seria. Con meta' delle energie spese a bestemmiare (in modo per altro articolato e creativo), il terribile pungolo avversario verdevestito sarebbe stato ridotto a vittima sacrificale dal sedicente malaticcio.
Avrei voluto spezzare, per una volta, una lancia a favore del miglior Bebo del 2006 (e' tutto dire, lo so, ma questo e'), ma il suo ritorno all'allusione a presunte tendenze sessuali dei compagni, oltre a rivelarlo ufficialmente frocio mancato, non mi permettono di toglierlo dalla graticola.
Ci auguriamo di riverificare forma fisica, tecnica, fair play e killer istinct lunedi. Comunicare per tempo conferma incontro e convocati, please.


Bebo
mercoledì 21 giugno 2006


ho sempre sostenuto che la famiglia rovina l'infante e con il glabro serusuke la tesi non si smentisce: tutti quegli studiosi di materie psi in casa e altri influenti personaggi (che ora in casa non stanno più, aggiungerei per fortuna, ma l'Amico serusuke potrebbe dolersene) che parlano di "dinamiche", "intelligenza emotiva", ecc. ecc., hanno plagiato l'asburgico, oserei "il teutonico" o addirittura "lo spartano", Serusuke (stavolta maiuscolo...), impicciandogli la testa con quarantamila cazzate appunto psi (e qui chi vuole intendere anche craxiane è libero di farlo), diffuse da sessuofobici universalmente riconosciuti.
il ragionamento degli illustri pensatori è questo (semplificandolo in modo che sia comprensibile al povero serusuke-minuscolo):
ti piace dare il culo? allora sei omosessuale
non ti piace dare il culo? stai dicendo una bugia, dentro di te ti piacerebbe ma non osi ammetterlo, dunque sei omosessuale
semplice!
comunque, a volte ho pensato di essere omosessuale, poi le tette della prima che è passata mi ci hanno fatto ripensare
dedico a Serusuke questo aforisma di autore sconosciuto (ma sicuramente un grande filosofo): "penso e ripenso, nel mio pensar m'impazzo, quand'ho pensato tanto, non c'ho capito un cazzo!"

venerdì 16 novembre 2007

Convocazioni pre-parto

No, duri... Non è che parto e me ne vado (anche se molti della Finanza Creativa ci hanno sperato)... E' che questa è l'ultima convocazione prima della nascita della mia secondogenita ancora innomata, e che mi costringerà (forse) a saltare un terzo tempo.
Ma bando alle ciance, che questi sono CAZZI MIEI...

Stante la perdurante indisponibilità di Michele, congiunta a quella (fresca fresca) di Leo, ci troviamo in forte difficoltà. Speriamo di recuperare Luca (che, comunque, per ora convoco).

Ecco i "Fab Five"

Bebo (C) (Cazz, ma questo non manca mai?)
Vasco
Sergio
Luca

Forse Ivano? mò lo contatto poi ve faccio sapere...
Certo, se ogni tanto mettesse la faccia il Profugo Meneghino...

giovedì 15 novembre 2007

Pantheon del TM

continua la rubrica così desiderata dai nostri appassionati frequentatori, con il ritratto di una grande personalità calcistica, di quelle che non ha ceduto alle lusinghe dell'apparire...

Nome: Gerd Müller
Data di nascita: 3 novembre 1945
Luogo di nascita: Nördlingen, Germania
Altezza: 174 cm
Peso: 74 kg
Ruolo: attaccante

Der Bomber

"Una partita di calcio è tutt'altro che facile, i gol non si segnano mai comodamente"
(titolo del singolo che Gerd Müller incise nel suo tentativo di sfondare nella musica pop)

Il nome Gerhard "Gerd" Müller è tuttora sinonimo di attaccante modello per eccellenza e gli incredibili record di "Der Bomber" rimangono a tutt'oggi imbattuti. Il centravanti del Bayern Monaco e della Germania segnò 365 gol in 427 presenze nella Bundesliga e 68 gol in 62 presenze internazionali, primati che nessun altro giocatore è mai riuscito a battere.

Quando Müller venne ingaggiato dalla squadra di seconda divisione del Bayern Monaco, nel 1964, l'allenatore Zlatko "Tschik" Cajkovski all'inizio rideva della strana costituzione dell'attaccante, lanciandogli frecciatine del tipo: "Cosa dovrei fare con un sollevatore di pesi?" Di fatto, le corte gambe di Müller su di un tronco piuttosto tozzo e con cosce massicce da 64 centimetri di circonferenza, gli davano un aspetto da sollevatore di pesi dell'Europa dell'Est. Il piccolo e tarchiato attaccante, che iniziò la carriera all'età di nove anni nella sua città natale di Nördlingen, progredì passando per numerose squadre junior, fino alla più importante compagine giovanile del TSV Nördlingen. Nel 1962/63 segnò la cifra incredibile di 180 gol, attribuendo la sua forza all'insalata di patate della madre.

Con Cajkovski, Müller fu costretto a rimanere in panchina per dieci partite, prima che l'allenatore mettesse il giovane attaccante in squadra. Al suo debutto in campionato, nell'ottobre del 1964, Müller segnò due volte contro il Friburgo. Cajkovski iniziò addirittura a riferirsi a lui in modo più affettuoso, definendolo il "piccolo e grasso Müller".

Nel 1965, Müller, Sepp Maier e Franz Beckenbauer, il trio che avrebbe poi portato il Bayern alla fama mondiale, guidarono la squadra alla promozione in Bundesliga. La squadra di Monaco di Baviera vinse la sua prima Coppa dei Campioni nel 1967, per poi ripetere l'esperienza tre volte di fila dal 1974 al 1976, coronando tutta questa serie di successi con un trionfo in Coppa Intercontinentale. Senza Gerd Müller quell'epoca gloriosa sarebbe stata inconcepibile. Müller fu capocannoniere della squadra ogni anno, dal 1964/65 al 1977/78, e per sette volte della Bundesliga (1967, 1969, 1970, 1972, 1973, 1974, 1978). Nel 1971/72 mise a segno 40 gol, una soglia che nessun altro giocatore ha mai raggiunto da allora. Il bomber festeggiò la vittoria nel Campionato Europeo nel 1972 dopo il successo della Germania Ovest sull'Unione Sovietica in finale, per poi realizzare l'incredibile e decisivo gol nell'atto conclusivo di Germania 1974 contro l'Olanda.

Müller ricorda: "Rainer Bonhof entra in area palla al piede. Corro in avanti con due olandesi alle calcagna, poi freno, perché il passaggio è arretrato. La palla rimbalza sul mio piede sinistro, io mi piego e mi volto leggermente ed improvvisamente è dentro", si illumina, ricreando la scena svoltasi al 43' nell'Olympiastadion di Monaco di Baviera.

Müller annunciò il suo ritiro dal calcio internazionale dopo essere diventato Campione del Mondo all'età di 28 anni. Voci di corridoio dissero che ciò fu dovuto al fatto che le mogli dei calciatori non erano state invitate al banchetto tenutosi dopo la finale del Mondiale.

Nel 1979 Müller accettò un ricco contratto per giocare negli Stati Uniti. Vedendo spegnersi la sua carriera di calciatore, Müller entrò in una profonda crisi. Il passaggio dalle vette della popolarità alla vita di tutti i giorni non fu facile per lui. Oltre all'occasionale firma di autografi o incontri tra celebrità, Müller non sapeva come occupare il tempo, a parte stare seduto per ore davanti alla televisione o discutere con la moglie. Beveva sempre di più.

In occasione del quarantesimo anniversario della Bundesliga, nell'agosto del 2003, Müller venne celebrato come personalità di spicco nella storia della Bundesliga. Gli oltre mille invitati al Coloneum di Colonia si alzarono in piedi e applaudirono per rendere omaggio a colui che ha contribuito in modo così determinante alla storia del calcio tedesco. L'onorificenza ricevuta si trova fianco a fianco con molti altri riconoscimenti accumulati nel corso della carriera. Nel 1967, all'età di 21 anni, venne nominato "Miglior giocatore tedesco dell'anno" per poi riconquistare il titolo due anni dopo. Nel 1970 fu il primo tedesco a vincere il Pallone d'Oro, dopo la vittoria della Scarpa d'Oro per il Mondiale del 1970. Un'ulteriore prova del suo status è data dalle tre presenze nel Top 11 della FIFA (1971, 1972, 1973) e una nel Top 11 dell'UEFA (1973). Oltre ai trofei sportivi, Müller ricevette l'Alloro d'Argento nel 1967 e la Croce Federale al Merito nel 1977.

Ed oggi, finalmente, può entrare di diritto nel Pantheon del TM!

mercoledì 14 novembre 2007

Bollettino medico

Risulta chiaro a tutti come la sconfitta bruci terribilmente ai Canarini, che difatti si rifugiano sull'Aventino dopo la prova di forza del Teatro, nella notte di lunedì scorso.
Le voci su una possibile sconfitta accomodata stile Cameroun 82 vengono spazzate via sia dal livore dipinto sul viso degli sconfitti, sia dai risultati drammatici (nonchè ortopedici) del match.
In qualità di Coach, mi sono sentito in dovere di contattare telefonicamente il Capitano del fiero team giallo-verde, Carla Fracci, per sincerarmi delle sue condizioni.
Nel ringraziare Me, e con me tutto il Teatro Municipal, per l'attenzione dimostrata mi ha comunicato che al pronto soccorso gli hanno riscontrato una distorsione, con 5 gg. di riposo medico a letto, nonchè 1 mese di astinenza dal calcetto (vgs. foto allegata).



Detto questo non posso che cantare a squarciagola, con tutto il coro teatrale: "Salta con noi, magico Antero!!!"
Dolce è il sapore del Bombolone della Vittoria!!!

martedì 13 novembre 2007

V for Vasco (o, se volete, Vendetta)

La mano pesante del Teatro si è abbattutta senza pietà sui poveri Canarini, iersera, in quel della Prenestina (vicino al deposito de l'atac... dopo il distributore, no ala prima, ala seconda, che quella è contromano... C'hai presente?).
Non poteva passare sotto traccia la batosta inflitta della Finanza Creativa la settimana scorsa ad un Teatro in condizioni di forma aberranti, e non potevano i legittimi e riconosciuti leader di questo prestigioso Team lasciare che il labaro bianconeruto assaporasse ancora una volta il gusto aspro della polvere...
La cena di sabato sera a base di estrogeni e le indicazioni tattiche del Coach, unite al carisma di un Capitano quanto mai caricato nello spronare i Teatranti accorsi in quel di Capo Peloro, hanno fatto il miracolo... Quelli e i rientri di Leo, con l'aggiunta di Umberto, al posto di Luca (che doveva assolutamente rifiatare, per riproporsi al top della forma la prossima settimana) e di un Andrea opacizzato dalla prole (che a breve questo destino tocchi anche a qualcun altro?)...

Un Teatro pregno di motivazioni, quindi, quello che ha affrontato e schiantato una Finanza Creativa presentatasi con una formazione di tutto rispetto: Antero (C), Luca (Coach), Lorenzo (con una caviglia in disordine, a onor del vero), Vincenzo O'Rey e Gigi "er metronomo", sono elementi tra i più affidabili della compagine giallo-verde.
La differenza, come sempre a questi livelli, l'ha fatta la motivazione...

Pronti via e Leo insifona dalla brevissima distanza un pallone respinto del portiere su tiro di Sergio. Qualche cazzata difensiva palesa la grinta del Coach che non lascia passare nulla, distribuendo reprimenda a destra e a manca.
Nonostante la Sua guida ferma, il Teatro incassa il pareggio su percussione laterale del Metronomo, che sfrutta un rimpallo su Leo e insacca all'incrocio.
Ma da questo momento la partita, virtualmente, finisce.
Il Teatro mostra tutte le sue doti e poche pecche, segnando a rotazione praticamente con tutti gli effettivi in sequenza (Bebo con parabola liftata, Vasco su assist del Capitano, Sergio su assist del Coach, ancora Sergio che intercetta un pallone a centrocampo e con un pallonetto maligno insacca nella porta vuota e, infine, Vasco al termine di un'azione stile "Olanda di Cruijff", con tutti gli effettivi PORTIERE COMPRESO, che toccano il pallone in velocità).
Sbigottiti da questa dimostrazione di soverchiante potenza, i Canarini si sfaldano: in rapida successione fanno harakiri Carla Fracica (che dimostra la sua fragilità) e Vincenzo Masaniello, che abbandonano la pugna, lasciando a Vasco l'onere della maglia scura, per la sgambata finale che niente ha da aggiungere ad una soirée da Teatro d'annata, con i Teatranti che dimostrano voglia di strafare imbastendo una cagnara (sedata con un colpo di pistola dal Coach) con i pischelli che devono giocare il turno successivo sul Centrale del TTT, a ulteriore conferma che le energie psico-fisiche non si erano ancora esaurite.

PAGELLONE

Bebo (c): segna un gran gol con un pallonetto liftato che sorprende un Metronomo intento forse a fare un crucintarsio... Dimostra grinta, abnegazione e applicazione agli schemi, guidando alla vittoria il Suo Team. 7

Vasco: inizia titubante per un problema ai legamenti che lo convince ad indossare il tutore di Sergio. Dopo un inizio stentato in cui si mangia un gol clamoroso, capisce che la via non è quella giusta, si strappa di dosso i ferri ed inizia a spingere da par suo: doppietta ed assist il suo bottino. 7

Leo: Si sentiva, come no, la mancanza di questo mastino del centrocampo. Offre il suo costante contributo di grinta e tenacia. Segna il gol d'apertura da rapace dell'area di rigore e non si risparmia fino al trionfo finale. 7

Sergio: Compie le solite cazzate d'avvio, poi ingrana la seconda (non gli si può chiedere di più) e si mette in riga, mettendo a referto la doppietta, un passaggio eccellente per Bebo che cincischia e se lo magna, una buona disposizione e una frittata di cipolle di alta qualità che gli regala la palma di migliore. 7+

Umberto: il "Philip Mexes etero" dimostra tutto il suo valore ergendo una diga di fronte al portiere, su cui si infrangono i sogni dei Canarini di uscire per l'ennesima volta indenni dal TTT Coloseum. I piedi sono quello che sono, e, di conseguenza, perfetti per integrarsi nelle trame tattiche del Teatro. 7

a froci!













avete perso pure a 'sto ggiro!

lunedì 12 novembre 2007

Convocazioni del 12.11.2007

Poche ciance: c'è un affronto da lavare col sangue...
(certo che ogni settimana me tocca scrive la stessa cosa)
Quindi convocazioni e, soprattutto, grinta e voglia di vincere che manco Maicol Gei Focs nella mise da lupo mannaro.

Ecco i fortunati convocati dal Coach:
Bebo (C)
Vasco
Leo
Sergio
Umberto

vae victis
The Coach

venerdì 9 novembre 2007

Pantheon del TM

con questo post si inaugura una nuova rubrica del più fico blog del ventiduesimo secolo (chi vivrà vedrà)

come il PD, anche il TM, ha il suo pantheon, che rappresenta i simboli, le idee, i punti di riferimento della vita quotidiana del nightmare team amatriciano.

e non si poteva non iniziare con l'icona fondamentale......

"Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e macchine veloci... Tutti gli altri li ho sperperati."

Il Belfast City Airport è stato rinominato alla memoria di George Best, leggenda del calcio di Belfast. Il nuovo nome è stato svelato durante la cerimonia in cui i familiari del calciatore e gli amici di sempre si sono incontrati presso l'aeroporto il 22 maggio 2006, giorno in cui Best avrebbe compiuto 60 anni. La famiglia di Best ha ammesso che questo è stato il più importante riconoscimento alla memoria che avrebbero potuto dedicare al genio del calcio.

Nel marzo 2006, Flybe, il maggiore operatore dell'aeroporto, ha chiamato un aereo The George Best. Questo mezzo speciale, un Q400 con l'effigie del giocatore, è stato utilizzato dalla famiglia Best per gli spostamenti verso Manchester in occasione delle cerimonie alla sua memoria.

Nel centro di Belfast sarà realizzata anche una statua in suo onore, mentre all'Old Trafford, stadio del Manchester United, sono al vaglio diverse proposte per commemorare uno dei suoi più grandi campioni.

Dal 27 novembre 2006, due giorni dopo il primo anniversario della sua morte, l'Ulster Bank ha diffuso circa un milione di banconote da 5 Sterline nel Nord Irlanda e nella zone di Manchester recanti la sua effige.

è necessario spiegare perché è nel Pantheon del TM?

Sodali del TM! ora e sempre AVANTI!

giovedì 8 novembre 2007

Sic transit gloria mundi...(?)

Questa è l'unica frase latina che si adatta alla perfezione alla parabola teatrale. Da irrisori ad irrisi... Sembra ieri che Bebo "doppiopassava" Benny, Pico e i ragazzi del calcetto; che Sergio arava la fascia come un Lamborghini con aratro annesso; che Vasco umiliava fisicamente gli avversari; che Leo dribblava... ah, no, Leo non dribblava nemmeno prima.... Però azzannava senza pietà le caviglie... Bhè, in effetti azzanna tuttora.... Bisogna ammettere che Leo è più o meno allo stesso livello di un lustro fa: sono gli altri che sono implosi.
E' pur vero che questa inizialmente tanto bistratta compagine giallo-verde è forse la più forte con la quale ci siamo confrontati (forse solo Albero e i suoi bravi erano su questo livello fisico e tecnico, ma erano più disordinati).
Ormai sembra che la china (o anche il FerroChina, viste le performance alcooliche dei nostri, che sono rimasta l'unica cosa rilevante da noi prodotta) che il Teatro sta percorrendo sia quella finale.
Sembra quasi che vi sia rassegnazione nei muscoli arrugginiti e nelle menti offuscate dei Teatranti che si impegnano il minimo indispensabile sul campo, per poi infilare le gambe ancora fresche sotto il tavolo di via Capo Peloro, dove gli addominali sblusati dei Nostri Campioni vengono sottoposti, finalmente, ad uno sforzo degno della loro antica e quasi dimenticata storia passata.
Ma è veramente così?
Siamo definitivamente pronti per passare dal calcetto giocato a quello chiacchierato?
Non esiste in noi nemmeno più una scintilla di quella fiamma che ardeva sfrontata e che inceneriva, che annichiliva, chi si opponeva al nostro fraseggio?
IO NON CI CREDO!!!
Io non voglio credere che i sogni debbano per forza finire all'alba.
Siamo ancora giovani (Sergio a parte) e forti. Abbiamo dalla nostra un Coach sapiente che può guidare il Team verso nuovi orizzonti: verso un gioco nuovo (non un nuovo sport), verso una rivoluzione tattica che possa mettere in difficoltà questi ragazzi che si credono ormai invincibili, ma che, come l'inter, non hanno nel DNA la GLORIA BIANCONERA.
Al nostro Capitano la fascia e, con essa, l'onere di spingere questa compagine alla ricerca di nuovi stimoli, di quella luce che brillava e che ora sonnecchia come brace sotto la cenere. Ma c'è, lo giuro, e presto la vittoria tornerà ad arriderci.
A noi il compito di rialzare la testa.
AVANTI, COMPAGNI TEATRANTI... CHE LA FORZA SIA CON NOI

mercoledì 7 novembre 2007

rebus sic stantibus

[7.72] Quibus rebus cognitis ex perfugis et captivis, Caesar haec genera munitionis instituit. Fossam pedum viginti directis lateribus duxit, ut eius fossae solum tantundem pateret quantum summae fossae labra distarent. Reliquas omnes munitiones ab ea fossa pedes quadringentos reduxit, [id] hoc consilio, quoniam tantum esset necessario spatium complexus, nec facile totum corpus corona militum cingeretur, ne de improviso aut noctu ad munitiones hostium multitudo advolaret aut interdiu tela in nostros operi destinatos conicere possent. Hoc intermisso spatio duas fossas quindecim pedes latas, eadem altitudine perduxit, quarum interiorem campestribus ac demissis locis aqua ex flumine derivata complevit. Post eas aggerem ac vallum duodecim pedum exstruxit. Huic loricam pinnasque adiecit grandibus cervis eminentibus ad commissuras pluteorum atque aggeris, qui ascensum hostium tardarent, et turres toto opere circumdedit, quae pedes LXXX inter se distarent.
7.73] Erat eodem tempore et materiari et frumentari et tantas munitiones fieri necesse deminutis nostris copiis quae longius ab castris progrediebantur: ac non numquam opera nostra Galli temptare atque eruptionem ex oppido pluribus portis summa vi facere conabantur. Quare ad haec rursus opera addendum Caesar putavit, quo minore numero militum munitiones defendi possent. Itaque truncis arborum aut admodum firmis ramis abscisis atque horum delibratis ac praeacutis cacuminibus perpetuae fossae quinos pedes altae ducebantur. Huc illi stipites demissi et ab infimo revincti, ne revelli possent, ab ramis eminebant. Quini erant ordines coniuncti inter se atque implicati; quo qui intraverant, se ipsi acutissimis vallis induebant. Hos cippos appellabant. Ante quos obliquis ordinibus in quincuncem dispositis scrobes tres in altitudinem pedes fodiebantur paulatim angustiore ad infimum fastigio. Huc teretes stipites feminis crassitudine ab summo praeacuti et praeusti demittebantur, ita ut non amplius digitis quattuor ex terra eminerent; simul confirmandi et stabiliendi causa singuli ab infimo solo pedes terra exculcabantur, reliqua pars scrobis ad occultandas insidias viminibus ac virgultis integebatur. Huius generis octoni ordines ducti ternos inter se pedes distabant. Id ex similitudine floris lilium appellabant. Ante haec taleae pedem longae ferreis hamis infixis totae in terram infodiebantur mediocribusque intermissis spatiis omnibus locis disserebantur; quos stimulos nominabant.

7.74] His rebus perfectis regiones secutus quam potuit aequissimas pro loci natura quattuordecim milia passuum complexus pares eiusdem generis munitiones, diversas ab his, contra exteriorem hostem perfecit, ut ne magna quidem multitudine, si ita accidat, munitionum praesidia circumfundi possent; ac ne cum periculo ex castris egredi cogatur, dierum triginta pabulum frumentumque habere omnes convectum iubet.

quando l'avremo tradotto, vinceremo: considerato che l'unico del TM che conosce il latino (ah, ah, ah) è il cuoco, stamo freschi....

guai ai vinti!

brenno-bruno e i suoi galli hanno fatto il sacco: senza mancare di rispetto all'avversario, hanno affondato il pedale dell'acceleratore, come si conviene a una compagine leale

onore ai vincitori della battaglia!

guai ai vinti!

è la peggiore sconfitta che il TM abbia mai subito, resterà una macchia indelebile nella storia del team, 18-4... sembrava di vedere gli all-blacks contro l'italietta....

non voglio cercare ragioni a questa clamorosa debacle (giocare il martedi, invertire il campo di gioco, il pallone supertele al posto dell'ordinario pallone a rimbalzo controllato, l'ultimo sequestro di una grossa partita di droga a parte della Gdf, i funghi allucinogeni mangiati a casa Levi-Pagnacco il giorno prima, il fuso orario di bebo tornato stremato dalla trasferta nelle terre dell'est, il fioretto - non bestemmiare - del coach in vista del parto di Biancamina, ecc.) , MA, c'è un MA...

tito livio ci racconta il sacco di roma, datato nel 390 a.c.: cosa fu dei galli nei secoli a venire? come finì la battaglia di alesia del 52 a.c.? che fine fece vertingetorige? cosa fu l'umiliazione subita dai Romani in confronto alla magnificenza dell'Impero? e, infine, come è finita l'ultima finale mondiale?

anche hitler, dopo i bombardamenti di londra, pensava che ormai l'inghilterra sarebbe definitivamente capitolata, MA churchill e gli inglesi resistettero nei loro rifugi e la fine della storia la conosciamo tutti

ecco, è questo il momento che sta vivendo il TM: bruttissimo, tremendo, MA è l'eterna lotta del Bene contro il Male e non possiamo tirarci indietro davanti alla Storia!

haddavenì baffone!

Parola del Capitano

bella seratina tra amici

Bella, bellissima giornata ieri sul cielo di Roma, una mite temperatura lasciava immaginare di essere ancora una volta tornati all’estate, l’ideale per una serata tra amici, con una buona cena dopo la partita di canasta. Il tempo si è guastato un po’ all’imBRUNire, e il noioso verso di CICALA ha fatto perdere un po’ del fascino alla stellata novembrina. La partita si è svolta in modo ordinato, le carte – e i cartoni – sono venute giù sul tavolo verde, che ricordava i campetti dei bimbi che giocano con la palla. Il primo a tentare l’affondo era Vasco, che regalava un momentaneo vantaggio alla sua squadra. Finora si era giocato senza MACCHIA, gli animi non erano ancora al MASSIMO. Poi, complice il cambio di mazzo, l’inerzia della partita girava. Il mazzo lo facevano sempre gli stessi, prendendo tutte le palle, pardon, picche. Luca non si avvedeva che era cambiata briscola, adesso erano gli AIRONI, pardon, i quadri a regnare, quadri da incorniciare, usando tutti i margini della rete, pardon, della tela; e di briscole ne prendeva tante, insieme a Sergio; la coppia in difesa si trovava peggio di quando, in vantaggio, poteva condurre la mano. Nemmeno con il cambio alla poltrona, con Andrea che sostituiva Luca, sembrava giovare molto; in difesa si continuava a ballare, sembrava un assolo della etoile nazionale, la CARLA FRACCI che ancora ci invidiano in tutto il mondo. Finalmente un sussulto d’orgoglio: Bebo si siede al tavolo verde e… no, dove vai, la cena è per dopo capitano, finiamo la partita! Buona la cena, ottima come sempre, tre portate di qualità, anzi quattro, con il doppio dessert. Certo, meglio sarebbe stato concludere con una bella fanciulla a contare le stelle cadenti. Ma ci eravamo già stancati abbastanza a contare i punti del mazzo, due, mi pare, o diciotto forse, via siamo lì. Per la prossima settimana, però, non contate sulla rivincita: non veniamo mica dalla montagna del SAPONARO.

Paginetta delle pagelline:
Leo: Ancora una volta, anzi per la prima, migliore in campo. Fa sempre la cosa giusta; sentendo aria di tempesta, si rifugia per tempo nel chianti, a brindare alla facciaccia nostra. Darà BATTAGLIA la prossima volta. 8
Ivano: si impegna, ma le figure non le vuole fare, e le scarta pure se sono del seme che regna. Ormai tiene famiglia, e non rischia l’infortunio. 7
Prof: be’, qualcosina di più ce lo aspettavamo, uomo d’arte e di scienza ormai gioca solo con le lombarde (le carte, dico). Ma il suo silenzio degli ultimi giorni va premiato. 7=
Umberto: convocato all’ultimo momento, sostiene di avere un tavolo di bridge sull’Aurelia, e non si presenta. Gli diamo la sufficienza sulla fiducia, e per la partita di asso piglia tutto della semana scorsa. 6
E basta. Cosa? Erano solo in quattro? E perché quanti ne avete visti voi? E in quanti si gioca la canasta? Aho, ma se manco sai le regole, vattele a rivedé: http://www.canasta.net/

lunedì 5 novembre 2007

furore!

i canarini potranno vincere ancora mille battaglie, ma perderanno la guerra!

già alcuni di loro hanno rinunciato a confrontarsi con la gloriosa compagine del TM: dove sono finiti? pavide ombre dei guerrieri che furono, al primo accenno di panza post-matrimoniale hanno lasciato il campo di battaglia!

e così sarà nel futuro: non curanti del tempo che passa, i novelli dorian gray del TM vedranno invecchiare le loro figurine, ma continueranno imperituri ad opporsi al Potere costituito dei canarini, sgherri al soldo di Moggi e Giraudo, ormai burattinai dei campi di periferia

come spiegare altrimenti la lunga serie di sconfitte, casualmente interrotta in rare occasioni, del TM nell'anno e mezzo appena trascorso? guarda caso, dallo scoppio di calciopoli in poi, i canarini hanno cominciato a vincere!

ma torneranno, prestissimo, i tempi in cui questi uccelletti paglierini beccheranno: già si vede come moggi ha ricominciato, nell'ombra, a gestire il campionato di serie A.....

FURORE!

Edizione straordinaria

Mi collego e vi posto soltanto per confermare che, come disposto dal prefetto Serra in collaborazione con il capo della polizia Manganelli (nomen omen) stasera non si terrà la partità precedentemente prevista tra Teatro Municipal e Finanza Creativa, che, per ragioni di ordine pubblico, è stata spostata a domani, stessa ora stesso campo.

I convocati sono:

Bebo (C)
Vasco
Sergiao e suo Cognato (ma Cognato sarà un nome??? Bah...)
Luca

Hasta Luego...

...e intermerda...

mercoledì 31 ottobre 2007

BASTA

No al complotto plutonippogiudaicomossessuale
No al complotto secessionista umbrotoscomarchigiano

Basta coi sondaggi di chic-boxer (ossia indossatori di eleganti mutande...) al soldo dei generali speciali!

le persone serie, come prodi, continuano a portare avanti la loro linea anche con il favore dei sondaggi al 22%: da quando in qua i Capitani sono popolari? il loro compito è di tenere unita la squadra, in campo come e soprattutto intorno alla mensa!

e questo senza curarsi dei vili e puerili attacchi alla propria persona, orditi con la complicità di untuosi spacciatori di farmaci e l'omertà, se non la connivenza, di minoranze etniche e religiose, che soltanto l'astiosità nei confronti delle razze superiori unisce!

è ancora soltanto mercoledi, le ferite dell’ultima battaglia spurgano ancora (mai risotto fu così indigesto…), ma bisogna guardare avanti, al sol dell’avvenire, alle vittorie che aspettano di essere vissute, per dare l’esempio ai giovani virgulti che, soltanto da poco, hanno iniziato a comprendere il significato profondo celato nelle radici della storia del Teatro Municipal, quando ancora nemmeno si appellava in tale modo

considerata l’importanza fatale del momento, il Capitano ritiene necessaria una pausa di riflessione fino alle ore 6 del mattino di lunedì prossimo, per temprare il corpo, soprattutto le strutture cavernose interne, con un ritiro in quelle terre dalle quali partirono i crociati per difendere le proprie radici culturali: colà, il Capitano visiterà i luoghi della famosa disfida del Fieramosca, per caricarsi dell’energia vitale dei cavalieri ed essere pronto a battersi

Chi pensa di non essere all’altezza del compito affidato dal destino, si faccia da parte, vada a farsi picchiare da qualche donnicciola, si rifugi nelle proprie arti, se ne resti davanti ai fornelli, legga le favole ai propri bambini, ma non indossi la maglia del TM

e ricordate
DALLA BATTAGLIA SI PUO’ TORNARE SOLTANTO IN DUE MODI: CON LA TESTA DEL NEMICO O SENZA LA PROPRIA

Parola del Capitano

Amarcord : Calciomercato e Calciopoli

Ormai sembra tutto passato, il calcio è stato ripulito(?), ma, tempo fa, l'ombra lunga del Ferroviere si è abbattuta anche sul Teatro. Il vostro Coach si riferisce alla torrida estate del 2005, quando Rossi era ancora il Pablito nazionale che ci aveva fatto trionfare in Spagna, e non quel travet mandato da moratti per operare un killeraggio sulla squadra più prestigiosa del mondo (dopo il Teatro Municipal). Da notare alcune chicche, come l'accenno ad un non meglio precisato Pigna(!) che in quel periodo avrebbe partecipato alle tournèe estive del Teatro in Cina e a Singapore, i primi segnali di un allontanamento di Plotino dallo Starting Five e le anticipazioni di Farsopoli, con le presunte intromissioni di Moggi nel mercato di rafforzamento del Vostro Team preferito. Tutto questo a dimostrare che, anche d'estate, i Nostri non c'hanno un cazzo da fare


Tradimento!!!
Plotino
domenica 10 luglio 2005 22.52.02


Compagni
avevamo notato tutti qualcosa di strano. Qualcuno, ultimamente, non era più lo stesso. Non parlo di chi ha preferito cambiar pannolini piuttosto che "misurarsi" virilmente sul campo o di chi, peggio ancora, ha dedicato il proprio tempo all'infame calcio a otto: la loro condotta si commenta da sola. Parlo invece d'un uomo, d'un combattente, il cui nome era legione.
Certi silenzi non erano certo passati inosservati, men che meno battute come "no regà, stasera gnente pizza che domani me devo arzà presto", o "devo telà, c'ho na cazzo de tavola che me sta ffa diventà scemo". E che dire delle scene pietose cui s'è dovuto assistere le poche volte che lo si smuoveva dalla ridicola routine stile "sisport". Ho ancora impressa nella memoria la volta in cui alla Piazzetta ebbe il coraggio di ordinare una marinara senz'aglio e una Tourtel.
Insomma, senza troppi di parole, che da un po' di tempo in qua Leo non fosse più il gagliardo lottatore d'un tempo l'avevamo capito un po' tutti (salvo forse Serusuke che però è giustificato), e il fatto d'aver acquistato un paio di parastinchi era solo il più trascurabile degli indizi.
Di seguito i nostri dubbi troveranno il loro doloroso perché.
Al grido "Leo puttana l'hai fatto per la grana!" un afflitto Plotino vi saluta


> Benfica: vicino all'acquisto di Leo
>
> Il Benfica ha firmato un accordo di principio con il difensore brasiliano del
> Santos, Leo, per il trasferimento al club portoghese. Lo ha riferito l'agente
> del giocatore precisando che 'esiste un accordo di principio, ma devono ancora
> essere definiti alcuni dettagli. Le possibilita' che vada al Benfica sono
> comunque molto grandi e se tutto va come previsto Leo potrebbe essere a
> Lisbona gia' venerdi'. Aspettiamo che il presidente del Santos torni in
> Brasile per chiudere la questione'.

> Domenica, 10 luglio @ 15:27:00 CEST



Re: Tradimento!!!
Serusuke
lunedì 11 luglio 2005 10.08.12


Vedi Bebo, io ho capito dall'anno scorso che la societa' ha investito sugli uomini sbagliati, puntando sui nomi di blasone e non su giocatori da dirozzare, ma di sicura affidabilita' e grande generosita' in campo. Questo vi ha portato a una stagione incerta, con gli appuntamenti che saltavano, i parenti da una parte, il Bebo ballerino dall'altra, adesso le rivelazioni su Leo, insomma, una serie di svarioni degni del peggior Baldini. A questo punto non posso garantire che per la prossima stagione il mio cartellino sia ancora disponibile. Ma se vi impegnaste, io fino al 1° agosto sono a Roma, se ci siete si potrebbe organizzare un'ultima di campionato a fine mese (fino al 20 il mio campionato prosegue regolare il mercoledi). Magari con pizza finale in piazzetta, anche se lo spettacolo non e' piu' all'altezza della stagione passata.
a presto, il buon Serusuke




Re: Tradimento!!!
Bebo
lunedì 11 luglio 2005 14.20.44



Qui si stanno facendo troppi discorsi campati in aria.

Ho il cartellino del giocatore Leo in cassaforte, con un contratto fino al 2008, con opzione per il 2009 e da qui non si muove.
Ho parlato con lui e mi ha garantito che a Roma sta bene: gli piacciono il clima e i supplì. Mi ha anche riferito che ha avuto un momento di appannamento dovuto al rapimento del fratello, ma ora che la vicenda si è risolta con l'arresto di tal Parente, tutto tornerà alla normalità.
Sono i soliti giochi dei procuratori, ma il Teatro è una società solida che non ha problemi di fidejussioni.
Per quanto riguarda la forma fisica gli ho affiancato il Pigna, il Ventrone de noantri, che gli farà ritrovare lo smalto. E per il prossimo anno siamo a posto, sulla fascia siamo coperti.
Ho sentito dell'offerta di Serusuke... Capiamoci, Serusuke è un gran giocatore, ma il costo del suo cartellino è esagerato. Devo già ritoccare il contratto di Bebo, dopo la grande stagione passata, che mi costa una tombola, e non credo che si potrà fare. Se si apriranno spiragli noi saremo pronti a farci avanti, ma per ora siamo a posto così.

Saluti

Luciano Moggi




Moggi vattene!!!
Plotino
martedì 12 luglio 2005 16.30.55


Luciano alle tue bugie ormai non crediamo più. Sappiamo fin troppo bene a chi veramente giova la cessione di Leo. Con una sola mossa infatti riesci ad ottenere una consistente plusvalenza, “liberi” Miguel e allontani quello che con una vergognosa campagna diffamatoria hai definito “un elemento pericoloso per la quiete dello spogliatoio” ma che invece è pericoloso solo per i tuoi sporchi interessi. Che dire poi della quota che l’agente intascherà dalla sua cessione? E chi è l’agente di Leo? guarda caso tuo figlio Alessandro. Se come hai fatto altrove (Napoli, Torino, Juventus) credi di poter fare anche qui terra bruciata sbagli di grosso: Il Teatro Municipal non è il Circo a Vapore!! Stampatelo bene in testa. Attento Luciano, non fare cazzate: per Leo siamo pronti a tutto e la città è con noi.
CRPR (Comitato per il Reintegro dei Prodi in Rosa)



Dimenticavamo...
Plotino
Inviato: mercoledì 13 luglio 2005 15.05.47


... Cazzata più grossa e per te fatale sarebbe portare al Teatro quel
ronzino di Sergiao detto pure "bbono pe' l'ammazzatora". Te lo ripetiamo:
Leo non si muove dal Teatro; questa è la volontà del giocatore, questa è la
volontà di Roma, queste le nostre ultime parole.
CRPR



Re: Dimenticavamo...
Serusuke
giovedì 14 luglio 2005 10.18.08


Sono il procuratore di Sergio. Credo che non meritiate nemmeno di avere un contatto diretto con il giocatore (per altro a parametro zero, altro che ingaggi depaperoniani sperperati per il sopravvalutato sovrappeso Robertigno), che per la prossima stagione sta valutando seriamente di andare a giocare a Dubai insieme a Batistuta. Non vi rivolgete dunque da questa parte per rimpinguare la rosa all'ultimo minuto. Ogni ulteriore tentativo di abboccamento sarebbe assolutamente inutile.


Italia: Plotino rescinde il contratto con il Teatro
Plotino
Lunedì, 18 luglio 2005 @ 18:05:00 CEST


Via libera per l'approdo di Plotino all'Atletico Parente. Secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal buen retiro di Via Salaria, il forte centrale della nazionale argentina avrebbe rescisso il contratto che lo legava al Teatro fino al 2008.
La conferma è arrivata dal legale del giocatore, George Sadoun. Plotino è stato cercato da Atletico, Betis Albero, oltre che da Pico&Benny e i ragazzi del calcetto che potrebbero ora ingaggiarlo a costo zero anche se non è da escludere un ricorso alla Fifa da parte del Teatro. Subito dopo che le agenzie hanno battuto la notizia Plotino ha ammesso: "Non ne potevo più di aspettare Bebo da Cisalfa"



Plotino-PSG: Contatto!
Plotino
venerdì 2 settembre 2005 15.30.00


Il mercato si è da poco chiuso ma una clamorosa voce ha preso a circolare.
Pare infatti che il centrale difensivo del Teatro, Plotino, sia stato avvicinato da emissari del PSG. La nostra fonte ha rivelato che l'arrivo del giocatore a Parigi è previsto per lunedì prossimo e che sia già stato effettuato un primo sondaggio immobiliare nelle zona III e IV (Temple-Marais). Il test contro i Michael's Desperates (che poi sarebbero diventati gli "MP3" e si sarebbero opposti, senza successo, peraltro, al Teatro in qualche circostanza) potrebbe fornire una conferma indiretta a tale voce: difficile che Plotino venga schierato se la garà venisse giocata prima del 13.



Una nuova stagione si apre
Leo
venerdì 2 settembre 2005 16.47.28


Avvistato lungo i navigli meneghini nello straziante finale Agostano il redivivo terzino del glorioso TEATRO MUNICIPAL Sor Leòn Analcool do Sbattimentu!!INCREDIBILE!!
Non crediamo a tanta fortuna!Dopo un'estate al ritmo di noiosi colpi al ventre molle del calcio nostrano abbiamo finalmente il nostro scoop!La maronna del Varriale ci assiste!
Superiamo a stento il nutrito e terrificante servizio d'ordine composto da un gruppo di giovani bohèmienne ed un assonnato cane beagle ...
"Lèon!Una dichiarazione!Siamo de IL PALLONE ROTONDO, il rotocalco di calcio,pizze(ortolana e contadina sopratutto),birre (meno Nanni e più Moretti) e amenità socioculturalpolitique...
Abbiamo saputo che hai firmato per altri due anni con il glorioso TEATRO MUNICIPAL.
A che punto è la preparazione?
Leòn:"Ottima direi!!Ho avuto in prestito un labrador bianco che mi ha permesso di importunare le donzelle dei parchi romani, ho disputato partite di meta-calcio e calcetto-off che mi hanno aiutato a ritrovare il fiuto della caviglia avversaria,ho perfezionato la mia scivolata disossante,ho dato fuoco a mezza umbria e al campidanese sardo e intensificato la mia preparazione atletica e tattica con PES4 e GTA San Andreas...più di questo sinceramente non potevo osare...
IL PALLONE ROTONDO:"Molti pensano che ti sei ammosciato da quando ti sei fatto vedere nella rutilante movida romana(il bar del sole) con in mano il succo di pompelmo...reggerai ancora il TERZO TEMPO?
Leòn:"Ci tengo ancora una volta a sottolineare:TRA ME ED IL SUCCO DI POMPELMO C'E' SOLO UNA BELLA AMICIZIA.nient'altro!!!"
IL PALLONE ROTONDO:"E le voci che riguardano un tuo presunto SBENDAGGIO GASTRICO per poter affrontare le fatiche terzotempistiche della stagione che sta iniziando?"
Leòn:"No comment..."
Senz'altro aggiungere ci dribbla(un inaspettato quanto inedito gesto tecnico) e si allontana scortato dal suo strano entourage.
Al cronista interdetto non rimane che osservare questo incredibile atleta sul viale del tramonto che si allontana appunto sul suddetto viale ,incontro al destino cinico e baro( con un malinconico arpeggio dei Metallica in sottofondo - Nothing else matter) ed una immutata fiducia nell'animo umano...dissolvenza in nero,scorrano i titoli di coda...

martedì 30 ottobre 2007

PORCA EVA - EVA GRAN PORCA


ANSA: La tifoseria del Teatro Municipal ha chiesto un incontro con la dirigenza della squadra per avere assicurazioni in merito alla politica adottata. Lo sciopero della curva si protrarrà fin quando i rappresentanti non riterranno di avere assicurazioni in merito alle scelte tecniche, alla preparazione atletica e psicologica della squadra, a eventuali passaggi di testimoni sulla panchina.

La giornata di ieri ha lasciato una sensazione di esasperazione negli animi di tutti, e i giocatori sono usciti da un pertugio nella rete di cinta del Tortretteste, per non provocare oltremodo gli animi più focosi degli ultras. L’ultima partita di ottobre, nonostante la pretattica accurata, si è risolta con una debacle che ha visto salvarsi a malapena il terzo tempo, unico momento in cui i ranghi – e le ganasce – si sono serrati.
La formazione dava naturalmente da pensare, perché oltre che operaia, era priva di attaccanti: l’unico convocato, Bebo, è arrivato in tempo per farsi la doccia. Si contava sull’innesto difensivo, il pastore tedesco di sostanza, che non ha però potuto arginare per tutta la partita i finanzierotti, ringalluzziti dalla facilità con cui, a partire dal quindicesimo minuto, arrivavano davanti al portiere avversario in superiorità numerica.
Il punteggio finale parrebbe quasi una sconfitta di misura (8-5), ma il risultato è stato in bilico fin quando Amidi urlato "Sola, in campo!". In rigoroso ordine alfabetico possiamo valutare:
Bebo: ancora l’ombra del rapace d’area, ha giocato (?) una partita attendistica: attendeva di sapere che prevedeva il menù e che la birra si freddasse. Voto severo perché da lui ci aspettiamo che prenda in mano la squadra. 4,5.
Bedo: Partita sufficiente, se avesse avuto qualcuno su cui disimpegnare avrebbe figurato ancora meglio, ma non ha trovato supporto. In osservanza don i principi del pacifismo cosmico, non tira una mina nemmeno sotto tortura, e in questa compagine non se lo può permettere. 6
Leo: stantuffa dall’inizio a buona parte della gara, poi, come l’unto di Dio, si sente investito dai numi del compito di spronare la squadra e, come il coach, disperde energie in grandinate bestemmie. Recupera nel finale quando annuncia un turno di riposo. 6.
Luca: anche questa settimana il più efficace della squadra, l’uomo su cui si è costretti a contare in mancanza di alternative. Il guaio è quando risulta anche uno dei più dinamici del teatro, come questa sera. 6,5.
Sergio: il terreno viscidino di questa sera è il più odiato dal PietroMicca nostrano. E si vede. Due corsette e riesce a stiracchiarsi una coscia, che lo costringerà a trotterellare per il resto della gara. Non se ne accorge nessuno. Considerato il risotto allo zafferano (prima delle TRE pietanze), strapperebbe la sufficienza. Ma il modo perentorio in cui agguanta taglio per Antero, e poi glielo serve con tanto di salsina agrodolce per un tiro facile-facile ha devastato gli animi de li mortacci di tutti. E nelle massime divisioni questi errori si pagano. 5=
Vascao: un coach che manda allo sbando la propria squadra per andare a prendere cartoni da una donna, cozza, e che neppure gliela dà, rimane un esempio per tutti: UN SE NE PO’ PIU’. Gli viene consigliato di non togliersi la conchiglia almeno per tutta la settimana. Sono stati organizzati un paio di pulmann di tifosi che andranno ad accamparsi sotto la casa di Pieve fino a lunedì prossimo. Si salva da un ignomingnoso 2 in pagella con il tempo record in cui giunge al terzo tempo, per il materiale didattico multimediale che fornisce ai compagni e per le bombe. 3.
Ora inizia il lavoro per ritrovare stimoli, spunti atletici e condizione psicofisica nel giro di una settimana. Runza sugaminchia! (sic)

lunedì 29 ottobre 2007

tanto perdete.
eppoi, "A Vasco, te sei fatto puro la maja dell'Inte!"
Ho dato un'occhiata alla Hall of inFame, quanno c'è da ride fateme 'n segno

lunedì di gloria

Lunedì di gloria, quello che aspetta teatrante e teatrale compagine.
Lunedì di lutto, quello che colpirà la caserma di nuovo salario.
Il confronto è alle porte, la cura della preparazione evidente.

MAI prendere per colpo di sonno l'atteggiamento del capitano; si tratta di attento studio della strategia sul plastico del campo di battaglia.
MAI ritenere gli occhi del coach arrossati dall'alcool: sono iniettati di sangue.

Che i finanzierotti abbiano violato la privacy del blog avversario, dove sperano di trovare indicazioni utili sulle tattiche nemiche, non fa che creare nuovi stimoli ai gladiatorii gladiatori.
Le provocazioni dei sedicenti mastini non possono che buttare nuova benzina sul fuoco, ma benché travestiti,
i cani sono solo una parte dei canarini , e sarà bello farne un sol boccone. Ecco il pepe, condiamo gli spiedi...



Convocazioni... ed esclusioni

Stante la persistente indisponibilità del giovane virgulto Michele The Butcher, che marca visita (anche se voci parlano di un suo trasferimento punitivo nel Teatro B dopo alcune dichiarazioni di fuoco rilasciate alla gazzetta dopo l'ennesima esclusione), e considerando che il Coach non ha ancora terminato la riabilitazione a San Patrignano, il Teatro si trova in difficoltà per raggiungere il numero magico (5) per la partita di stasera.
Al momento i partenti sicuri sono i soliti:

Bebo (C)
Sergio (F)
Leo
Luca

Ci si chiede chi sia il quinto, anche se il Coach ha fatto capire che in caso di indisponibilità di Ivano e del resto delle riserve, smetterà temporaneamente di intrecciare canestri di vimini per guidare il Teatro all'ennesima, ignominiosa, sconfitta.

The Coach

venerdì 26 ottobre 2007

Evidentemente, la giovane età di Serusuke non
gli permetteva di individuare con certezza nomignoli sorti
in epoche troppo distanti dal presente, che poi è l'unica cosa che
conta.

Ma il sospetto che i canarini svolazzassero per il blog pronti ricoprire di guano interventi di cui non capivano nemmeno il senso (senza il traduttore) era così forte che già nell'epica precedente c'era una minuscola provocazione ("per alcuni si gioca alla PES in caserma"). Mai esca fu armata meglio su un amo: ci saremmo aspettati di dover scrivere qualcosa di più diretto, che so, che la prossima gara mi in-saponaro' mani e piedi con bagno schiuma partenopeo; non c'è stato bisogno!


Meraviglia della natura, degli organismi oligosinattici, con circuiti binari:
pallone-calcio
lavoro-malattia
caserma-pornazzo (qui si sdoppia, c'è appunto anche casema-PES)

Fieri di aver stanato gli infiltrati,


ci limitiamo a riportare in anteprima esclusiva un'immagine raccapricciante di lunedì prossimo,
che ritrae i sedicenti aironi e la fine che
li attende. Povero Amidi, torchiato duro dalla LIPU e dal WWF; costretto a fare gli straordinari per pulire il campo; a buttare nel secchione carni fritte che nemmeno lui si azzarda ad assaggiare...
E' questo il lavoro che sosteniamo ci vengano a
rubare in casa?

giovedì 25 ottobre 2007

MAI A RIPOSO???

MAI a riposo!

Per alcuni mercoledì si va a ballare
Per alcuni mercoledì gioca 'a lazio
Per alcuni c'è l'isola dei famosi
Per alcuni si gioca alla PES in caserma

Per altri riprende l'opera di edificazione. Così come il vallo di Adriano non è stato costruito lavorando solo di lunedì, la scultura di un fisico scultoreo e marziale ha bisogno di lavoro costante, applicazione, cura dei particolari.

Il circolo sportivo Aurelio ha visto una nuova battaglia sul campo combattuta dal nipponico teantrante, sceso a dar manforte al biondo Unno Umberto, per arginare le orde di barbari pallonari del sud, e ristabilire una pax cittadina, che si estenda da Boccea a TorTretteste. L'abnegazione dava i suoi frutti: il campo si intrideva di sangue delle caviglie avversarie, ma gli arti del Pietro Micca nostrale rimanevano miracolosamente attaccati al busto.
L'area di rigore diventava presto la sua aiola privata, dalla quale si sganciava per infinite sgroppate in supporto di centrocampo e attacco. Usciti dall'arena, i compagni lo riempivano di sinceri complimenti (nessuno si aspettava che arrivasse alla fine dell'incontro), gli chiedevano autografi per le mogli, e qualcuno arrivava a domandargli se aveva un passato da mezzofondista...(vero: non ho parole!) Il petto gonfio di orgoglio aveva un sussulto, ma nulla traspariva dal suo volto e dalle parole: "ho fatto solo il mio dovere", ebbe a dire, seguendo l'esempio del saggio Fiordello der Prenestino.
Diverse spettatrici gli hanno lanciato le mutandine con su scritto il numero di telefono con il rossetto. Solo il riconoscente unno si era accorto però del crock secco come legna da camino che si era udito in campo, dopo l'ennesimo intervento da tergo inflittogli nel momento di estrema difesa del pallone; e notava preoccupato il cigolio sospetto che proveniva dalla settima lombare del compagno. Riusciva così a trascinarlo fino al motorino, accenderlo e aprirgli il gas, legando con i lacci dello scarpino il manubrio in direzione del tunnel Giovanni XXIII. E' quanto bastava al nostro, tanto da lì è tutta dritta e in discesa. Lunedì gli stinchi della Finanza Creativa avranno modo di verificare i miracolosi tempi di recupero di questo virgulto della primavera over forties.

mercoledì 24 ottobre 2007

Amarcord: Miracolo Bebo

L'anno scorso, di questi tempi (lunedì 25 settembre 2006), si svolse una partita storica del Teatro, incorniciata dalla prestazione del Nostro Capitano, nonchè funestata dall'infortunio a Sergiao. Grazie alla cronaca fredda e priva di retorica del Coach proviamo a rivivere quel momento esaltante della nostra squadra preferita...

Implacabile come una mannaia con la sveglia e l'orologio avanti (e la suoneria alta), ecco che arriva il PAGELLONE....

Ma prima:

Ore 21

Stadio Three Heads Tower

Teatro Municipal - Finanza Creativa 2 - 3

Paganti: 0

Passanti: Pochi

Condizioni metereologiche avverse, tendenti all'avversissimo....

(E così il pedantissimo prof è contento).

...E via alle cose serie...

.....

Quando Massimo Macchia si chinò, la fronte madida di acqua e sudore, a raccogliere la sfera, che ancora scottava, dal fondo della rete, un pensiero sorprese gli attoniti astanti....
Qualcosa di prodigioso si era compiuto, e, tutti si sentirono parte di un deja vu collettivo.
Quegli anni passati, non erano stati cancellati, erano lì, di fianco, e si potevano raggiungere con una mano, o con un piede.
Il sapore metallico della pioggia sulla lingua, gli occhi rivolti verso il cielo che rovesciava catini d'acqua gelida sui fortunati partecipi del miracolo moderno, la mani tese verso un'abbraccio totale.
La gola che non finiva di urlare la gioia, l'incredulità e la vita...
E tutto per un gesto così naturale.
Un semplice fallo laterale, Leo che finge di battere, poi si allontana tentando un taglio in profondità.
Vasco prende la sfera tra le mani, quel cuoio scivoloso e inanimato tocca la linea bianca che delimita il mondo di dentro da quello di fuori.
Nessuno si avvicina.
Poi, dalla trequarti sinistra, un giovane ardito, i riccioli d'oro che sfidano i venti, richiama l'attenzione del suo coach...
Una ideale fascia stringe il suo bicipite. Ratto come il fulmine stoppa il pallone e si gira verso la porta. Luca Saponaro lo fronteggia sicuro di sè e dei sui mezzi atletici... E' più veloce e più giovane dell'avversario, ed è sicuro di poterlo contenere o di riuscire almeno a costringerlo ad un passaggio arretrato. Ma una luce si irradia dagli occhi limpidi dell'eroe, ed il tosto difensore pugliese capisce che qualcosa non va per il verso giusto.
Il cielo si illumina quando Bebo finta a sinistra e salta come un birillo l'incredulo Vice Brigadiere, una saetta sfreccia tra le nubi mentre il magico sinistro si carica d'elettricità e di tempesta, un albero si stronca sotto la potenza della folgore quando la palla si insacca nel sette.
Un'istante infinito che nobilita uno sport.

Il dio del pallone, orgoglioso di quello che aveva visto, decise che poteva bastare così e chiamò il suo collega, Giove Pluvio.

Per la prima volta nella storia del Teatro Municipal una partita fu interrotta a furor di divinità.

Scusate se non me la sento di dare voti, voglio soltanto sottolineare l'eccellente prestazione di Michele, degnissimo panchinaro del Teatro, e quindi campione vero, e di tutti i veri uomini che hanno tentato di dare un senso a questa partita in una serata storta, nobilitata da un gesto d'eroe.

Ogoglioso di essere il vostro coach.

Dal Brasile, dove stava iniziando la riabilitazione, il prode Sergiao commentò:

Quando una serata che ha ben poco di sportivo, troppo di bagnato, e abbastanza di infortunato, da' vita a nuovi miti, si nobilita da se'. Il nostro coach restera' sempre tale nonostante l'incapacita', il tasso di blasfemia superiore a quello di Gasparri, e la totale insensibilita' per i suoi uomini (ieri ne ha lasciato uno rantolante con una caviglia irrecuperabilmente compromessa e non si e' nemmeno perorato di informarsi se potra' ancora importunare con la sua presenza i compagni del Teatro). E restera' capitano della compagine per l'impegno con cui si dedica a trasformare la realta' in poesia. Solo lui, Olindo Guerrini e pochi altri ci sono riusciti, di questo gli rendo giusto riconoscimento. La gentil civiltà de' tuoi signori/ti spinge alla battaglia./Va, povero villano, uccidi e muori scriveva Guerrini, ma la pagina dello Zanelli, sebbene non in versi, la domina incontratata.
Per il prof. aggiungo solo che, dopo la prodezza balistica di Bebo, la partita vedeva Levi crollare al suolo sotto il diluvio intorno al 20'; vedeva il poveretto trascinato in porta, dove Massimo Macchia lo centrava impietoso con una pallonata sui gioielli di una famiglia ormai distrutta e senza possibilita' di essere ricostruita; vedeva Bebo darsela a gambe prima di essere a sua volta vittima di infortuni; vedeva il nubifragio sommergere il campo, la Prenestina e il resto dell'Italia centrale; ma di tutto questo al coach non fregava piu' che a Mastella dei peccatucci dell'amico Luciano: e rimaneva in campo sostenendo che fosse praticabilissimo, inveendo contro compagni e colleghi, tutti una gran manica di froci; piegandosi solo quando Amidi veniva a riprendersi il pallone con il pattino di salvataggio. Tutto lo sforzo agonistico era comunque vano perche' il risultato non e' stato convalidato, e la partita verra' rigiocata in data da definirsi. I voti sono invece stati dati (vedi ultima riga della Gazzetta): 8 a tutti, per la tecnica, o per la dedizione, per incoraggiamento, o per capacita' mitopoietiche, appunto. Guarda, quasi quasi darei la sufficienza anche a Galeotti... Un abbraccio dal mio letto di dolore (letto virtuale, sempre a lavoro sto).

Sergio

Sceso dalla statua equestre eretta a perenne memoria nelle vicinanze del bar Jolly (quello dei karaoke rumeni) di Tor Tre Teste, il Capitano non potè fare a meno di commentare:

i più autorevoli commentatori fanno notare che l'epica prestazione del sottoscritto lunedì non è il classico fulmine a ciel sereno, giacché nella tenzone precedente ero stato segnalato come uno dei mattatori della serata

poi, la mia ventennale esperienza pallanuotistica (dal 1982 al 2000) ha fatto il resto...

la mia "rinascita", o il mio"risorgimento", sono dovuti a vari fattori:

1. non poter sopportare nuovamente l'aeroplanino di montella, senza incarnare il suo naturale antagonista;

2. aver osservato attentamente i progressi, non tanto tecnici, quanto dinamici, del buon amico Sergio e aver cominciato a copiare i suoi stili di vita: innanzi tutto, un'astinenza sine die dal sesso

3. aver raggiunto la convinzione che senza un "aiutino" esterno non si vince nemmeno il giro d'italia e quindi aver ceduto alle lusinghe di un'eterna giovinezza calcettistica, ricorrendo agli antichi metodi degli anni cinquanta: robuste dosi di caffeina, unite a carboidrati semplici un paio d'ore prima del match

4. la fiducia che il coach, nella sua lungimiranza ha riposto in me nei momenti più bui, berciando e spronandomi a ritrovare me stesso... grazie Coach!!

(ho notato che da quando mando messaggi felpati al coach le mie pagelle hanno subito miglioramenti...chissà che ha fatto Sergiao per ottenere quegli improbabili giudizi positivi che lo riguardano...)

ASPETTO LA CONVOCAZIONE PER LUNEDI: NON AVRANNO SCAMPO, SUL CAMPO, COME UN LAMPO, ZOMPO E NELLA RETE LA PALLA STAMPO, SENZA CRAMPO

Ecco, Amici del Teatro, la sostanza che permea questo orgoglioso Team: piedi legnosi e polmoni spompati, ma cuore generoso e prosa fatata (nonchè stomaco capiente).
Alla prossima puntata dell'Amarcord, con una nuova pagina di Leggenda del Teatro Municipal.